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Chiude un altro pezzo di storia di Fuorigrotta!

Ultimo Aggiornamento: 25/06/2009 22:54
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10/02/2008 20:47
 
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maestro tranviere
i furgoncini di fuorigrotta
Visto l’alto numero di fuorigrottesi presenti in questo forum, voglio raccontare un episodio “locale” di molti anni fa. Fin da piccolo sono stato (come tutti i ragazzini dell’epoca) appassionato di modellini: treni al primo posto, poi i tram (il caro 3 di legno che vendevano gli ambulanti sotto la Galleria del Museo) e naturalmente automobiline. Ma mentre gli altri cercavano le Ferrari, le Alfa Romeo, ‘e machine ammericane, io no, per me esistevano solo 600, 500, camion, pulman....
E in un angolo della vetrina di un negozietto di via Caio Duilio, quasi all’imbocco della galleria, un emporio in cui si vendeva di tutto, dalle calze alle matite ed ai giocattoli, avevo scovato due furgoncini, un Piaggio e un Innocenti e me ne ero subito innamorato.
Mesi di capricci, di promesse, di minacce, di bei voti, e finalmente mia madre si convinse, molto a malincuore, ad arrivare fin laggiù. Devo premettere che mia madre ha sempre avuto manie da snob, e se io avessi desiderato che so, la Giulietta dei suoi sogni, non avrebbe certo fatto tante storie. Ma per due furgoncini.... Sai che figura!
E, lei molto recalcitrante, entrammo nel bugigattolo.
“Che va truvanno ‘o piccirillo? .... Nooo, nunn’i ttenimmo chiu a tant’anni!” La bottegaia non sapeva nemmeno cosa le era rimasto in vetrina!
Ci volle il bello e il buono per convincerla ad uscire e dare un’occhiata.
“Signò, ma chilli stanno chini ‘e pòvere (tutti impolverati)” si vergognava quasi a mostrarli a mia madre, che da gialla di rabbia stava a sua volta diventando rossa dalla vergogna.
Finalmente la commerciante si convinse e cedette i due preziosi pezzi. Ma fu onesta e non approfittò della facile occasione “Signò, e che m’avite a rà..... Facimmo ciento lire...”
E così tornammo a casa, io tutto soddisfatto, lei verde dal disappunto. Ancora oggi, ricordando quell’episodio, mi rinfaccia la “caduta di stile” cui fu costretta dai miei capricci.
E i furgoncini, che fine fecero? Eccoli qua, ancora vivi e vegeti dopo 50 anni! E se non avessi avuto la malaugurata idea di farci giocare i miei figli, avrebbero ancora il manubrio.
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