00 25/12/2008 09:49
frenatura elettrica
Il mio vivido ricordo riguarda soprattutto la linea 6, che andava fino al sobborgo balneare di Barcola. Scena al ritorno dai bagni di mare, tardo pomeriggio di u giorno qualsiasi. Dopo la partenza dal capolinea del piazzale di Barcola (poi p.le Kennedy, oggi p.le 11 Settembre), e dopo un paio di fermate in corrispondenza di due stabilimenti balneari, il tram impegnava il lungo tratto quasi rettilineo in sede propria lungo Viale Miramare, circa un km. e mezzo, con una sola fermata intermedia (al Bagno Ferroviario). Da qui naturalmente il conducente portava gradualmente il "macinino" sull'ultima tacca, e riusciva a "lanciare" la Stanga 3° serie a ben 60 km/h (e meno male che aveva il frontale aerodinamico!), con annesso rimorchio Savigliano che oscillava come se ballasse la samba, strapieno di "putei" vocianti, madri preoccupate che non prendessero freddo ( in agosto) a causa della mancanza di porte di vettura (nel rimorchio) e dei finestrini spalancati, borsoni e sdraio di legno sistemate qua e là (si poteva). Arrivati in prossimità della fine del tratto, dove con una secca curva la tramvia si immetteva sotto il cavalcavia ferroviario di Barcola, il tranviere innestava direttamente il freno motore... dal che la rallentata e la conseguente ancora brusca immissione nella curva, la gente che (ben conoscendo la faccenda) si teneva forte ai corrimani, imprecava ( "ciò, picio, coss'te me vien 'dosso, sta 'tento, no?") e regolarmente ci scappava anche qualche palpata di cu.. alle signorine (altre imprecazioni "ciò, giovinòto, la se meti le man dove che la sa lei, orpo de Bacco!")...
Bei ricordi (anni: 1958 - 1965 circa) e bei tempi.
Grazie di avermeli fatti ricordare e buon Natale
[Modificato da iltriestino 26/12/2008 18:13]