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Requiem per i filobus in Piemonte

Ultimo Aggiornamento: 30/07/2011 20:18
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17/03/2010 21:16
 
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tranviere veterano
Ho intitolato questa discussione "Requiem" perchè in tutta la regione Piemonte non esiste più una sola linea di filobus (a differenza delle regioni confinanti, la Lombardia con Milano e la Liguria con La Spezia e Sanremo, con Genova che ancora ha conservato il bifilare nelle sue strade in previsione di un suo ritorno).
Le linee filoviarie di Torino (due urbane e tre suburbane) sono state tutte smantellate trent'anni orsono; prima ancora, negli anni 70, erano già scomparse le reti filoviarie di Alessandria e Cuneo, che comprendevano diverse linee sia cittadine sia dirette verso frazioni e comuni limitrofi.
Pensare che la regione era stata "pioniera" di tale mezzo di trasporto; già nell'altro dopoguerra erano state costruite una filovia da Ivrea a Castellamonte ed un'altra da Alba a Barolo (in quest'ultima località esiste tuttora un "bar ristorante del filobus" con alle pareti foto d'epoca del mezzo), linee queste che peraltro furono già soppresse prima dell'ultimo conflitto.
Per la verità, a Torino questo mezzo non fu mai molto amato, per diversi motivi, principalmente l'intralcio al traffico in occasione di "aste saltate" (inconveniente molto frequente a Torino, più che su altre reti), tanto che altre due linee, istituite durante il Ventennio, erano già state smantellate negli anni 50.
Ipotizzare un ritorno di questo mezzo, dove un tempo già esisteva, mi pare francamente improbabile.
Una curiosità: a Torino, quando vennero istituite negli anni 30 le prime linee filoviarie, il nuovo mezzo venne chiamato dai cittadini "tranvai scartaciuch" (tram scostaubriachi); evidentemente, all'epoca, gli ubriachi avevano l'abitudine di coricarsi sui binari tranviari per smaltire le sbronze!
17/03/2010 22:00
 
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tranviere senior

con Genova che ancora ha conservato il bifilare nelle sue strade in previsione di un suo ritorno



No, guarda, sei fuori strada!
Genova negli anni 70 aveva cancellato fino all'ultimo centimetro di bifilare.
Nella seconda metà degli anni 90 ha fatto il suo ritorno con una linea completamente nuova, il 30.
Oggi ci sono due linee, 20 (Sampierdarena Foce esercita con i 18m Van Hool) e 30 (San Benigno Brignole, con i 12m Ansaldo).
A Genova i Filobus ci sono, casomai sarebbe da estendere la rete!
[Modificato da giambo64 17/03/2010 22:16]
18/03/2010 00:14
 
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tranviere veterano
La Spezia, tranne un'interruzione del servizio nella seconda metà anni 80, ha un buon parco di AnsaldoBreda e due linee funzionanti ed a breve si spera anche la terza. Sanremo mantiene, seppur con qualche stento, una urbana e due extraurbane, di cui quella per Taggia dovrebbe tra non moltissimo riprendere.
quanto al Piemonte in effetti il 1980 fu un vero "requiem" e la stoltezza di Torino per il trasporto filoviario ancora oggi si sente.
ma qualcosa in futuro potrebbe muoversi.
ormai abortito, per varie diatribe politiche, l'ipotizzata filovia di Biella
18/03/2010 05:45
 
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tranviere veterano
Ciao,
quando esiste il dio danaro, si fanno sparire granelli di sabbia,
filobus tram etc etc oppure si fanno riapparire granelli di sabbia,
filobus tram etc etc. Non essendo più redditazio il fattore gasolio,
si ritorna pian piano ai santi vecchi; quando il rapporto
fiat-stato (io ti faccio vendere più gasolio e te mi fai vendere
più mezzi)è venuto meno allora le regioni o chi per loro, hanno più
facoltà di scelta: il dio danaro fa tutto e non gli importa niente
dell'inquinamento.
[Modificato da birillo2000 18/03/2010 05:50]
18/03/2010 08:22
 
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Parole d'oro Birillo.
Fu così alla fine anni '60 inizio '70 allorchè proprio da Torino iniziò la rivoluzione Fiat nel trasporto pubblico con la crociata anti filobus e quella pro gasolio.
Oggi con il mercato europeo libero qualcosa è cambiato ed i produttori esteri spingono il filobus ed il tram perchè più redditizi per fatturati e guadagni. Basta vedere quanto costano i filobus moderni...
18/03/2010 11:59
 
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mi dicono che però i vecchi filobus torinesi resistono buttati in qualche deposito...è vero?
18/03/2010 13:54
 
