FILOBUS DI LIVORNO

per precisione l'indirizzo del servizio fotografico è


http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/copertina/le-riprese-di-virzi-sul-filobus-restaurato/6273618/1/1

Per a Birillo 2000: mai stato a Livorno.

Cordiali saluti da Flavio Menolotto

Ciao
Virzì ha fornito delle belle immagioni di spezzato filoviario
nel suo films, spezzato di qualche secondo che rivedendolo al
rallenty ...siamo abbastanza
vicini alla realtà.La velina 'piazza grande' scritta in color
nero non esisteva sui filobus perchè erano di color rosso,
ma evidentemente quel filobus(n°63) era il più idoneo a marciare rispetto all'altro(n°61), fermo in sosta ad un capolinea mai esistito
di Pza Magenta linea n° 4 con velina rossa 'Circolare Sinistra'.
Forse un possibile anello nel dopo guerra poteva esserci esistito
ma la linea n°4 non è mai passata di li'.Negli anni 45 gli unici
filobus che circolavano erano i sopravvissuti 656 e i 2411
erano ancora nel libro dei sogni.

Ciao
per augusto:
carissimo, tempo addietro ti domandai perchè l'asta destra
dei filobus è leggermente più piegata rispetto alla sinistra.
Or bene, mi è capitato a me volendo guerdare i pattini(non sono autista di filobus,ma sai gli appassionati ne sanno di piu')
e tirando in basso l'asta destra per vederne i pattini,ho visto che strusciava su una specie di paratetto alto 10 cm. situato sull'imperiale proprio sopra la porta posteriore ho tirato quindi piu' in basso l'asta e...piegandola leggermente, mi sono messo a mio agio.Quindi ho capito il perchè i filobus hanno una leggera curvatura all'asta destra

Ciao,
ritornando al dopoguerra, nel 1944 il 25 ottobre, grazie alla fornitura di energia elettrica concessa dal governo militare alleato, fu riaperta all'esercizio la linea filoviaria tra Piazza Magenta e
Montenero passando da Corso Amedeo, Via Roma, Piazza Fioravanti,Barriera Roma,Ardenza Terra, Montenero.
Era esercitata da 5 filobus 656 i quali a causa della carenza dei pneumatici non potevano garantire il servizio giornaliero, si faceva
quello che si poteva....
L'orario era stabilito dalle 6,30 alle 18,30 con frequenza di 12
minuti; prezzo del biglietto: intera corsa 3 lire, mezza corsa 2 lire
(Piazza Magenta-Barriera Roma oppure Barriera Roma-Montenero e
voceversa). Colli consentiti dimensioni 20x30x50; oltre quella
misura e fino a quella massima di 30x50x70 era necessario procurarsi
un altro biglietto.

Ciao,
sembra appena uscito di fabbrica e in attesa di consegna.

Bellissimo. Un filobus di cui anche gli appassionati modenesi conservano uno splendido ricordo per i suoi dieci anni abbondanti di onorato servizio nella flotta Amcm.

Saluti

Ciao,
è la ex 43 di Modena.

gran bella vettura.
certo che a livorno oltre che a restaurare i filobus, potrebbero seriamente pensare di rimettere almeno una linea....

Bellissimo! Che lo si faccia girare a Modena!

Ciao,
purtroppo quando un'agenzia viaggi ti fa vedere una foto di un loro albergo, è sempre splendida e ti invoglia ad andarci.E poi?
Tra la realtà e la foto c'è un abisso di differenza.
E così la foto della 63, non è tutto oro quello che luccica!
Mah accontentiamoci meglio che niente....

Ciao,
sono andato a far ri-visita alla ...ruggine del 668 di livorno e ho notato come il numero del filobus (53) fosse all'interno stampato sulla lamiera stondata (tipica dei 668) angolo alto anteriose sinistro su cui ....appoggia l'imperiale: praticamente a sinistra angolo in alto se lo si guarda dal posto centrale di guida.Quando uscivano dal deposito a volte si sentiva odore di nafta in quanto per pulire velocemente dove l'officina aveva lavorato, si usava un cencio imbevuto di gasolio per levare la morchia e precisamente nel piccolo vano che intercorre fra il copriruota(posto riservato al sottoscritto) e l'esterno anteriore.

Ciao Birillo, una domanda:
i 2411 livornesi che hanno girato anche da noi a Modena sono stati tutti riportati alla livrea originale? Ricordo che in un articolo apparso alcuni anni fa su Mondo Ferroviario, dedicato all'epopea dei 2411 italiani, in una foto si vedevano ancora due filobus, ricoverati in deposito a Livorno, ancora in arancio/crema come erano stati ridipinti a Modena. In uno c'era ancora la veletta posteriore del 7....
Nel caso, ti chiederei di postare una foto che possa scatenare la nostalgia degli appassionati modenesi....

Saluti geminiano/labronici....

p.s.
mia nonna materna era livornese doc dell'Ardenza, per cui nelle mie vene c'è un po' di sangue labronico....

