Avendo vissuto con la consapevolezza di un bambino quale ero la caduta del muro, posso affiancare alla tua emozionante testimonianza Roberto, quella vissuta da me, nella capitale della Germania unita, cosmopolita ma sempre tranviaria del 2003.
Appunto il tram rimane una costante, anche i bruttissimi tatra, riminescenza del vecchio blocco, che non mancano però di confermare quella tendenza, direi quasi stato mentale dei paesi socialisti, di soffermarsi poco sull'estetica e molto sulla funzionalità (come il caso, per fare una chiosa filoviaria, degli Ziu-9 ancora in produzione sul modello base, con pochi aggiornamenti, risalente addirittura al 1970!).
L'architettura popolare, la periferia industriale, e l'aria pesante (anche se forse ora bonificata dagli effluvi del carbone) della parte est, mantengono quasi intatto un immaginario muro fra essa e l'ovest, divisione rotta dalle ancora incredibilmente numerose Trabant (aquistabili su ebay anche a 150 euro) un tempo bndiera della repubblica democratica ora equipresenti all'est come all'ovest.
Ma la novità, quello che molto probabilmente nel tuo viaggio dei primi anni '80 non hai potuto trovare per ovvi motivi è l'entusiasmo sintetizzato dal fermento artistico, che ha fatto della parte est un crocevia internazionale di artisti in tutti i campi, dalle arti figurative alla musica, dal cinema al teatro. Un desiderio di fondare una propria identità lontana dalle ideologie, uno slancio di libertà oltre il concetto stesso di libertà oggi strumentalizzato dall'ideologia stessa. I berlinesi non vogliono dimenticare il loro passato, nella mitte la strada dei rastrellamenti antiebraici porta sui marciapiedi i nomi dei deportati, così come una fila di mattoncini rossi esce dall'asfalto lungo la la retta che fu del muro.
Vogliono costruire un futuro autonomo, svincolato dai modelli politici in voga ora o nel passato.
Lo fanno con l'arte . . . non ci può essere modo migliore.
Saluti
nic
[Modificato da niczano 05/05/2007 18.42]
Cori x
00domenica 6 maggio 2007 08:11
DDR
Scritto da: niczano 05/05/2007 16.20
I berlinesi non vogliono dimenticare il loro passato, nella mitte la strada dei rastrellamenti antiebraici porta sui marciapiedi i nomi dei deportati, così come una fila di mattoncini rossi esce dall'asfalto lungo la la retta che fu del muro.
Vogliono costruire un futuro autonomo, svincolato dai modelli politici in voga ora o nel passato.
Lo fanno con l'arte . . . non ci può essere modo migliore.
Beh(mi gratto il capo) che proprio non vogliono dimenticare non lo credo proprio,anzi,prima si cancella la DDR dalla testa,cioè la vita del tempo,meglio è. Che poi il muro è da sempre una questione mentale,i berlinesi dell'est del weissensee o di pankow non ti diranno mai che il ku'damm è il centro,ne ti diranno che è il ku'damm meglio. E' tutt ora una città divisa in 2,solo la presunzione americana ha portato alla semplice demolizione fisica del muro.Di fatti ora i nazi si son presi la zona della rotes rathaus,del lustgarten e di alexplatz.I mattoncini bianchicci che hai visto è solo un opera recente del borgomastro per attirare i turisti come te e per risanare una voragine economica senza precedenti.Per quanto riguarda deportazioni et similia. I nomi non sono quelli degli ebrei morti,no,quelli li trovi a kopenick o verso prenzlauer berg,sono i fuggiaschi del nazismo,della dittatura di honecker e rappresaglie della stasi che aveva sede davanti l'anhalter bahnhof.Se roberto ricorda il casello di friedrichstrasse (ceckpoint) ricorda anche le ore perse per un fogliettino schifoso e l'arroganza di certe trippone mangiacrauti oltre che dell'estremo controllo sugli orari sennò si pagava tanto per praticamente non mangiar nulla.
I berlinesi vogliono invece ricostruire il loro passato pre guerra mondiale quando berlino era la capitale del reich,lo han fatto nel 1987 con la ricostruzione di nikolaiviertel,delle chiese tedesca e francese,e piu di recente lo schloss distrutto dall'idiozia comunista nel 1950 assieme all'anhalter bahnhof stazione prediletta del fuhrer in quanto biglietto da visita su quell ombelico del mondo chiamato potsdamerplatz. La ricostruzione è in atto,costo 450 milioni di euro, in qualche annetto,adiòs palast communist. Persino il muro rivogliono(quelli dell'ovest) costruire dopo il delirio iniziale,a piu bordate ed in piu punti pur di far clan,tra berlino est ed ovest c'è un odio incredibile.
