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Parlar napoletano

Ultimo Aggiornamento: 10/10/2015 17:26
16/02/2012 22:16
 
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cruseios melon

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ci sono due frutti che sono stati importati da Lucullo ed impiantati a napoli prima che in ogni altro paese d'europa, che presero denominazione dai rispettivi Paesi d'origine: persica dalla Persia e cerasus da Cerasunto. oggi volgarmente chiamate pesche e ciliegie.

Quando la persica si mangiava prematura, ovvero quella dura e gialla, i latini la chiamavano pre-cox ...a percoc
[Modificato da mimiMetro 16/02/2012 22:25]

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16/02/2012 22:27
 
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Re:
mimiMetro, 16/02/2012 22.22:

ci sono due frutti che sono stati importati da Lucullo ed impiantati a napoli prima che in ogni altro paese d'europa, che presero denominazione dai rispettivi Paesi d'origine: persica dalla Persia e cerasus da Cerasunto. oggi volgarmente chiamate pesche e ciliegie.

Quando la persica si mangiava prematura, ovvero quella dura e gialla, i latini la chiamavano pre-cox ...a percoc




'e ppèrzeche e 'e cceràse.

non sapevo l'etimologia di "percoca", eccezionale! [SM=x2819650]

tu invece sapevi che melanzana deriva dal latino "mela insana"? i romani, infatti, pensavano fosse un frutto e lo ritenevano immangiabile.

[Modificato da 1799 16/02/2012 22:28]
16/02/2012 22:35
 
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Ragazzi cmq l'influenza maggiore che secondo me si sente nel napoletano è quella francese, ma soprattutto spagnola, addirittura quando parlo con gli spagnoli mi dicono che capiscono più quando parliamo in napoletano che quando parliamo in italiano, il primo termine francese che mi viene è buatt che si prununcia ed ha lo stesso significato in francia(boite) o mugliere e uapp che derivano da mujeres e guapo spagnoli
il napoletano secondo me è una lingua bellissima proprio perchè mista, è un meltin pot culturale.
16/02/2012 22:36
 
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delle melanzane si..., in effetti in principio erano molto amare, per questo le ritenevano immangiabili. oggi la selezione ad opera dell'uomo le ha rese più dolci, ma fino a qualche anno fa andavano messe obbligatoriamente sotto sale per addolcirle e renderle più mangiabili.

C'è un altro modo antico per chiamarle, arabo (furono loro ad importarle in europa, nel sud d'italia per prima), "badizan" o "badigian" da cui deriva il napoletanissimo piatto di melanzane, a batigiana oggi parmiggiana, che non ha nulla a che vedere con Parma ed il suo formaggio.

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16/02/2012 22:37
 
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Re:
mimiMetro, 16/02/2012 22.22:

ci sono due frutti che sono stati importati da Lucullo ed impiantati a napoli prima che in ogni altro paese d'europa, che presero denominazione dai rispettivi Paesi d'origine: persica dalla Persia e cerasus da Cerasunto. oggi volgarmente chiamate pesche e ciliegie.

Quando la persica si mangiava prematura, ovvero quella dura e gialla, i latini la chiamavano pre-cox ...a percoc




fantastico, grazie mille mimì per questo thread

16/02/2012 22:38
 
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Re:
mimiMetro, 16/02/2012 22.36:

delle melanzane si..., in effetti in principio erano molto amare, per questo le ritenevano immangiabili. oggi la selezione ad opera dell'uomo le ha rese più dolci, ma fino a qualche anno fa andavano messe obbligatoriamente sotto sale per addolcirle e renderle più mangiabili.