Ciao,
dei quattro modenesi due sono stati riportati alla livrea originale
ovvero gli atam 61 e 63, amcm 44 e 43; mentre gli altri due:65 e 62(42 e 45) sono sempre ...sotto la pioggia.Se rileggi le pagine precedenti, ti possono essere utili

Ciao Birillo,
dove si trova il 668 che mostri nelle foto? E' un ex livornese?
Mi ricordo di aver visto un filobus verde in demolizione nei primi anni 80 in uno sfasciacarrozze sull'Aurelia. Sembrava un 668, ma non se sarei sicuro.
Grazie

Ciao,
si trova in un posto che spiegartelo è impossibile. A me lo dissero una ventina di anni fa e mi ci volle due anni per trovarlo.Mandami un email e se sei d livorno, o dei paraggi, si trova il mezzo un giorno di andarci.Guarda alle pagine precedenti che ho messo un'altra foto.

Ciao,
allora, quando la 62 ATAM era nel pieno del suo esercizio:
Se un filobus era in ritardo voleva dire che 99 su 100 era alla sua guida un autista al limite della pensione,che aveva come fattorino il solito compagno che credo fosse un appassionato di moto. In teoria era lui stesso a guidare il filobus quando arrivava al capolinea si preoccupava di girare le velette anche quelle del guidatore e ad ogni fermata se non c'era il suo VAI, le porte non si chiudevano...
I 2411 CGE, eccitavano lo scambio aereo solo in accelerazione (60-65), mentre i Marelli (66-71) anche in frenata. A quei tempi la coppia guidatore fattorino era sempre fissa ed aveva sempre il solito filobus.Non era che il guidatore guidava un filobus qualunque ma era ...quel filobus che si faceva guidare solo da lui.Oggi il turno era sulla 2 e quel filobus faceva la 2; domani era il turno di guidare la linea4 e allora quel filobus faceva la linea 4.
Una volta la 62 doveva essere in riparazione e fu sostituita nel turno da una Marelli. Io alla fermata appena vedo sbucare un Marelli, fra me e me ero contento perchè i Marelli di Livorno, erano scattanti in accelerazione mentre i CGE, erano più lenti: mi aspettavo un'altro guidatore per il motivo soprascritto ma appena lo riconobbi pensai subito che avrebbe commesso qualche errore. Pensato,successo. La fermata di trovava subito dopo uno scambio il quale se veniva eccitato, entrava in deviata.La fermata era stata messa appositamente in quel punto in modo che il filobus che dovevano andare in corretto tracciato, si fermavano subito dopo lo scambio, mentre quelli che andavano in deviata, si fermavano 10 cm prima dello scambio in modo che quando ripartivano dalla fermata, accelerando, lo facevano a velocità ridottissima per andare in deviata.
Or bene questo anziano autista doveva andare in corretto tracciato, quindi col CGE poteva arrivare alla fermata in frenata(superare lo scambio frenando): ma lui aveva un Marelli e si comportò come se avesse guidato un CGE, quindi le aste andarono in deviata. Non se ne accorse nessuno ed io zitto zitto montai, pagai il biglietto al fattorino, e andai a sedermi sul copriruota anteriore vicino all'autista.Il filobus partì e dopo qualche metro, avvienne lo scarricoluramento e l'autista borbottò: Ah questi filobus vanno dove gli pare...

non comprendo come come lo scambio potesse essere eccitato in frenata....
e per andare in corretto tracciato e fermarsi come faceva?

birillo spiegacelo meglio.

Ciao,
nei Marelli quando pigiavi il pedale del freno, le bobine dello scambio si eccitavano,mentre non avveniva nei CGE.Con i Marelli per andare in corretto tracciato, il guidatore non doveva toccare nessun pedale(di accelerazione o di frenata).Io so queste cose perchè le potevo notare da bimbetto, ma mi sarebbe piaciuto saperne molto di più.Pensa un po' te che solo pochi anni fa sono venuto a sapere che se ai filobus, pur andando a corrente continua, se invertiamo la polarità della corrente, il senso della marcia non cambia.(a volte capitava che la linea aerea era interrotta per riparazioni o perchè quel tratto di strada veniva asfaltato...ed allora si portavano le aste sulla linea aerea dell'inverso senso di marcia ed il filobus,spostandosi sulla sua sinistra, oltrepassava l'interrruzione sempre sotto tensione per poi alla fine, ritornare alla via normale e nessun comando di inversione veniva inserito dal guidatore.

Invertendo i poli in alimentazione il senso di rotazione non cambia perche i motori di trazione dei filobus sono ad eccitazione in serie, cioè gli avvolgimenti dell'indotto (quelli che ruotano sull'asse e che sono alimentati dal collettore a spazzole) e quelli di campo (quelli fissi nel guscio del motore) sono collegati tra loro in serie quindi invertendo la polarità in alimentazione , si invertono le polarità sia nell'indotto che negli avvolgimenti di campo e il risultato non cambia. Per fare la retromarcia occorre invertire la polarità solamente su indotto o solo avvolgimenti di campo.
I Marelli eccitavano lo scambio in frenata probabilmente perchè per attivare la frenatura elettrica eccitavano il motore prelevando la corrente dalla linea invece che dalle batterie come c ome avviene sui CGE o sui TIBB.