00 09/01/2012 10:30
Credo che le città italiane che hanno mantenuto i tram hanno caratteristiche particolari. In città come Torino e Milano la larghezza delle strade principali, è in genere maggiore a quella dei viali fiorentini ( nei corsi torinesi il tram viaggia, per quello che mi ricordo, quasi sempre in uno spazio ricavato tra viale e controviale, cosa che a Firenze ci sognamo...). Anche queste città negli anni 50 e 60 hanno certamente ridimensionato la rete. Ho memoria di binari interrati in varie parti nel centro di Milano.
Pensare di poter utilizzare ancor oggi linee su sede promisqua, spesso a binario unico con deviatori semaforizzati per lo scambio dei tram nelle due direzioni, com'erano quasi tutte le linee fiorentine è illusorio. Con l'avvento della motorizzazione di massa, se si voleva mantenere il tram, si sarebbe dovuto ristrutturare pesantemente le linee, ridurne il numero e renderle molto simili a quelle odierne. All'epoca si è ritenuto conveniente investire, i pochi denari, sui mezzi su gomma, con considerazioni estetiche spesso discutibili (per esempio quelle sui fili che hanno portato l'eliminazione dei filobus). Certo si sarebbe potuto mantenere la linea per il piazzale, quale attrattiva turistica, visto che viaggiava interamente sul controviale, e forse salvarne qualche altra, ma pensare di poter utilizzare oggi una rete tranviaria nata nell'ottocento è veramente illusorio.

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