Il Bipiano Aerfer VE.111 Metropol (Fiat 412), un autobus trent'anni avanti agli altri

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Augusto1
00domenica 28 luglio 2013 17:04
Aggiungiamo anche le tre foto postate poco tempo fa nelle discussioni napoletane:



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xclaudiox
00domenica 28 luglio 2013 17:11
@Augusto 1

Almeno a Roma era così, essendo fuori sagoma, i percorsi da fare dovevano essere concordati in precedenza con il Ministero.
xgrecol
00sabato 31 agosto 2013 00:51
saluti a tutti ..mi sono innamorato di questo bus bi piano bipia sapete dove posso salvarlo dalla fiamma ossidrica
vladimir.sobutskyy
00mercoledì 26 novembre 2014 17:24
Aerfer Ve 111, FIAT 412 di Rimini
Salve! Qualcuno ha delle informazioni su questo autobus Aerfer Ve 111 bipiano? Ho bisogno delle dimensioni urgentemente!
Ho acquistato quelli due rimasti a Rimini, e devo portarli in un altra città , con il trasportatore. Faranno la parte della nostra flotta dei retro caffebus. E la coppia del libretto mi è rimasta a casa (in altro paese) )
Voglio rimetterli in sesto , e piazzare in qualche posto ben freguentato, per dare la gioia per la gente, dove potranno gustare anche una tazzina di buon caffe italiano.
Censin49
00mercoledì 26 novembre 2014 17:26
Un autobus simile ha circolato negli anni 60 e 70 anche a Torino; per la sua sagoma posteriore, dagli "addetti ai lavori" era stato soprannominato "il coupè".
Giovanni Kaiblinger
00giovedì 27 novembre 2014 08:22
Questo è sufficiente?
pabbamo
00venerdì 28 novembre 2014 09:06
CHE RABBIA!!!!!!!
Solo noi a Napoli non riusciamo a riportarne almeno uno per restaurarlo e rimetterlo in strada come il filobus 8021 ed il tram 1029....
trammue
00venerdì 28 novembre 2014 09:38
a napoli questi mezzi hanno dato più problemi che soluzioni....
invece io penso che l'autobus vintage caratteristico di napoli sarebbe il fiat iman aerfer degli anni 50, costruito in non so quanti esemplari e presente ovunque
vladimir.sobutskyy
00venerdì 28 novembre 2014 12:20
Grazie mille, Giovanni Kaiblinger!!! Piu che sufficente!!
ct139k
00venerdì 28 novembre 2014 12:32
x trammuè: I FIAT 401 UM - Aerfer AU310 furono costruiti in soli 260 esemplari di cui 259 in servizio a Napoli ed uno solo presso la TUSA di Udine. Se per "ovunque" intendi dire "in ogni zona di Napoli" va bene, altrimenti ... E comunque dove lo troveresti oggi un 401 Aerfer? Di bipiano napoletano ce n'è invece ancora uno, la vettura 2015, che finì all'AMTAB di Bari e là sta, anche se ormai è solo un rudere statico ...
pabbamo
00venerdì 28 novembre 2014 13:01
Esiste qualche foto che possa mostrare le sue attuali condizioni in quel di Bari?
trammue
00venerdì 28 novembre 2014 13:53
certo che per ovunque intendevo napoli! fino a 12 anni quasi quasi non sapevo nemmeno che esistessero altre città....
però l'estate andavo a scauri (LT) e, non essendoci i tram, mi ero appassionato ai pulman della ditta locale.
questa è una foto che ho conservato
trammue
00venerdì 28 novembre 2014 13:58
per quanto riguarda i bipiano napoletani, mi pare di aver letto da qualche parte che molti vennero acquistati usati dall'atac di roma, perchè l'atan, dopo l'incidente di capodimonte se ne volle disfare non ritenendoli adatti alle tortuosità delle strade collinari
ct139k
00venerdì 28 novembre 2014 14:33
No, non è così: ti trascrivo quanto scritto dal povero Gerardo Chiaro nella "Storia dei trasporti urbani di Napoli": "Benché (o perché) innovativi, i bipiano AERFER non ebbero, a Napoli, quel successo che ne ha reso famosa la linea in tante città d’Italia. Forse anche per il tipo di linee esercitate, ben presto presentarono alcuni problemi: difficoltà di avviamento (avevano bisogno spesso, in uscita, di una batteria supplementare), deterioramento della struttura a causa delle vibrazioni dovute alla pavimentazione stradale in lastroni di basalto. Difficoltà, peraltro, sovraesposte dai conducenti, che non amavano i bipiano, giudicando il posto di guida “soffocante” per l’angustia dell’abitacolo. Fatto sta che - a parte il blocco di un ulteriore ordinativo per altre 20 unità - in pochi anni le “2000” (un caso a sé costituisce 2018, radiata per incendio nel ‘69) furono progressivamente accantonate tra il 1970 ed il 1973 (“temporaneamente” si legge nelle documentazioni A.T.A.N.), in attesa di vere e proprie ricostruzioni, che a Napoli non avvennero mai. Ridotte a cumuli di rottami nel piazzale esterno di via Puglie, furono cedute alla SIPUIA in due lotti di 6 (1973) e 13 (1975) unità: un’autentica assurdità, se si considera che la SIPUIA, poi, rivendette le stesse vetture all’ATAF di Firenze, all’AMTAB di Bari e all’Italsider di Taranto (per il trasporto del personale addetto agli altiforni)."
vladimir.sobutskyy
00venerdì 28 novembre 2014 15:18
Nostri AERFER







laspadanellaroccia
00venerdì 1 maggio 2015 09:24
pabbamo, 28/11/2014 09:06:

