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Si', il fatto e' che dovunque ci sia stata una certa integrabilita' i mezzi potevano essere ceduti in leasing a un altro operatore senza bisogno che questi ultimi cambiassero livrea - specialmente se l'operatore in questione era a corto di quattrini (e in genere chi all'epoca ricorreva a questo espediente - oggi assai piu' comune di allora - era a corto di quattrini). Roma e' sempre stata un unicum nel panorama trasportistico nazionale, visto che tutte le altre grandi citta' - tra gli anni 30 e gli anni 50 - affidarono il trasporto urbano a una sola agenzia, fosse questa privata, a partecipazione pubblica, o municipale, mentre Roma continuo' ad avere il duopolio ATAC/STEFER, anche se quest'ultima aveva un carattere piu' interurbano/suburbano. Milano municipalizzo' il servizio tranviario urbano nel 1917 e acquisi' quello interurbano (con l'eccezione della rete STIE) nel 1939: ecco perche', con l'eccezione della Milano-Gallarate, tutti i tram e gli autobus avevano il biverde. Gli autobus interurbani dell'ATM, negli anni 50, cominciarono ad avere la livrea biblu (azzurro cobalto sotto, blu notte sopra), mentre il servizio tranviario interurbano adotto' il giallocrema gia' nei primi anni 60, con la costruzione dei treni bloccati serie 500 prima e 800 poi e con la ricostruzione graduale a cassa metallica delle rimorchiate piu' vetuste. Giallocrema che venne poi rimpiazzato negli anni 80 dall'arancione ministeriale e che, per i soliti scherzi del destino, e' quello utilizzato oggi dalle 28, spacciandolo per "la vera livrea originale dei tram di Milano" (la politica e le alte sfere aziendali sono seconde a nessuno quando si tratta di uscirsene con delle vere e proprie baggianate). Da notare, infine, che le motrici interurbane ATM conservarono il biverde ben piu' a lungo delle consorelle urbane, che vennero riverniciate in arancione a partire dall'inizio degli anni 70): ancora a fine anni 80 si riverniciavano le motrici (ma non i bloccati) in biverde.