00 18/07/2004 09:25
Piazza della Borsa
Siamo a Piazza della Borsa, o Piazza Bovio, ancora anni '50, credo. Senza cantieri della metropolitana, e senza traffico. Sembra difficile immaginare che Napoli, una volta, fosse così. Quasi ordinata e senza schiamazzi.



In strada, comunque, c'è un po' di tutto. Innanzitutto una due assi in movimento



La vettura non sembra affollata. I passeggeri appaiono tranquilli, rilassati. In fondo, che fretta c'è?



Poi dei filobus. Un bel tre assi ...



... con un elegantone in pantaloni chiari che gli attraversa la strada davanti. Anche allora, evidentemente, non si prestava troppa attenzione alla presenza di zebre per gli attraversamenti pedonali.



... un'altra vettura più piccola in avvicinamento alla piazza ...



Un autobus diretto verso Piazza Garibaldi ...



... ma anche auto ...



... una vespa parcheggiata ...



... sul marciapiede, more solito, accanto ad una piccola pompa di benzina ...



... ma c'è pure una lambretta non carenata in movimento, con due baldi giovani in sella (quello di dietro, apparentemente un po' meno giovane, sicuramente stempiato).

Sono senza casco (che all'epoca non era obbligatorio), e se la foggia della moto non fosse un po' datata potrebbe essere benissimo una scena di oggi. Si tratta di un vezzo, come sapete, che ancor oggi permane in questa bella e terribile città di mare.



Il motore a scoppio, però, sgomita per farsi strada. Un vessillo fa bella mostra di sé sul palo al centro della piazza. Promuove il "IX Gran Premio Napoli" che, dalla macchina da corsa sotto stilizzata, si immagina di tipo automobilistico. Bolidi fieri e veloci in giro per la collina di Posillipo, un tempo verde e silenziosa.



Ma lasciamo perdere il mito della velocità, ancora non affermatosi in quegli anni placidi, e diamo un'occhiata in giro per la piazza, alle sue vecchie insegne di negozi ormai scomparsi ...



... ai marchi tuttora noti, sia statici ...



... che in movimento. Che ve ne pare di questo furgoncino per le consegne di bibite dissetanti, con i suoi uomini al lavoro?



E poi affissioni, immutate, che parlano di ricupero anni scolastici perduti, di spettacoli teatrali (ma dov'è più la sceneggiata?) ...



... e delle scene un po' surreali. Come il pupazzo allampanato con tuba che pubblicizza qualcosa ...



... o l'uomo molle, alla Dalì, che giornale in tasca e svolazzante portamento se ne va chissà dove ...



... mentre un'altra figura, concentrata su quanto gli gira intorno, non sembra ancora pronta a lanciarsi nell'attraversamento della piazza. E come i passeggeri del tram sembra chiedersi, in fondo, che fretta c'è?



E non c'è fretta, infatti, in questo istante di vita congelato dalla fotocamera di un ignoto fotografo.

Con i suoi protagonisti ignari di aver girato il mondo sul retro di un messaggio di auguri, di un "vorrei che fossi qui", di un "saluti da Napoli", o di un più banale "A Napoli son stato, a te ho pensato, e questa cartolina ti ho mandato!".

Ed ora, ancora una volta in cammino, sulle onde del cyberspazio.