00 23/07/2011 23:41
La parete divisoria è stato il grande "busillis" di questa realizzazione. Non sono certo se servisse per distinguere le due classi o semplicemente servisse per sostenere meglio il tetto del tram. Quando, dopo il 1927, la parete fu abolita, il lucernario delle Charleroi si affossò nel mezzo, almeno come testimoniano le foto degli ultimi anni di vita di queste vetture, forse anche appesantite dalla presenza della cassetta con l'interruttore di linea. Forse la parete divcisoria aveva un ruolo strutturale. Comunque le Cahrleroi, come feci notare a suo tempo anche a Trammue, non erano le uniche vetture ad avere una parete divisoria: se osservate bene la foto in alto a pag 78 del II volume della "Storia dei trasporti pubblici urbani di Napoli", che ritrae una "Thompson -Houston" e la foto sempre in altto a pag. 83, che ritrae una "Breda GE" (foto postate anche da qualcuno sulla sezione storica del forum dei tram napoletani), si vede con chiarezza che c'è nel mezzo una parete divisoria. Le Charleroi, in questo senso, non costituiscono dunque una novità. Quel che ha tagliato la testa al toro è stato lo schema del progetto di questa vettura (che ho postato io nella sez. "Disegni utili per modellisti"): dal disegno risulta inequivocabile la presenza di una parete divisoria, con la presenza di otto sedili fissi e quattro a spalliera mobile.

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