00 10/02/2005 21:29
Anch'io negli anni '50?
Scusate il titolo un po' egocentrico del messaggio, cari amici.
Potrei essere io il ragazzino della foto? E chi lo sa, potrebbe pure essere, anche se ricordo di avere sempre odiato l'abbinamento sandali e calzini corti, quasi un obbligo per i bambini dell'epoca!
Di certo all'epoca andavo spesso con la famiglia a Roma, dove abitavano le mie due zie, con una tribù di cani (dei carlini, per la precisione), la fedelissima cameriera e lo zio, ingegnere ed appassionato di trasporti (aveva pure brevettato, in tempi di autarchia, un avveniristico motore a gas). Bene, tutti e tre abitavano in Corso Trieste 155, all'angolo con Piazza Istria, allora capolinea tranviario in piena attività: vi si attestavano il 5 ed il 6, quest'ultimo sostituito dopo il 1960 dal 7. Che piacere, in quelle belle mattinate di giugno, conclusi con successo gli impegni scolastici e lasciata la mia città, passare qualche ora in giro per le strade di Roma, scorrazzando allegramente sulle MRS, sulle due assi e sulle allora nuovissime Stanga: salivo sul 5, scendevo a Termini e da lì avevo solo l'imbarazzo della scelta: il 7 per Piazza Zama, il 16 per Piazza Ragusa, la breve circolare 10, ancora il 5 per la Garbatella... Tornare in tempo per il pranzo costituiva l'unica preoccupazione, ma, a dispetto delle distanze di Roma, enormi rispetto a quelle fiorentine, mi sembra di esserci sempre riuscito. Il traffico era già abbastanza intenso ma la marcia dei tram era facilitata dai numerosi tratti in sede propria e dai cosiddetti "marciatrams", più tardi scriteriatamente eliminati, che garantivano tempi di percorrenza molto migliori di quelli degli autobus. Che errore è stato smantellare una così grande parte del sistema tranviario, che avrebbe potuto contribuire meglio che in molte altre città alla tanto sospirata qualità della vita.
Un caro saluto da
Paolo