00 24/11/2010 00:45
Il ricordo dell'altro Fuorigrottese.... come un film ripreso da due telecamere!
Provo a raccontare Fuorigrotta, quella sera, dall' altra "inquadratura"; io ero a circa due chilometri da Augusto (che avrei però conosciuto solo 24 anni dopo, nonostante, strano destino, qlc conoscenza in comune, la stessa scuola media e la comunanza tranviario/ferroviaria... e lo stesso raro modello di automobile, attraverso un suo zio); mi trovavo a casa mia, quella maledetta sera, nella mia stanza, davanti al televisore Telefunken che obbligai mio padre a comprare, quattro anni prima, con un piccolo inganno...scambiando due valvole nel vecchio Singer che ormai permetteva la visione del solo "Programma Nazionale" (Raiuno per i giovani...); non ha mai saputo di quell' imbroglio... ma è un'altra storia! Dicevo... il secondo canale quella sera trasmetteva una puntata del telefilm Inglese "The professionals"; io ero semisdraiato sul divano, mia madre in cucina a preparare la cena e mia sorella chissà dove in casa... all'improvviso il divano sotto di me sembro partire lungo la parete, le immagini in TV sparirono per qlc attimo ed io rimasi come "sospeso nel tempo"... compresi subito che c'era un terremoto in atto...ma tra il "percepire" e l'"agire" passarono attimi interminabili e nel mentre sperai con tutte le forze che quella scossa finisse subito! Ma non fu così... in pochi secondi crebbe d'intensità (a differenza di Augusto che percepì il fenomeno essendo in strada, forse, più per gli effetti intorno a lui io l'ho vissuto da subito su di me...); qlc secondo dopo, prima che io riuscissi nel mio intento di balzare dal divano divenuto, nel frattempo, come una moto da cross, sentii il grido sovrumano di mia madre dalla cucina: "scappate! Il terremoto!!!". Il tono da oltretomba della mia genitrice mi terrorizzò forse più della stessa scossa... ma prima di fuggire, in un attimo di lucidità, mi accorsi che il televisore stava cadendo dal classico carrello porta tv anni '60...non so perché ma pensai di salvarlo... essendo un ibrido (circuiti integrati, transistor e poche valvole)e col mobile in resina era relativamente leggero per cui lo afferrai al volo e dopo averlo strattonato per liberalo dalla presa di corrente (il filo era corto e sarebbe rimasto appeso al carrello... la spina uscì miracolosamente dalla presa al primo colpo!) lo poggiai a terra..tutto questo avvenne, credo in una quindicina di secondi e la scossa era ancora in atto...a quel punto corsi con tutta la velocità che avevo fuori di casa... MIO DIO!!!! Mi accorsi che nonostante avessi perso tempo ero uscito prima di mia madre e mia sorella..almeno così pensavo...avevo già raggiunto il ballatoio dell'ammezzato, attraverso l'unica rampa di scale che lo separa dalla mia porta d'ingresso (il mio palazzo ha l'ammezzato che è in realtà un camminamento al primo piano in comune con tutte le 5 scale...sotto ci sono i box auto che affacciano direttamente nel cortile interno...casa mia corrisponde, in realtà, lato cortile, il cui piano di calpestio è circa 5 metri sotto il piano stradale di via Giulio Cesare, ad un secondo piano) quando nel voltarmi indietro mi accorgo che non c'erano: risalgo le scale e mi ritrovo di faccia mia sorella che esce dalla porta dell'appartamento accanto al mio... seppi poi da lei che era accorsa al grido disperato della signora che abitava quel quartino che non sapeva come trasportare l'anziana suocera che era su una sedia a rotelle! Mia sorella la prese di peso e la portò giù correndo!! Era quella l'immagine che mi si era parata davanti, alla sommità della prima rampa di scale... al momento mia sorella manco mi vide! Quasi mi travolse fuggendo (e mia madre a ruota); al che, seguendo quasi il "familias istinctu" presi a correre dietro a loro....mentre bruciavo i circa 60 metri del ballatoio realizzai due cose: che mentre io ero intento a salvare il televisore, mia sorella e mia madre erano già fuori dalla porta e che, nel frattempo, mia sorella soccorreva la vecchina