C'è un altro modo antico per chiamarle, arabo (furono loro ad importarle in europa, nel sud d'italia per prima), "badizan" o "badigian" da cui deriva il napoletanissimo piatto di melanzane, a batigiana oggi parmiggiana, che non ha nulla a che vedere con Parma ed il suo formaggio.




ma veramente? assurdo non lo sapevo. dai continua mimì!
16/02/2012 22:39
 
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Re:
mimiMetro, 16/02/2012 22.36:

delle melanzane si..., in effetti in principio erano molto amare, per questo le ritenevano immangiabili. oggi la selezione ad opera dell'uomo le ha rese più dolci, ma fino a qualche anno fa andavano messe obbligatoriamente sotto sale per addolcirle e renderle più mangiabili.

C'è un altro modo antico per chiamarle, arabo (furono loro ad importarle in europa, nel sud d'italia per prima), "badizan" o "badigian" da cui deriva il napoletanissimo piatto di melanzane, a batigiana oggi parmiggiana, che non ha nulla a che vedere con Parma ed il suo formaggio.



ma da dove le prendi ste notizie mi stai facendo ingrippare


16/02/2012 22:40
 
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Re:
granpacco, 16/02/2012 22.35:

Ragazzi cmq l'influenza maggiore che secondo me si sente nel napoletano è quella francese, ma soprattutto spagnola, addirittura quando parlo con gli spagnoli mi dicono che capiscono più quando parliamo in napoletano che quando parliamo in italiano, il primo termine francese che mi viene è buatt che si prununcia ed ha lo stesso significato in francia(boite) o mugliere e uapp che derivano da mujeres e guapo spagnoli
il napoletano secondo me è una lingua bellissima proprio perchè mista, è un meltin pot culturale.



Ma infatti la cosa bella, con gli spagnoli, è che pur non avendo studiato la lingua, si riesce perfettamente a comunicare in entrambi i versi, mentre con le altre lingue neolatine è un po' più difficile. (anche perchè gli spagnoli te li raccomando, sono gli unici che conoscono l'inglese peggio di noi, quindi es mejor hablar en espanol)

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Re:
mimiMetro, 16/02/2012 22.36:


C'è un altro modo antico per chiamarle, arabo (furono loro ad importarle in europa, nel sud d'italia per prima), "badizan" o "badigian" da cui deriva il napoletanissimo piatto di melanzane, a batigiana oggi parmiggiana, che non ha nulla a che vedere con Parma ed il suo formaggio.



E dire che io pensavo che fosse a causa del parmigiano che si mette durante la preparazione...

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Re: Re:
flapane, 16/02/2012 22.40:



Ma infatti la cosa bella, con gli spagnoli, è che pur non avendo studiato la lingua, si riesce perfettamente a comunicare in entrambi i versi, mentre con le altre lingue neolatine è un po' più difficile. (anche perchè gli spagnoli te li raccomando, sono gli unici che conoscono l'inglese peggio di noi, quindi es mejor hablar en espanol)



Ti posso assicurare che nelle nuove generazioni spagnole l'inglese è parlato in maniera perfetta altro che Italia ci mettono proprio a figurella


16/02/2012 22:43
 
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ma perchè, sapevate che "zandraglie" deriva dal francese "les entrailles" (che si pronuncia proprio "lesandraglie"), che indicava le donne povere e vocianti. :)
16/02/2012 22:45
 
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Buon per loro... perchè al momento, se si sale di età, sono inguaiati peggio di noi, anche in ambito di trasporti aerei, dove sarebbe vitale parlare un buon inglese. :)
[Modificato da flapane 16/02/2012 22:46]

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crime, mi hai aperto un mondo!

