Mi affaccio anche in questa sezione, dopo avere esordito in quella degli autobus modenesi. Complimenti ad Alefilobus per l'entusiasmo e la passione che trasmette dai suoi messaggi (e dalle fotografie!), e agli impagabili Roberto Amori e Filobed60 per le splendide immagini, che rendono davvero il sapore di un'Italia che non c'è piú. Mi piacerebbe conoscervi, in occasione magari del vostro prossimo giro a Sant'Anna o al prossimo festival filosofia...
Ora, se non scoccia troppo, avrei una domanda di tecnica filoviaria. La regolazione della velocità avviene tramite reostato nelle vetture tradizionali e attraverso controllo elettronico in quelle moderne, giusto? Il pedale che comanda l'accelerazione funziona per "tacche" distinte, se non erro (correggetemi se sbaglio). Quindi, perché è difficile vedere un filobus che viaggia a velocità costante, in condizioni di traffico scarso e assenza di fermate? L'andamento classico è sempre accelerazione-frenatura, oppure sembra (è una mia impressione) che l'autista rilasci il pedale e proceda per inerzia, salvo poi riaccelerare quando la velocità decresce troppo. Sapete spiegarmi la ragione di questo strano procedere?
Perdonate la mia ignoranza, ma il punto m'incuriosisce (anche perché il lato tecnico mi affascina non meno di quello storico).
Saluti a tutti e buona Pasqua!
Fabrizio