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Il segnale d'allarme sui tram articolati
Chi ha un po' di anni, avrà viaggiato certamente sulle vecchie carrozze ferroviarie, quelle ancora divise in scompartimenti con corridoio laterale; ricorderà allora che vi era installato, in ogni scompartimento, quello che impropriamente veniva chiamato "segnale d'allarme"; impropriamente, perchè si trattava in effetti di un freno per frenatura automatica d'emergenza: si trattava di un maniglione, piombato, installato sopra la porta d'ingresso di ogni scompartimento, tirando in basso il quale si provocava la frenatura immediata d'emergenza del convoglio, piuttosto energica. Era a disposizione di ogni viaggiatore; un cartello al disopra del maniglione avvertiva che andava usato solo in caso di emergenza, ogni abuso venendo punito.
Orbene, un dispositivo identico era installato in passato sui tram articolati torinesi, le 2700 (bisarche) e le 2800 prima serie ancora "in verde", al fondo della vettura, con analoga avvertenza; devo dire, in tanti anni di viaggio, dai tempi di scuola in poi, di non averlo mai visto utilizzare, nè fortunatamente di averlo dovuto fare personalmente; suppongo che l'effetto della frenata d'emergenza dovesse essere altrettanto energico.
Tale segnale d'allarme scomparve dai tram, per le 2700 col loro "pensionamento", per le 2800 col restyling di fine anni 70 (ridipintura in giallo, abolizione del posto bigliettaio, ecc.).
Dai treni è pure scomparso, con l'abolizione quasi totale degli scompartimenti, sostituito da un vero segnale d'allarme, al personale (capotreno); in effetti, il freno d'emergenza era più pericoloso che utile, provocando l'arresto immediato del convoglio anche in momenti inopportuni: caso classico, perchè purtroppo verificatosi più volte, il fermo in galleria del treno con principio d'incendio a bordo, provocato da qualche passeggero impaurito dal fumo sprigionatosi o dall'odore di bruciato.