Solo noi a Napoli non riusciamo a riportarne almeno uno per restaurarlo e rimetterlo in strada come il filobus 8021 ed il tram 1029....

secondo me il problema di questi autobus è che sarebbero perfetti per capienza(tipo sul 151) ma per il percorso urbano che fanno se vai sopra rischi di perdere la fermata.Cosa diversa se utilizzati per percorsi extraurbani.Ma poi ci sono state delle evoluzioni di questo mezzo per risolvere i problemi di cui si dice sopra?
pabbamo
00venerdì 1 maggio 2015 10:16
Il fatto di perdere o meno la fermata è relativo in quanto, se - come ci si augura - ci si riuscisse a rimetterlo in strada, comunque sarebbe in occasione di eventi speciali e non di certo per il servizio ordinario. In ogni modo, all'epoca veniva utilizzato su linee non di certo brevi, quali 106 e 140. Più che altro, gli autisti non amavano quel tipo di vettura in quanto sostenevano che il posto guida era molto angusto e, soprattutto d'estate, si avvertiva molto caldo. La cosa importante è che si dovrebbe cercare di salvare una vettura unica nel suo genere, che nel tempo - almeno a mio modesto avviso - potrebbe divenire un vero patrimonio.
Augusto1
00venerdì 1 maggio 2015 11:14
In Inghilterra da quasi un secolo viaggiano su bus a due piani...
Renfe1941
00giovedì 7 gennaio 2016 18:23
La vettura raffigurata nella foto apparteneva certamente alla flotta in dotazione all’ATAC di Roma; ne fa fede il logo, peraltro assai deteriorato, visibile in primo piano posto sopra al numero di matricola; confermo inoltre che ATAC non ha mai acquistato vetture bipiano usate da altre aziende di trasporto pubblico italiane.

Concordo sulle giustificate lamentele da parte del personale di condotta riguardo le elevate temperature riscontrabili nell’angusta cabina di guida specie durante il periodo estivo; un altro problema era costituito da una accentuata predisposizione agli incendi causata da congeniti errori di progettazione nel sistema di raffreddamento del vano motore, tanto è vero che l’azienda romana, negli ultimi anni di esercizio e alla luce dell’esperienza maturata, ne limitò la circolabilità ai soli mesi invernali.

Aggiungo che nella capitale l’esercizio dei biplano era limitato, escludendo l’originario collegamento sperimentale risalente al 1964 fra la fermata San Paolo Basilica della metro B e l’area della vecchia Fiera di Roma posta lungo la Via Cristoforo Colombo, alle sole linee 64 Termini - San Pietro, 85 San Silvestro - Largo Volumnia e 88 Piazza Cavour - Piazza Tuscolo; tutte linee a servizio di itinerari di forza caratterizzati da un’elevata frequentazione di utenza anche di natura turistica.

Una particolarità di tali vetture riguardava l’accesso a bordo, previsto in maniera totalmente difforme rispetto agli schemi normalmente adottati sugli altri mezzi autofilotranviari in servizio nella capitale; l’ingresso era infatti previsto dalla sola porta anteriore nei pressi della quale era ubicato il posto di servizio del bigliettaio; la discesa invece dalla porta centrale e da quella posteriore, in corrispondenza della quale era ubicata l’unica area comodamente fruibile dai passeggeri di alta statura durante la marcia del veicolo.

Altra nota dolente riguardava l’elevata altezza del piano di calpestio della vettura che, pur non presentando gradini in corrispondenza delle porte, era comunque posta ad un livello tale da rendere estremamente disagevoli la salita e la discesa alle persone anziane o con difficoltà motorie.
Francesco E.
00venerdì 8 gennaio 2016 16:09
E non ho capito....un bus di quelli che cavolo ci fa la i mezzo????? Di chi è la proprietà????
Augusto1
00domenica 10 gennaio 2016 00:50
La presenza di quel bus a Fisciano è arcinota.
laspadanellaroccia
00lunedì 11 aprile 2016 20:02
pabbamo
00lunedì 11 aprile 2016 21:43
Da un lato sono più che compiaciuto per la città di La Spezia, dall'altro schiatto dalla rabbia per l'insipienza delle nostre maestranze che non muovono un muscolo per accaparrarsi uno di questi gioielli che darebbero solo lustro alla nostra città, tenuto anche conto che sono stati costruiti in illo tempore a due passi da qui.... Ramaglia, se ci sei, batti un colpo!!!!!
Francesco E.
00martedì 13 settembre 2016 00:37
Ho appena scoperto che ad Aprile è stato salvato anche quello tutto colorato che stava a Rimini (ex Bologna)...non è uno dei nostri perché la sua prima immatricolazione risale al 10/1970.
laspadanellaroccia
00mercoledì 3 maggio 2017 19:07
Censin49
00lunedì 9 ottobre 2017 17:25
A Torino ne circolò uno e uno solo esemplare, soprannominato il "coupè" per la forma del posteriore.

Daniele Ferrini
00venerdì 8 aprile 2022 11:23
Oggi sono andato a vedere quello sulla Togliatti.. amore a prima vista!
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