Innanzi tutto voglio complimentarmi con Francesco Angrisani per i suoi molteplici interessi: fra i tanti nuovi amici conosciuti a Napoli sono contento di avere incontrato anche te.
Umberto Bindi è un importantissimo musicista, un grande della nostra cultura spesso dimenticato. Come ricordava Antonio fu emarginato, nell' Italia bacchettona di allora, a causa del suo diverso orientamento sessuale: a tale proposito vorrei ricordare che tale persecuzione colpì anche altri famosi artisti come Paolo Poli e Ubaldo Lay.
La scuola genovese fu qualcosa di veramente grande, una fucina di genialità assoluta: Umberto Bindi appunto ma pure Fabrizio De André, Luigi Tenco, Gino Paoli, Paolo Conte, Bruno Lauzi, Sergio Endrigo e in seguito anche Ivano Fossati.
Sarebbe bene che tutto questo patrimonio non andasse perduto, vedo spesso che i giovani, tipo i miei obiettori di coscienza, passano ore davanti ad MTV ad ascoltare inascoltabile musica rap et similia per poi non conoscere i grandi testi e le profondissime sonorità di questi nostri autori spesso più apprezzati all'estero che non qui. Esempi? l'album di Fabrizio de Andrè ( e Mauro Pagani ) " Creuza de Ma " è una tale meraviglia che dovrebbe esserne obbligatorio l'insegnamento a scuola: molti anni fa in America vinse un premio importante come migliore disco al mondo di musica etnica... Le orchestre anche di 15 elementi che Paolo Conte allestisce per i suoi concerti sono sempre state qualcosa di indimenticabile: pianoforte, archi, fiati, percussioni per tutto l'amore del Jazz di questo altro grande italiano.