A Milano sappiamo, almeno credo ci ricordiamo, che il tram è stato rilanciato con una giunta tutta di concezione nuova e particolare ed è stato rilanciato, con parecchie tratte e linee in più! Nonché la rivalutazione ormai prossima (ai tempi, vedi la sperimentazione del milanino al castello, tra l'altro)anche delle tranvie interurbane: concetto esatto, perché la mobilità è sopratutto proveniente dall'esterno. Il Periodo ha concesso la realizzazione di circa il 30% in più di linee e mezzi e di tutte le tratte armate ma non utilizzate, ancora prima di costruire le nuove. 190km contro i 120 rimasti nel '93, contro i precedenti 150(parlando di urbano). Oggi siamo press'apoco tornati a 150 e con apertura di m5 rasentermo daccapo il minimo del giugno'93. I nuovi progetti erano lampanti ed economici, ed apposta si'intendevano costruire profittando dell'economia più linee possibili. Tutto molto bene! Invece a che serve una metro super-costosa e di 1 sola direttrice? A spendere e spandere danaro per le imprese, punto e basta! Tutto questo era nella considerazione. Niente progetti faraonici! Materiale esistente usato nel meglio e in armonia col nuovo.
Anticipo che chi magari pensasse che i leghisti attuali sono quelli di prima si sbaglia dal principio, in quanto sentendone alcuni hanno il mito della metro e considerano la giunta loro di Milano cosa ormai vecchia.Sich!
Torniamo a oggi...Sappiamo che ce il regresso iniziato nel 2007, dopo che Albertina, con perfetta indigestione,s'é dovuto sorbire nel 12-2003 le ultime linee impostate nel '93-'97,la cui costruzione lamguiva e si è protratta, così come il Cinisello poi.
Di contro si è ricominciato a mega-riprogettare, questo dal 2001, che col scellerato piano provinciale che buttava all'aria il precedente sulle tranvie interurbane studiato tra il '95 e '98, di cui oggi non esiste più traccia, perché eliminato dagli archivi regionali, già di per sé si conteneva di molto e si prendeva a spezzoni il precedente piano con alcune tratte superstiti, mentre il restante era un faraonismo di tratte metropolitane extraurbane (ricordate le linee celeri?),unite a unità indefinite di "mezzi vincolati" -in realtà che non sono tram ma sopraelevate con metropolitane leggere automatiche- in forma di "circle-line"attorno alla città. Ma mi vien da ridire:"che se a Milano non sono stati in grado di prevvedere ad una nuova tratta alternativa per il 29-30 di soli 2km in superficie, usando gli ampi vialoni che da CLotilde si portano a P.ta Volta, che si progetta una mega infrastruttura di 100km? Una struttura peraltro oltre che costosa slacciata da un complesso di linee radiali di collegamento? Ovviamente non previste se escluse le metro. Così sono stati "bruciati" 10 anni nel nulla,oltre ad avere soppresso linee urbane, 1 circonvallazione e 1 linea interurbana; unite al pronostico di sopprimere l'interurbana rimanente e altre linee e tratte con prima la m5 a Zara e successivamente quando sarà a Lotto. Questo senza tener conto dell'incognita m4...si sa', il pretesto è sempre buono...Precotto e Messina ,di cui uno novissimo, sono dei cimiteri; i nuovi acquisti chiusi; le revisioni del materiale nuovo di molto contenute.
Ma ora viene il bello...
Noi siamo abituati a girarci attorno dando la colpa ai politici, alla finanza, agli automobilisti, che soventi, spesso, come gli si può proporre un'alternativa d'impiegare 3 o 4 volte il tempo in più solo perché per pseudi "vari motivi ambientali"prendendo dei mezzi inefficienti? Non tutti sono uguali, ma sul sottile noi vediamo che da area C gli unici che scorazzano in centro sono più autobus, niente + tram, auto in maggior parte di lusso: "allora qualcuno ha fatto prima la giusta osservazione, che una nomenclatura -la rinnovata aristocrazia saldamente potere- spinge gli sfigati ad ammassarsi nelle metro indecentemente stracolme nell'ora di punta, mentre loro scorazzano liberi per la città. Non è un "pagano tutti" quei miseri 5euro/giorno loro li recupereranno benissimo dai loro affari. Quelli del comitato pro-ripristino del tram 2 mi hanno fatto un'interessante osservazione, consistente che mi hanno detto per quale motivo devono per forza andare sotto terra quando ce un tram a fianco che li porta in centro anche in meno tempo? Dov'é 'sto obbligo d'inculcare qualcosa?
Mi sono dilungato, ma ora viene il bello...
E se la colpa fosse in primis degli stessi appassionati?