SE SO' RROTTE 'E GGIARRETELLE
Ad litteram: Si son rotte le chicchere! oppure Infrangiamo le chicchere! Nel primo caso: È avvenuta la procurata rottura delle domestiche tazzine, brocchettine etc. Nel secondo: Rompiamo le domestiche tazzine! Id est: si è spezzata un’amicizia consolidata, o è il caso di infrangere un’amicizia consolidata; è venuta meno o è opportuno che venga meno una frequentazione che un tempo fu abituale in quanto fondata su di un’antica amicizia.
Per comprendere appieno il significato vero (quello indicato dopo il precedente id est:) della locuzione in epigrafe, occorrerà conoscere cosa si suole indicare, in lingua napoletana con la voce ggiarretelle. Orbene la voce
ggiarretella di cui ggiarretelle è il plurale è un sost. femm. diminutivo (vedi suffisso etella/etelle) di giarra che (con etimo dall’arabo ğarra passato nello spagnolo e provenzale jarra e nel francese jarre) indica dapprima un grosso recipiente di terracotta per conservare olio, vino, acqua o granaglie e poi una brocca (con manico) di vetro o terracotta per bere acqua, birra ed altre bevande; il diminutivo ggiarretella/e indica invece esclusivamente una minuscola brocca, una chicchera, una piccolissima giara o un gottino tutti recipienti forniti di manico in materiali rigorosamente poveri, umili (vetro, terracotta e simili) usati per servir domesticamente caffè, rosolî, gelati ad amici, parenti e sodali coi quali si abbia una dimestichezza, intimità, familiarità, confidenza o frequentazione cosí intense e continuate da non necessitare l’uso di vasellame in materiali nobili (cristallo, porcellana etc.) Tutto ciò è stato valido però fino a poco tempo addietro, quando è invalso il pedestre uso di servire domesticamente caffè, rosolî, gelati ad amici, parenti e sodali in laidi, terrificanti contenitori di maleolente plastica…ed è oramai quasi impossibile trovare nelle moderne case napoletane le affettuose giarretelle d’antan! Va da sé che con il venir meno l’amicizia con relativa dimestichezza, intimità, familiarità, confidenza e frequentazione, si rende inutile l’uso delle umili giarretelle che possono essere infrante ed eliminate, per far posto a vasellami piú importanti in cui servire caffè, rosolî, gelati a nuovi conoscenti che non potrebbero ritenersi amici, parenti o sodali.D’altro canto il rompere le giarretelle può bene indicare che si siano infrante quelle amicizie che davano il destro per l’uso delle suddette.
Delle giarretelle ò detto,
so’ rrotte =sono rotte voce verbale (3° pers. plur. ind. pres. passivo) dell’infinito rompere= rompere, infrangere (dal tardo lat. rumpere).
rumpimmo = rompiamo, infrangiamo voce verbale (2° pers. plur. ind. pres.con valore esortativo oppure2° pers. plur. imperativo ) del medesimo infinito rompere= rompere, infrangere

[SM=x2819658]

eccezionale.
16/02/2012 22:48
 
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questo è propio un bel thread.

Vac e pressa, il vado di fretta, in Spagnolo "pressa" non e fretta?

Dalle mie parti si sente di più la dominazione Spagnola, anche nell'architettura oltre che nel dialetto.
16/02/2012 22:49
 
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Una parola di origine oscura invece è "vaiassa", o almeno io non ho mai trovato niente in merito!

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16/02/2012 22:51
 
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[SM=x2819237] Crime sei rimasto senza parole?

sempre inerente al francese anche piatti tipici della nostra cucina ne presentano le influenze come il gateau e la pasta al gratin
[SM=x2819343]
16/02/2012 22:52
 
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Re:
flapane, 16/02/2012 22.49:

Una parola di origine oscura invece è "vaiassa", o almeno io non ho mai trovato niente in merito!




ha la stessa etimologia di "bagascia", deriva dall'arabo "bagash", attraverso il francese "bajasse" ;)
[Modificato da 1799 16/02/2012 22:53]
16/02/2012 22:54
 
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Che a quanto pare significa "serva"... interessante!

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" mo me ruttu e giarretelle" diaciamo noi, per indicare che mo stai esagerando. Giarretelle lo usiamo che per le piccole brocche, "piglia e giarretelle" come usiamo ancora il termine giarra per indicare la brocca con l'acqua. Mentre adesso non ricordo bene, ma stoipiando la parola giarra, si indicavano ache i contenitori di terracotta dove ai tempi si metteva l'olio. "u giarretone, o giarrettiere, devo chiedere a mio padre.
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