Sinceramente, a mie spese ho avuto modo di vedere che Roma non è poi tanto meglio di Napoli, visto che in piena zona Prati, alcuni anni fa, mi hanno scassinato la macchina vecchia di 10 anni per rubarmi quanto c'era nel bagagliaio, e non hanno portato via la macchina stessa solo perchè il bloccasterzo ha resistito; qui a Napoli non me l'hanno mai toccata (strano, eh?). Io non me la prendo con i nostri governanti, che c'entrano poco o nulla, ma con la nostra giustizia che fa acqua da tutte le parti: se c'è qualcuno da mettere sul banco degli imputati, per me sono proprio i magistrati che stanno dietro le loro scrivanie ad attendere gli scatti della carriera (e del loro già lauto stipendio), che non sanno (o non vogliono) emettere sentenze eque ed esemplari, anzi ci aggiungono squallidi personalismi se non peggio. Mi sento ribollire, ad esempio, al solo vedere un Pietro Maso che, dopo aver passato soli 17 anni in galera per aver massacrato i propri genitori soltanto per appropriarsi della loro eredità e fare la bella vita, viene messo in semilibertà quando invece in carcere ci dovrebbe crepare con tutto quel che ha fatto. Ancora: un extracomunitario dell'est che viene condannato, patteggiando la pena, a soli tre anni, dopo aver falciato ben quattro persone mentre guidava completamente ubriaco. Vogliamo trattare di cose più "soft" (si fa per dire)? Prendiamo allora i soliti bulli che fanno il bello ed il brutto tempo per le strade alle spese di tanti poveri malcapitati. Tutto questo avviene perché la giustizia non reprime la criminalità e la teppa, il carcere non rieduca, anzi è divenuto da tempo l'università del crimine: ognuno di questi galantuomini va in galera soltanto per poche ore essendo perfettamente consapevole che un qualunque avvocatucolo azzeccagarbugli lo farà subito uscire con tante scuse. D'altra parte, perché tanti extracomunitari preferiscono venire a delinquere qui in Italia, anzichè altrove? Perché sanno fin troppo bene che qui restano del tutto impuniti. Se i giudici facessero il loro dovere, se vi fosse la certezza della pena, se vi fosse meno garantismo, se un detenuto condannato per omicidio, mafia, terrorismo, criminalità e quant'altro, scontasse la pena fino all'ultimo giorno, se si buttasse via la chiave della cella, se si togliessero da mezzo cose tipo uscite per buona condotta, permessi premio e così via (e c'è gente che parla male di Guantanamo: per questi qui ci vorrebbe peggio...), se le carceri non diventassero alberghi (vedi quel che succedeva s Trapani, dove i detenuti ordinavano champagne ed aragoste!) sicuramente le cose cambierebbero in meglio. Certo, non si debellerebbe il fenomeno del tutto, ma almeno tanti di questi galantuomini, prima di riprovarci, ci penserebbero due volte... Meglio che mi fermo qui, altrimenti vado letteralmente in escandescenze...
[Modificato da pabbamo 24/10/2008 17:39]