Ricevo l'intero contributo da Enrico Nigrelli e pubblico molto volentieri
Per ognuno di noi il filobus più bello in assoluto è sempre quello che magari ci ha affiancato in anni giovanili o che comunque si è vissuti personalmente (e su questo non voglio discutere in quanto anch'io ho le mie preferenze), ma ritengo però innegabile che si tratti di uno dei restauri più riusciti ed impegnativi mai compiuti in Italia, specie da ATM che sino "a ieri" sembrava non interessarsi altro che dei suoi tram urbani. Per i miei trascorsi in ATM questo filobus lo sento quindi anche un pò "mio" e quello che si è tenuto a Milano a fine Maggio è stato, per me, veramente un evento epocale. Preciso che, analogamente a quanto fatto a Napoli, anche il restauro del filosnodato è stato seguito da "esterni" esperti in materia, che conosco personalmente. Per quanto concerne gli specchi retrovisori sono corretti in tinta con la carrozzeria, a Milano non sono mai stati cromati, per cui sono giusti, anche perchè ATM ha sempre avuto i suoi specchi da capitolato e solo in anni recenti quelli unificati dai costruttori. Anche le matricole sono esatte nel colore e nel carattere e corrispondenti alle originali, solo quelle frontali avrebbero dovuto essere al centro del frontale e non di lato, questo a causa di un coprigiunto verticale posto sotto lo stemma Viberti; la targa era in dotazione al veicolo in quanto ha prestato servizio sino al 1996, ma apporla sulla livrea anni '60 (attenzione: non allo stato d'origine: anni '60. Confronta con la foto della 553 allo stato d'origine nella foto ufficiale) sarebbe stato decisamente fuori luogo; se poi sarà un requisito indispensabile alla futura circolazione ben venga! Quanto ai coprimozzi non è che non fossero verniciati, ma erano sormontati da una coppa cromata con la scritta "Fiat", di cui erano dotati anche i 672 "normali". A questo però vorrei aggiungere ancora qualcosa: quando la 548 è stata preservata in ATM non si avevano le idee chiare sul come gestire in futuro questo materiale, comunque destinato, negli intenti iniziali, all'immobilismo assoluto. Si era così preservata una vettura (non so se casualmente o volutamente) di quelle con gli interni ricostruiti nei primi anni '80 con i pannelli di materiale ignifugo analogo a quelli degli Inbus U210Ft serie 4000, con risultato allora forse accattivante ma oggi orrido sotto il profilo storico. Unitamente alla 548 si salvarono la 583 ricarrozzata dalla Mauri, e la più originale 604, però successivamente demolita. Quando si cominciò a ventilare l'ipotesi di un restauro della 548 il mio terrore era proprio quello di una mera riverniciatura in bi-verde e nulla di più, a fronte dell'enorme lavoro da compiersi per riportarla correttamente allo stato d'origine, ed invece la sorpresa... Interni completamente ripannellati con materiali conformi agli originali, idem dicasi per i sedili ed il pavimento con gomma a righe; posto del bigliettaio completamente e correttamente ricostruito; posto guida, cruscotto e sedile conducente riportati allo stato originale sia nei colori che nella disposizione! All'esterno la fanaleria anteriore originale con gli anabbaglianti "panciuti", la sostituzione dei paraurti anteriori e posteriori con altri corrispondenti nella forma agli originali, e la ricostruzione dei rostri anteriori, ormai introvabili. E poi la grande scommessa, il ripristino della funzionalità dopo 13 anni di abbandono e di inutilizzo, con ripristino della parte elettrica, dell'isolamento, della parte pneumatica e ricostruzione dei pneumatici... il risulato parla da solo per quello che ho dimenticato di elencare io! Se questa la definiamo semplice riverniciatura... Ed in ultimo, e non per importanza, la contemporanea presentazione dell'altrettanto accuratamente restaurato Fiat 411 Cansa n°2563, al momento statico, ma forse solo per il momento...
Mi spiace molto leggere di quando si lanciano appelli per salvare questo o quel cimelio che si rischia definitivamente di perdere per incuria o disinteresse (vedi la questione dei filobus del Museo di Spezia ), così come però mi spiace ancora di più quando anzichè elogiare e riconoscere i meriti e gli sforzi di una Azienda che, specie di questi tempi, dona alla collettività due veicoli fondamentali nella storia del trasporto pubblico, si critichi e si cerchi la polemica a tutti i costi!
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