00 07/05/2009 09:44
Cari amici, che dirvi?
Grazie.
Già che eravamo nell'argomento vi metto due foto a disposizione, così da comprendere cos'erano le tramvie extraurbane bolognesi.
Dopo le romantiche e sbuffanti vaporiere giunsero negli ultimi anni delle moderne littorine che conferirono alla rete un aspetto decisamente più moderno: erano le Automotrici Fiat ALn 56 entrate in servizio nel 1935.



Questa è la Stazione delle Tramvie extraurbane, a due passi dalla Stazione Centrale. Due fiammanti automotrici sostano in partenza per Malalbergo e Pieve di Cento.
Quel punto oggi non esiste più, ora un Liceo cittadino ospita quotidianamente giovani studenti del tutto ignari di cosa rappresentasse quel luogo. Però, quel capannone sullo sfondo e l'area circostante sono invece sopravvissuti e sono divenute la sede del Museo dei Trasporti bolognesi.



Nella foto precedente avete visto come al binario di sinistra si attestassero i treni per Granarolo, Minerbio, Baricella, Altedo, Malalbergo. Ecco dunque Minerbio paesino della nebbiosa bassa bolognese coi binari delle tramvie che in centro lo tagliavano in due. Il tutto ricorda quelle atmosfere emiliane che tutti conoscono da racconti di Guareschi e dai film sulla bassa di Don Camillo e Peppone. Non manca nulla: il bar Sport coi comunisti sempre a tramare proprio dinanzi alla Chiesa barocca di mattoni rossi. Più in là il più tranquillo circolo del paese, il biciclettaro, il ferrivecchi, un camion, una moto col pianale e tre persone sopra, la pompa di benzina annessa al negozio di droghiere...
Tempo fa mi capitava di andare più spesso a Minerbio perchè c'era un ristorante che mi piaceva, gestito da uno degli attori preferiti di Pupi Avati, che ne aveva riempito il locale di foto scena. Certo oggi il paese non è più così...

A presto