LA CRISI DEL FILOBUS IN ITALIA

questo è un famoso palazzo salernitano, particolare nella sua forma a cuneo, che "divide" corso garibaldi da via barrella.
in questo punto i filobus deviavano con uno scambio a destra in tale via per poi immettersi nella piazza della stazione

Le filovie extraurbane di Verona furono soppresse molto probabilmente perchè si ritenne più economico non rinnovare il parco vetture filoviarie e sostituire le stesse con gli autobus.
Peraltro c' è da dire che il filobus risulta conveniente rispetto all' autobus quando lo si impiega su linee ad alta frequenza di corse.
Le filovie extarurbane di Verona, pur collegando il capoluogo con località abbastanza popolose, non mi risulta che fossero caratterizzate su ciascuna linea da corse abbastanza frequenti.

in via barrella rimane ancora un gancio con tenditore e moncone di cavo...

palazzo opposto

angolo via barrella - piazza v.veneto (stazione)
alcuni ganci nel muuro della chiesa del sacro cuore

scusate l'Ot ma volevo proporvi questa inusuale numerazione dei bus salernitani.

sul lato sinistro dicitura SUxxxx (ovvero SalernoUrbano)
sul lato destro la numerazione del tipo di veicolo
in questo caso CITAxx che sta per Citaro
ho visto alcuni Cite (--lis), Ava (...ngard Breda), Man ecc

Altro motivo che determinò, a partire dalla seconda metà degli anni sessanta, la crisi del filobus in Italia fu il miglioramento della meccanica degli autobus.
Infatti fino al 1960 gli autobus erano piuttosto spartani ed investire sul filobus piuttosto che sull' autobus per molte aziende era certamente la scelta migliore, specialmente se il filobus veniva impiegato sulle principali linee urbane ed extarurbane delle città di medie o grandi dimensioni (spesso in sostituzione al tram).
A partire dagli anni 1964-1965 la meccanica degli autobus migliorò e molte aziende iniziarono a ritenere il filobus ormai superato, perchè vincolato agli impianti fissi.

TROLLINO59, 05/02/2013 22:35:

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scusate l'Ot ma volevo proporvi questa inusuale numerazione dei bus salernitani.

sul lato sinistro dicitura SUxxxx (ovvero SalernoUrbano)

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Questa sigla è la numerazione EAV: tutti questi mezzi sono di proprietà dell'ente regionale e dati in comodato d'uso alle aziende di trasporto campane.
A seconda della sede dell'azienda di trasporto comodataria trovi la lettera iniziale della città di appartenenza, mentre la seconda lettera può essere U, S (suburbano), I (interurbano) D (derivato, nel caso dei Man Lions' City)...

In alcuni casi la soppressione delle linee filoviarie in Italia avvenne a causa del cambio nella gestione dell' esercizio.
Ciò avvenne per le filovie extraurbane Venezia - Treviso e Venezia - Mirano, chiuse già nel 1965, quando alla gestione della Società Filovie Mestre (SFM) subentrò, per l' esercizio delle autolinee extarurbane dell' area veneziana, la Società Viaggi e Turismo (SVET), mentre per le autofilovie urbane e suburbane di Venezia Mestre la gestione fu assunta dall' ACNIL, che già esercitava le filovie di Venezia Lido.

l'acnil gestiva anche i famosi vaporetti

In qualche altro caso furono gli eventi bellici a decretare la soppressione delle linee filoviarie.
Questa fu purtroppo la sorte della filovia Anzio - Nettuno, aperta nel 1939 (in sostituzione di una precedente tramvia) e dismessa nel 1944, a seguito dei danni subiti durante la seconda guerra mondiale.

La filovia extraurbana Ancona - Falconara fu invece chiusa nel 1972 a causa del' evento sismico della zona anconetana del giugno di quell' anno, che cagionò danni all' impianto.

in effetti il terremoto del 1972 danneggio seriamente le SSE, molti pali in SCAC e trasversali ancorati a case pericolanti.
ma non fece altro che accelerare la dismissione già decisa per quell'anno da parte dell'Azienda Provinciale Trasporti, che negli anni successivi sarebbe diventata CO.TR.AN.
ricordo che i filobus furono sostituiti da orribili bus Saviem-Renault

Cosa stanno ad indicare le sigle SSE e SCAC ?

SSE dovrebbe essere SottoStazione Elettrica. I pali SCAC sono quelli in Cemento Armato Centrifugato.

Mi li ricordo ancora quei pessimi Saviem...non superavano tra l'altro i 60 orari di velocita' max, anche a tavoletta!

foto d'epoca di un Saviem...ripreso nel nuovo deposito di marina di montemarciano

A Parigi la RATP aveva la versione due porte con la piattaforma posteriore "a giorno"...come i vecchi bus Renault TN6C dell'anteguerra! Vi e' anche un modello della Norev che lo riproduce...

La filovia Ancona - Falconara a metà circa del percorso aveva una diramazione per Collemarino

anche se di colore blù, quei bus erano nati per servizio urbano, e come tali avevano i rapporti che prediligevano l'accelerazione a scapito della velocità
ma sul mercato italiano non avevano trovato nulla di meglio?