dell'appartamento a fianco; l'altra fu che vidi il mio palazzo (formato dai civici 65 e 69) trasformato in un formicaio impazzito di gente appartenente a 67 famiglie in preda al terrore puro!!!! Arrivammo in strada pochi attimi dopo la fine della scossa ed istintivamente tutti cercavamo di stare alla larga il più possibile dai palazzi... ovvio a quel punto correre come una mandria impazzita verso Piazza Italia, distante circa 200 metri! VIsione apocalittica... anzi... NON visione... un denso polverone aveva invaso tutta la larga carreggiata di Via Giulio Cesare...alla sinistra nebbia, resa arancione dalla nuova illuminazione al sodio della zona (punteggiata come una quadro astratto dagli aloni bianchi e rossi di fari e fanalini accesi delle auto abbandonate precipitosamente lungo la strada), si aggiungeva un cupo rombo di fondo il quale non avere una direzione precisa e che si era sostituito a quello rassicurante proveniente dalla lontana Italsider...era ovunque!!!! "Lo Sferisterio...è crollato lo Sferisterio!!" si cominciò ad urlare e subito si aggiunse che sotto c'erano rimaste alcune auto (come sappiamo si scoprì poi che erano vuote...). Quando raggiungemmo la Piazza erano passati si e no tre minuti... ma provavo sensazioni contrastanti... mi era scorsa tutta la mia (allora) breve vita di 15 anni davanti agli occhi ma dal momento in cui ero tranquillamente sdraiato sul divano a quello in cui mi trovai in piedi e terrorizzato nei pressi della fontana della Piazza mi sembrava trascorsa un'era!!!! Ripensavo mio padre morto quasi quattro anni prima... ma il terrore ancestrale aveva risvegliato in me le bruttissime sensazioni da poco lenite e mi sembravano passati solo quattro giorni dalla sua scomparsa!!!!!! Fu quella la cosa peggiore... ebbi subito la percezione che eravamo tre abbandonati (io, mia sorella e mia madre) nel mare in tempesta della disperazione e del terrore...cercammo di raccogliere le idee...mia madre si fece forza e tornò in casa solo per prendere le chiavi e chiudere la porta di casa che era rimasta aperta! Ci incamminammo verso l'unico punto di riferimento che avevamo in quel momento...casa di mi zio Antonio in via Leopardi... Fuorigrotta era indescrivibile!!!! Mia madre piangeva perché sembrava ritornato il tempo della guerra: scene simili, disse, le aveva viste solo in quel tempo... per fortuna a metà strada scorgemmo mio zio che aveva avuto la presenza di spirito di venirci incontro...e fu così che anche noi passammo ben 5 notti in macchina...io e mia sorella proprio nella Autobianchi A111 che, già di mio padre, fu poi regalata da mio madre al fidanzato (oggi marito) di mia cugina Teresa... e per me fu tragedia nella tragedia! Il giorno dopo sovvenni che tutto era fermo... i tram...i mie amati tram dov'erano? Augusto ha già detto di quel caracolito a Piazzale Tecchio...ma ce n'era un altro fermo, colto evidentemente dal sisma mentre era fermo al semaforo rosso all'incrocio di via Giulio Cesare davanti alla sede Centrale delle Poste di Fuorigrotta... quella meridionale arancio ministeriale era ancora li il giorno dopo, davanti ad quelle tre luci ormai spente da 24 ore e a quell'ufficio postale vuoto come la Domenica precedente...ma non era certo una festa!! E rimarrà li anche il giorno dopo e quello senguente e ancora dopo.... verrà trainata via solo dopo una settimana... anzi...ricordo che una foto sul "Il Mattino" di quella scenetta da "plastico tranviario tragico" verrà utilizzata come segnalibro stampata nell'angolo a destra delle pagine del giornale degli inserti dedicati al sisma...
Mia madre tornerà al lavoro solo una settimana prima di Natale poiché, questo è un altro ricordo che mi è rimasto impresso nella memoria, il Teatro di San Carlo rimase chiuso 15 giorni per le verifiche statiche e il ripristino dell'agibilità....e nemmeno la seconda guerra mondiale era riuscito a farlo chiudere!!!!
[Modificato da Francesco E. 24/11/2010 01:05]

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"Where no man has gone before"