Il muro dipinto da ignoti oppositori della dittatura socialista fu poi seguita da pittori mediocri che ebbero risonanza mondiale.Il piu famoso pezzo di muro è sicuramente la trabant segno di enorme disprezzo degli OSSI ovvero i profughi dall'est da parte dei WESTI,fighetti rimpinguati di denaro dalla nato.Quindi altro che libertà ed altre cretinate.....è bello nizcano pensarla così ma "du bist nicht ein berliner" hahahahahahahahhahahah i piu buoni da kranzler.
Beh sui tram e filobus.... i tatra li spediranno a breve in serbia,slovacchia o romania,è sicura una fornitura siemens (made in berlin guarda caso)e di filobus leggevo nn so dove che c'era una mezza intenzione di fare delle navette,bah si vedrà.
trolleybus58
00lunedì 10 ottobre 2011 21:45
Veramente qui figurano in color avorio, con orli dei parafanghi neri e mozzi ruota marroni...gli stessi colori che si vedono in filmati A COLORI della Berlino del 1936 (girati come propaganda per le allora Olimpiadi) ed in foto in un libro da me comprato a Lubecca tre anni fa dal titolo "Lübeck in Farbe - Farbfotografien von 1928 bis 1943" di Thorsten Albrecht - Michael Imhof Verlag. I testi sono interamente in tedesco, ma è un libro prevalentemente fotografico, con le foto Agfacolor del 1936. Ed a Berlino Ovest, anche i locali "Double-Decker" della seconda metà degli anni '50, (riprodotti a suo tempo dalla Minichamps in Scala 1:43) avevano la stessa livrea...
Cori x
00lunedì 10 ottobre 2011 22:13
Eh quelli berlinesi si...... il colore caccarella è stato tolto a Luglio 1996. Con l'arrivo dei Man DN 95 ed i Volvo.Anche se le nuove forniture di qualche anno prima erano già in giallo-grigio topo. Il resto proprio no. Ecco l'ultima fornitura color caccarella:
http://www.berliner-verkehr.de/busbilder/2252.jpg
del 1995.Pensare che lo stesso anno a Potsdam provarono questo dalla livrea veramente molto bella,per dei filobus sia per Zurigo che per Stoccarda:
O 405 GNTD: The renaissance of wheel hub motors
With the O 405 GNTD Daimler-Benz again took up the idea of wheel hub motors, now almost a century old. Since the early days of the “Mixte” drive system enormous progress had been made, of course. In the earlier experimental electric vehicles of the 1970s, DC shunt motors had been used, whereas the four ZF wheel hub motors of the dual-powered articulated bus were asynchronous motors that worked with three-phase current. Their continuous output was 50 kilowatts each; the maximum output, 75 kilowatts. Outside the trolley wire network the energy was supplied by a 300 hp OM 447 hLA diesel engine.
Apart from the Zurich dual-powered articulated bus, 17 further articulated buses of type O 405 GNDE without current collectors but with a diesel-electric hybrid drive were completed, the first of which went into operation on April 28, 1997, on Line 42 of Stuttgart’s local public transport company. The articulated buses were preceded by the 1117 Hybrid, a medium-duty truck presented by Daimler-Benz in 1994 at the Frankfurt Motor Show, as test vehicle. Wheel hub motors promised advantages mainly in low-floor buses where there was no room for a transmission and other power-transmitting components. Installed transversely and horizontally in the rear of the bus, the 300 hp EURO II engine OM 447 hLA drove a generator that supplied current to the four wheel hub motors.
Daimler-Benz went a step further with the low-floor interurban hybrid bus O 405 NÜH. Unlike the O 405 GNDE the interurban bus could switch off the diesel engine and continue operating in town centers in pure battery mode, emission-free. For this purpose the manufacturer tested novel sodium-nickel chloride batteries, also called zebra batteries, for the first time. They were developed by the Daimler-Benz subsidiary AEG in Ulm. They were considerably lighter than the old lead batteries: a set of four batteries weighed 800 kilograms, was mounted on the roof, and worked at an operating temperature of 300°C.
Four vehicles of this type went into operation in September 1996 between Oberstdorf, Sonthofen and Kempten, sponsored by the Bavarian State Ministry for Regional Development and Environmental Protection. Theoretically the low-floor buses could have gone some 30 to 40 kilometers in pure battery mode. But this was not the reasoning behind the test setup, for in this case the bus would then have needed a longer downtime to recharge the batteries. The distance which the bus covered in emission-free operation in the centers of the health resorts was only about ten kilometers. The aim of trial operation was to make optimal use of the power of the diesel engine through intelligent energy management and so simultaneously cut consumption and reduce the burden on the environment.