00 05/01/2022 13:37
Quando fu tolto il tram, ancora l'industria genovese non viveva i grandi momenti di crisi che sarebbero arrivati nei decenni successivi.
La profonda crisi di quel tempo era causata dalla viabilità e dal traffico che stava aumentando di anno in anno (fenomeno certo non solo genovese); ma la povertà di strade e le loro stesse dimensioni a Genova furono problemi non indifferenti che non potevano essere non presi in considerazione in quel clima di benessere che aveva portato in ogni nucleo familiare a possedere almeno un'automobile.
Dal dopoguerra sino agli anni '60, furono realizzate nuove arterie cittadine con il compito di snellire il traffico: la Sopraelevata, Corso Europa in primis, mentre il traffico volgeva sempre al peggio.
Non si trattava del solo traffico cittadino, ma anche quello proveniente da Piemonte e Lombardia, che raggiungendo Genova, poi si doveva incolonnare sull'Aurelia per raggiungere, magari per le feste o soltanto per il week-end qualche cittadina litoranea a levante o ponente che fosse (anni in cui le autostrade liguri, eccetto la Camionale, ancora non esistevano del tutto o al massimo erano in fase di costruzione ancora in quei primi anni '60).
Con tali premesse, e con tutti gli sforzi per dare "strade a tutti" come si sarebbe potuto migliorare il trasporto pubblico in una città dove la velocità commerciale dei mezzi pubblici tendeva sempre a diminuire per un traffico mediamente congestionato, dal centro alle periferie, e a non rispondere più alle richieste/esigenze delle persone?
Le risposte facili sono di solito quelle che qualsiasi amministrazione prende: via "il vecchio" e prendi "il nuovo". I tram ancora utilizzati sulle direttrici principali erano in quel momento storico "il vecchio"; rallentavano il traffico, rimanendovi invischiati,mentre gli autobus bene o male potevano "aggirarlo" poichè più flessibili e non vincolati alla rotaia.
Non esisteva di certo la cultura di un trasporto rapido, sostenibile con vie di corsa riservate; l'unica soluzione prevista al tempo fu quella delle corsie gialle dove per alcuni tratti l'autobus poteva "correre", ma magari poi rallentare presso qualche semaforo, qualche difficile incrocio o per qualche auto in doppia-terza fila (....proprio come adesso che per il prossimo futuro è stata prevista una rete filoviaria "in sede riservata").

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