Appassionati, di UTP, hanno intavolato con la nuova giunta di Milano e ATM nuovi e buoni rapporti, da quasi principio dell'insediamento della stessa. Ora a quasi 1 anno di distanza continuaiamo a vedere le stesse cose e gli stessi premonimenti: nulla è stato fatto per la semaforizzazione negli incroci o il riadatto delle linee, su esempio di quanto accaduto dal 1993. Niente. Se non il prossimo spettro di apertura m5 e la soppressione del Limbiate. La riservatezza di tali membri è quell'antifona politica per cui si promette da un lato e dall'altro ci si esprime a mezze parole. Tutte cose che se non intraprese con un discorso a tavolino non fuoriescono ai profani. Alcuni di questio membri entrati a pieno titolo come consulenti ATM han deciso che con tale azienda bisogna mantenere rapporti"ad onoris" evitando conflitti d'interesse, e in tal modo sposando le economie prescelte aziendali in quanto parte dell'economia di mercato. A ragion di ciò da una parte raccontano ai profani che vi saranno grandi risvoltimenti, con super-progetti, come sul Limbiate, belli a sentire, ma che guardando le situazioni contngenti essi sono inapplicabili. Ce infatti la realtà che: si può pensare quello che si vuole; poi viene il possibile; poi il fattibile...E' chiaro che sopraelevate, o ricostruzioni totali sono tecnicamente possibili, ma allo stesso tempo sono fattibili? UTP sposa la linea che non si devono spendere soldi preziosi per una riparazione di qualcosa di obsoleto, perché imminentemente verrà ricostruito tutto a centro strada. La solita idea "del tanto si farà meglio, per poi non far nulla"...ed apsettiamo...e gli anni passano...e i decenni passano...Ha infatti anche ostacolato, non dimostrandosi affatto chiara nei rapporti, un'azienda privata che voleva entrare concessionaria con una ditta di costruzioni ferroviarie nella gestione. La ditta specializzata in costruzioni ferroviarie ovviava alla necessità di un progetto perché la sede sarebbe stata identica all'attuale ma completamente rinnovata in 5 mesi, di contro alle tipiche ditte applatatrici non specializzate che impiegano anni su anni. La ditta ha tentato anche la via diretta col comune di Milano, ma ,purtroppo, come c'era da aspettarsi, l'influente Maran ha chiuso il discorso. Ricordo che Maran è esponente dell'autoline "Brianza trasporti", tra l'altro. E così facendo UTP ha evitato "il conflitto d'interessi" con ATM e i progettisti preposti, anche con Air Pulmann, ormai proponentesi alla sostituzione automobilistica nella tratta di zona di sua competenza. Così la soppressione del Limbiate è solo slittata, in un modo orchestrato di modo da non perderci la faccia e gridare "alla necessità" e all'"obsolescenza". Ho ribattuto che qualcosa che è obsoleto non raddoppia la sua affluenza e nonostante i bloccati se ce un'eulteriore potenziamento l'utenza aumenterebbe ancora...ma a tali rimostranze cala il silenzio...Il silenzio cala nelle cose più scomode...Qui parliamo di appassionati che hanno impedito la riqualifica del Limbiate in pochi mesi! Ma anche una riqualifica; rispedendo tutto al progetto allettante ma impraticabile della ricostruzione della tranvia: ma tanto conoscendo i tempi e ben sapendo che nessuno dal '68 ha mai più realizzato tratte di superficie più lunghe di 10km , ragionando un minimo, si viene a capire, che queste sono corbellerie create ad arte solo per i creduloni.E "capire" è meglio di "ascoltare", perché nell'ascoltare soltanto qualsiasi buon ciarliero non avrà problemi a "vendere il suo prodotto" di marketing aziendale. Sono più famose le enormi progettazioni fatte, di tutti i generi e di tutti i tipi della realizzazione di una sola tranvia completa negli ultimi decenni.
I profani crederanno, questo conta! Poi il tempo attuerà la sua immisericordia nel spegnere quanto cera prima nella memoria...Allo stesso modo l'"obsolescenza"ricade su Milano: chiaro preludio, con un discorso pari, pari, fatto negli anni '70 e '80 , che certe cose nella rete tranviaria non potevano essere prese in considerazione perché di principio classico immerse nell'obsolescenza. Concetto però "stravolto" nella giusta e lodevole politica di metà anni '90.Ora questo stesso rispolverato concetto dell'obsolescenza ritorna fracassonamente anche in seno di appassionati , che ben di più potevano svolgere all'interno di ATM. ATM sarà però rispettata e i suoi interessi intrapresi ma il tram potenzialmente distrutto...!
Pare esistono non fattori tanto di politica, in quanto ribadisco e ritengo che gli stessi appassionati siano tutt'altro che santarelli nella politica sui trasporti.ma delle mentalità comuni che meglio si avvicinano al contesto dell'appartenza conformistica di un sistema. Spesso qui ad esempio si critica, ma si dice che quando si critica un sistema esso non si disintegrerà e continuerà a sopravvivere; il modo per controbattere un "sistema radicato" è invece non criticare ma distribuire "modelli nuovi", smontando i precedenti.
Il tram di Milano sopravviverà ma così come ora in graduale declino, fino ad essere sempre meno importane nelle ragioni del traffico e della mobilità