E' una frase che un mio caro amico, insegnante di Lettere in un Istituto Professionale qui a Bologna, ha trovato nel componimento in classe di uno dei suoi alunni. Anche io ho letto con molta attenzione l'accorata lettera di Celli su Repubblica: "Figlio mio, lascia questo Paese"
Vi invio il Link su alcune considerazioni ai giorni nostri riguardo la scuola, i giovani e il precariato:
A presto, Roberto