00 09/07/2015 13:46
Io mi ripeto, da Firenze, posso solo essere attento spettatore di quanto avviene in una regione che mi affascina particolarmente, ma non essendo del posto, sinceramente non riesco a capire dove finisce il bene e comincia il male, e viceversa. Traghetti e ponti, oltre alla tramvia, di cui dovrebbe occuparsi questo forum, sono altrettante opere pubbliche, e per forza di cose viene naturale parlarne. Per dire la mia sul ponte: io che amo i traghetti e tutta la tecnica che li accompagna, vederli sparire, mi fa dispiacere, ma è anche vero che se va bene, ne prendo uno all'anno, ergo... Ma in quanto amante della tecnica e delle costruzioni avveniristiche in generale, non mi dispiacerebbe affatto vedere il ponte alfine costruito sullo stretto. In tante isole del Nord Europa, dove c'era veramente la volontà e la necessità di fare queste ingenti opere pubbliche, di ponti anche più complicati dello stretto, ne hanno fatti diversi. In Olanda riescono a chiudere un lembo di mare grande come l'Umbria, per farne terraferma con megadighe faraoniche. Ma lì decidono, si accordano, e fanno, perchè appunto trattasi di opere di pubblica utilità, e tutti remano dalla stessa parte. E in più, ci sono i soldi, che non è considerazione da passare sottotraccia! Da noi, e non riguarda solo l'affaire ponte sullo stretto, ogni partito dice la sua, ogni ingegnere ha la soluzione migliore e le altre sono tutte sbagliate, agli ambientalisti non va bene niente, alle compagnie di navigazione idem, insomma un gran putiferio, e in tutto questo, ad oggi, si sono spesi 450 milioni di euro SOLO per verificare la fattibilità dell'opera, quando a monte di tutto, si sa già che NON CI SONO I SOLDI per costruirlo, questo benedetto/maledetto ponte !!! Alla fine verrà fatto o no,? Lo scopriremo solo vivendo, ma una cosa è certa, qualcuno si è già fatto ricco a prescindere da come andranno le cose nei prossimi trenta (?) anni, e questo non è bello. Come mi pare un po' riduttivo dire alla popolazione locale, che come me non conta una cippa di niente, nemmeno se firmassero centomila petizioni o referendum, che se la sono voluta e peggio per loro. Purtroppo si nasce in un territorio e quel territorio lo si vive ma più spesso lo si subisce, e solo pochi hanno la possibilità di lasciarlo per trovare migliori condizioni di vita altrove.