00 15/06/2010 21:13
da IL MATTINO «Se cancellano il ticket si torna indietro di 15 anni»

«Cancellare il biglietto Unico sarebbe un errore gravissimo. Significa tornare indietro di quindici anni». È preoccupato l’ex assessore regionale Ennio Cascetta. Per dieci anni responsabile dei Trasporti, è stato il principale artefice del Consorzio Unicocampania, che ha difeso fino in fondo anche nei momenti più difficili. Il rischio è concreto. «Una decisione del genere penalizzerebbe i cittadini di tutta la Campania. Il risultato sarebbe un brusco dietrofront nel progetto di incremento del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile fin qui portato avanti. Si avrebbero, insomma, effetti negativi sia per gli utenti che per l’ambiente». Cosa suggerisce al suo successore? «Mi auguro che alla fine l’assessore Sergio Vetrella scelga di confermare la tariffazione comune. Si tratta di un progetto all’avanguardia in tutta Italia, citato dall’Unione europea come best practice». Quali benefici ha prodotto? «Siamo arrivati a circa 75mila abbonati all’anno. Un risultato importante se si considera che i cittadini sono abituati a pagare a rate, non in anticipo. Ciò indica, dunque, la grande fiducia degli utenti in questo sistema che si è consolidato passo dopo passo. Per costruire un palazzo ci vogliono anni di lavoro, ma per abbatterlo bastano poche ore. Mi auguro che non sia questo il caso». Gli effetti dell’eventuale soppressione del Consorzio? «I campani che abbiamo faticosamente convinto ad utilizzare i mezzi pubblici dovrebbero comprare un tagliando diverso per ogni corsa. Sarebbe un disastro. Peraltro il biglietto Unico ci consente di risparmiare 80 milioni di euro all’anno con una forte attenzione alle fasce sociali più deboli, a studenti, pensionati e turisti». Come fare, allora? «Se c’è un deficit si aumenti il costo del ticket ma non si sopprima il servizio. Si taglino gli sprechi, non le iniziative strategiche. La precedente giunta, ad esempio, ha scelto di investire nei trasporti e non ha ritoccato neppure le tariffe». Ma ha sforato il patto di stabilità. «Non entro nel merito di questa polemica. L’errore è attribuire al passato colpe che invece spettano al presente».
[Modificato da (ferpas) 15/06/2010 21:14]