00 21/03/2009 15:25
Incontri!
Solo ora mi sono reso conto che Augusto ha inserito qualche foto della storica giornata passata con i tre turisti: da Amburgo, da Berlino e da Chicago. Con questo messaggio volevo ringraziare pubblicamente chi mi ha aiutato: Augusto, Ferpas e Biagpal con il sostegno morale di Maurizio e E646. Abbiamo fatto un figurone ed anche i nostri mezzi di trasporto. Non vado oltre perchè E646 mi ha promesso un "report" sul sito e credo che lo farà. Io dal canto mio ho tutto impresso in mente in quanto non ho fatto foto. Ho scelto questa strada per poter fare in pieno gli onori di casa.
Ieri sera al Clamfer serata particolare.
Prima parte: auto su rotaie.
Seconda parte: tram in tutte le salse. Ho esposto la mia collezione che comincia a diventare apprezzabile. Ovviamente in scala 1/87. Però ho voluto accompagnare la parata con qualche commento dell'evoluzione del tram nel mondo. In gran parte ho recitato a braccia rendendomi conto che conosco diverse cose. Per il resto ho attinto ad Internet, vera miniera di notizie (come si faceva quando non c'era?). Tra l'altro ho conosciuto il vero inventore del tram che si chiamava Benjamin Outram. Questi, è storia, avrebbe dovuto chiamare Traam, quel nuovo mezzo di trasporto che alle soglie del 1800 creò in Inghilterra a trazione ippica. Preferì invece chiamarlo "tra(a)m" e dunque con una sola "a" in omaggio al proprio nome. Oggi queste deformazioni linguistiche sono diffuse. A Portici abbiamo due rosticcerie che si chiamano rispettivamente: "Mascalzone panino" in omaggio alla barca da regata e "C'è pasta per te" in omaggio alla trasmissione televisiva. Abbastanza orribili come idee però funziona tant'è che ne stiamo parlando facendo incosapevolmente pubblicità. Invece il signor Beniamino volle chiamare il tram così anzichè traam, parola della Sassonia importata nel Regno Unito che significava "Trave di legno" ossia la prima rotaia sottoforma di tracciato obbligatorio.
[Modificato da filobustiere 21/03/2009 15:27]