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La linea Alba-Barolo fece parte delle filovie dette di 1° generazione (insieme alle contemporanee o quasi La Spezia-Portovenere, le urbane di Siena e dell'Aquila) e furono nell'epoca del primo conflitto mondiale usati anche dei filocarri ad uso militare, come la Lanzo-Intelvi, la zona di Asiago ed altre nel fonte del NE, antenate in chiave "bellica" della pure lei defunta Filovia dello Stelvio, durata giusto per la costruzione delle dighe in zona e smantellate con la chiusura dei cantieri (la zona era ricca già di energia idroelettrica ed avevano fatto un calcolo sul risparmio rispetto a vettori a gasolio, comprensivo anche di installazione e smantellamento degli impianti fissi). Tra l'altro la prima la notai qualche anno fa tramite una foto d'epoca riportata su una scatola di praline, ma in effetti anche quelle civili di queste non andarono oltre il primo ventennio del secolo scorso. Poi l'epopea filoviaria riprese con la linea di Desenzano (con veicoli più moderni ed a due aste, quelli di prima avevano un unica asta con un carrellino di presa a quattro rotelle striscianti ed i cavi di presa avvolti a spirale intorno a questa) fino al vero e proprio "periodo d'oro" che va dalla seconda metà degli anni '30 alla metà degli anni '60. Il primo periodo motivò i mezzi la politica autarchica e di risparmio carburanti del governo dell'epoca (anche se l'Ansaldo-CGE propose alla fine degli anni '30 un "benzofilobus" per risolvere i problemi degli spostamenti fuori di linea e per scartarsi dal traffico, ma questo antenato dell'odierno "bimodale" non venne preso in seria considerazione), già negli anni 50', con il fatto stesso che le carrozzerie filoviarie furono per lo più derivate dagli autobus a gasolio e non più esclusive (chi non ricorda di aver visto, anche su foto d'epoca, i filobus con la guida centrale, di derivazione lontanamente tranviaria, anche se più "aerodinamiche", un esempio i Fiat 469) inizio la decadenza del vettore filoviario, considerato, al contrario del suo debutto, il "parente povero" dell'autobus e, stranamente, il colpo di mazza della maggior parte degli impianti venne con la crisi petrolifera dei primi anni '70!
18/03/2010 20:55
 
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Benzofilobus
Il benzofilobus è esistito ed ha circolato proprio a Torino! Rispetto ai normali filobus, poteva ricevere l'alimentazione dei motori elettrici, oltre che dal bifilare, anche da una dinamo azionata da un motore a scoppio a benzina, potendo circolare su qualunque strada cittadina. Il prototipo era stato pensato e costruito a fine anni 30 per una realizzanda linea filoviaria che avrebbe dovuto percorrere anche la ricostruita via Roma, dalla quale erano bandite sia le rotaie tranviarie sia i fili aerei di qualunque genere; la linea poi non venne attivata, il mezzo percorse le linee filoviarie già esistenti.
Durante il conflitto, se ne persero le tracce; alcune voci vogliono che sia stato portato dai tedeschi in Germania, ove sarebbe andato distrutto nelle incursioni aeree.
18/03/2010 23:40
 
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della linea Alba - Barolo addirittura si vocifera da anni di una sua possibile ricostruzione.
ma credo sia proprio una favola
19/03/2010 23:36
 
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Già, come la filovia di Biella...
10/09/2010 23:04
 
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In realtà città come Alessandria rinunciarono al filobus quando si trattò di mettere mano al portafoglio per ammodernare rete e vetture...Gli investimenti eran ingenti e spesso si preferì chiudere baracca e burattini. Il bus era indubbiamente più economico e flessibile.E non dimentichiamoci che negli anni '70 non esisteva più nessun produttore italiano di filobus
30/07/2011 20:18
 
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Filovia Chatillon - Saint Vincent
Tra le filovie "storiche" va segnalata anche una linea dalla stazione ferroviaria di Chatillon (linea Chivasso - Aosta) a Saint Vincent, costruita sempre nel periodo tra le due guerre mondiali, smantellata nel dopoguerra.
Va detto che, fino a non molti anni fa, esisteva anche una stazione ferroviaria di Saint Vincent, però con un pessimo collegamento colla nota località turistica e termale della media Valle d'Aosta (sede, in anni ormai lontani, anche della manifestazione canora "Un disco per l'estate") con una stradina stretta e ripida, servita solo da minibus.
Attualmente la stazione, in realtà una semplice fermata, è stata soppressa, e l'unico collegamento ferroviario della località è, tramite navetta bus, con Chatillon.
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