Stipendi non erogati Sepsa e Circum chiuse
da Il MATTINO del 03/11/11
Un assaggio è stato servito ieri sera verso le 18.30, ora di punta. Treni della Cumana fermi in stazione. Per mancanza dei requisiti di sicurezza, è la spiegazione ufficiale. È invece uno sciopero bianco che esploderà oggi e coinvolgerà, oltre alla Sepsa, anche i mezzi della Circumvesuviana. E sarà il caos. Dietro uno stato di agitazione proclamato ieri mattina perché non vi è ancora traccia degli stipendi del mese di ottobre. O, meglio, i circa 2300 lavoratori delle due società di trasporto non l’hanno ancora percepito perché le banche, capofila la Bnl, hanno deciso di trattenerlo. Possibile? Sì se gli istituti di credito vantano crediti per diversi milioni nei confronti delle società di trasporto. E correndo il rischio, per default, di perderli hanno congelato i 12,5 milioni regolarmente erogati dalla Regione in base al contratto di servizio. Tutto noto dalla scorsa settimana. In questi giorni trattative e incontri sino all’ultimo di ieri: da un lato i rappresentanti degli istituti di credito, dall’altro Nello Polese l’amministratore dell’Eav, la holding che ingloba Sepsa e Circum. Nessun accordo, tutto congelato. Se ne riparla domani, come chiesto dagli istituti di credito: vogliono incontrare l’assessore VETRELLA per avere la sicurezza di vedersi pagati i crediti maturati sinora. Pretendono un piano certo di rientro, altrimenti non tireranno fuori un soldo per gli stipendi. Fisiologica a questo punto la mossa di Cgil, Cisl, Uil e Ugl: impossibile a norma di legge proclamare lo sciopero, è stato dichiarato lo stato d’agitazione chiedendo a tutto il personale «di mettere in atto - scrivono le segreterie regionali - ogni iniziativa di non collaborazione». Tradotto, vuol dire blocco dei straordinari e osservanza alla lettera dei requisiti minimi di sicurezza per i mezzi in uscita: potrebbero rimanere fermi così anche il 50-60 per cento dei treni. Blocco, caos e rabbia degli utenti. Come accaduto ieri sera per la Cumana dove è dovuta intervenire la polizia per tentare di riportare la calma nella stazione di Montesanto. D’altronde i segretari l’hanno messo nero su bianco in una lettera al prefetto di Napoli: «Lo stato di tensione dei lavoratori potrebbe sfociare in azioni spontanee di protesta con eventuali ricadute sulla regolarità dei servizi ferroviari». E oggi pomeriggio è previsto un presidio presso la sede della giunta regionale. Per le segreterie regionali trasporti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl «sono della giunta regionale le gravi responsabilità di quanto sta accadendo». «La Regione - attacca Mario Salsano, segretario Filt-Cgil - sapeva di questo congelamento da parte delle banche da giorni ma non ha fatto nulla per risolvere la situazione e i lavoratori sono esasperati». Per Antonio Amato, consigliere regionale Pd, «nel settore dei trasporti si rischia un nuovo caos». Da qui l'appello: «La Regione intervenga con le banche». «Le banche richiedono precise garanzie per il rientro dei crediti vantati nei confronti del gruppo Eav. In assenza di tali garanzie non sbloccano i fondi necessari al pagamento degli stipendi. È una situazione kafkiana che continua a trascinarsi da tempo e sulla quale non sono più procrastinabili atti concreti. Bisogna intervenire con le banche trovando gli strumenti più adatti a fornire le garanzie necessarie, sì da permettere il pagamento degli stipendi e, quindi, la normale erogazione del servizio pubblico. L'inerzia della giunta Caldoro rispetto a questa tematica e il disinteresse verso i legittimi diritti dei lavoratori - conclude Amato - rischiano di mettere in ginocchio l'intero sistema dei trasporti campano causando disservizi che pagheranno i cittadini».
ECCO COSA CI DICE VETRELLA:
«Vorrei dire subito una cosa». Prego. «Mi voglio scusare personalmente con gli utenti che in queste ore stanno subendo disagi a causa delle proteste dei lavoratori di Circumvesuviana e Sepsa». Sergio VETRELLA, responsabile regionale dei trasporti, capisce il malessere dei lavoratori che non hanno ancora ricevuto lo stipendio di ottobre ma chiede «responsabilità in questo momento perché con meno corse le società già oberate da debiti incasseranno di meno». E assicura: «Rinegozieremo i debiti con le banche». Assessore, il settore trasporti nel ciclone: con le banche che hanno addirittura congelato i soldi degli stipendi. «Il vero problema è che noi abbiamo ereditato società che nascondono un debito di 500 milioni, tra esposizioni che non trovano riscontri e una parte di soldi che dovrebbero toccare a noi. Parliamo di circa 310 milioni di crediti verso i fornitori e il resto delle banche». Sindacati opposizione però puntano il dito contro di voi. «La situazione è quella che è. In questi mesi assistiamo alla cannibalizzazione dei mezzi con il risultato che ci sono pochi mezzi in servizio» Sappiamo: alla Circum si è passati dai 70 Etr in servizio a 50. «Lo so bene ma non è colpa nostra. Circum, Metrocampania e Sepsa hanno un’esposizione notevole coperta con i nostri contratti di servizio. Noi mercoledì scorso abbiamo erogato regolarmente i 12,5 milioni di euro previsti ma sono stati assorbiti e congelati dalla Bnl che vanta dei crediti». Come ne usciamo? «Le dico solo che presso la ragioneria c’è un mandato di pagamento per 37 milioni di euro: serve ad evitare il fallimento delle società di trasporto. Perché è a questi livelli che siamo arrivati. Ci sono dei lavoratori che in modo indipendente iniziano delle azioni di protesta: per carità capisco le loro ragioni ma, oltre a creare disagi agli utenti, aggravano la situazione perché gli incassi scendono e in questo momento le società rischiano di finire in amministrazione straordinaria». Situazione grave. «Così non si può andare avanti. Io e Caldoro l’abbiamo fatto presente al governo: si devono sbloccare i fondi Fas per coprire questa enorme esposizione. Non possiamo lavorare in queste situazione con la gente imbufalita e dipendenti che fanno sabotaggio». È convocato un tavolo tra le banche e lei. Con le prime che chiedono garanzie dalla giunta altrimenti non tireranno fuori un centesimo. «Con gli istituti di credito dialoghiamo da diverso tempo per tentare di sanare una parte dei debiti. Abbiamo già trovato 37 milioni, questione di ore, sarà subito ossigeno per le banche e le stesse società stesse. Quando sono arrivato non c’erano nemmeno i contratti di servizio. Ora saranno triennali e contiamo di rinegoziare i debiti partendo da una disponibilità a breve di 100 milioni di euro».