00 18/12/2007 09:01
Praticamente non concordo più...
... nemmeno con me stesso.
Stamane mentre sbrigavo le faccende di casa mi è tornata alla mente lo scrivere di ieri. Questi megastore alimentari sono comunque lo specchio della nostra sconfitta. Risparmio su risparmio per fronteggiare una crisi strisciante che nessuno sembra voler ammettere. Quand'eravamo ragazzi non c'erano queste realtà... andavamo coi soldini di mamma dal droghiere, dal fruttivendolo o il macellaio all'angolo. Qualcuno costava di più, altri meno ma la roba era meno bella e così via. Ora bisogna prendere la macchina, cacciarsi su una tangenziale e stare in quei posti per potere tornarsene a casa con 10\15 euro risparmiati che comunque tra stress da incolonnamento, fila alle casse e benzina se ne andranno persi in Valium e Malox...
Io ieri sono rimasto allibito, a ridicolo sciopero dei camionisti concluso, nel constatare nella mia spesa due pere a 1,32 euro e un piccolo cavolfiore a 1,30... se qualche anno fa ci avessero raccontato che nel 2007 con 2.500 Lire avremmo comprato un cavolo e due pere ci saremmo messi o a ridere o a piangere.
Mi raccontano amici e colleghi, ma si legge pure sui quotidiani, di stipendi da 800 euro mensili... in una città come Bologna non puoi assolutamente arrivare a coprire tutto il mese. E' giusto costringere milioni di persone oneste ad avere il panico sul finire del mese? A fargli mangiare piselli in scatola e pane senza mettere il naso fuori di casa e tenendo meno lampadine accese possibile?
Io sono ottimista di natura e voglio pensare sia un momento di transizione della nostra vita ( nel 1946 un biglietto del tram costava a Berlino 5 milioni di Marchi ), e voglio soprattutto sperarlo per i nostri ragazzi, ma il New York Times ha pienamente ragione... l'ho letto quell'articolo terribile: siamo i messi peggio dell'Europa occidentale e i più intristiti...