00 22/03/2012 20:14
Inbus U210-280 Sicca-DeSimon
Quella matricola era la vecchissima prima della riorganizzazione aziendale di APM. Era stato preso assieme ai Cacciamali TCM 890 rifiutati da AIM Vicenza. Ora quei mezzi dovrebbero essere in forza all'ATAF. Le matricole basse erano quelle provvisorie APS postate sul coperchio delle velette. Riguardo i 470 posso dire tutto. Vennero presi da mio padre e da Vedovato in gran numero visto che i mezzi suburbani risultarono molto comodi,apprezzatissimi anche dal più "tremendo" ed amato degli autisti,tal Lazzarini che aveva la brutta mania di aprire e chiudere le porte pressoché subito per risparmiare tempo. Tu Ivan lo ricorderai per il capello lungo e barba fluente rossa. Allora l'ACAP voleva mezzi politicamente democristiani e l'Iveco/Fiat incarnava quella tipologia. Nel 1981 vennero testati a Padova sulla linea di forza 18 due Monocar Menarini 201/0 per un'intera settimana facendo la linea 18,al tempo Stazione-Tencarola. Col tempo quella linea assunse talvolta un raggio d'azione lungo a volte corto,del secondo caso si tratta dell'anno 1988 che partendo da Prato della Valle raggiungeva Tencarola e chi volesse seguire il centro poco più avanti al capolinea c'era il "diretto piazze" proprio in quell'anno istituito...La linea ebbe parecchio richiamo almeno nella prima parte del servizio e praticamente quasi tutto il bacino sud-ovest della città lo utilizzava per fare acquisti.. La linea 8 per quei tempi era troppo affollata per dei test e così rimase fino alla chiusura della linea in concomitanza dell'avvento del tram...Comunuqe sia a causa della disposizione del motore fecero ammattire le officine aziendali. Il volano del motore era troppo basso rispetto le specifiche richieste dal committente. Erano ottime macchine a detta anche del mio defunto padre ma strappavano troppo e le sospensioni erano ritenute molto rigide per le strade cittadine. Vennero infine portati a Venezia e Vicenza dove come si sa vennero accolti molto bene proprio per la presenza del volano basso che ne dava una maggiore spinta in accelerazione. E costavano anche molto meno visto che base al pezzo erano venduti a 180 milioni di lire rispetto appunto ai 470 che ne costavano 210 di milioni. Formidabili al tempo erano la soglia di salita bassa (l'altezza di 2 gradini era lo stesso di un gradino di un 421 Fiat e di metà di un 201),il volano alto,e la capienza molto elevata tra i due passaruota che erano di vinile coperti da PVC quindi molto resistenti. Quelli della foto sono si sa a fine carriera. I 10 metri riuscirono a spuntarla fintantoché erano in servizio i vecchi autisti di li a poco in pensione. Potrei continuare un decennio....Posto invece delle chicche postate su Facebook da Patrizio Castelli dell'INBus Club di Trieste:
INBUS U210 ACAP 281
Quei bus hanno una storia particolare. Sempre mio padre ebbe i depliant nell'anno 1979 quando il consorzio iniziò a diffonderlo in tutte le aziende. La base era dei Fiat 421 così come molti primi Fiat 470.La disposizione delle portiere era identica ai 470 di primissima fornitura essendo la Sicca (che navigava in cattive acque) fornitrice di turistici e suburbani. La disposizione della fanaleria posteriore era analoga ai 470 patavini,infatti secondo la dirigenza di allora doveva essere bassa in modo da non confondere gli automobilisti,così poi la seconda serie indirizzata verso ACTV adotto fanaleria classica rettangolare o quadrata a 4 lanterne. Il cruscotto era lo stesso identico del Fiat 418 Cameri con pulsantiera ad interruttore. 4 esemplari praticamente unici. Essendo per giunta di pre serie. I primissimi 210 d'Italia.
FANALI POSTERIORI INBUS ACAP PADOVA
Ecco appunto ciò che dicevo. La Sicca navigava in cattive acque e percià l'originale scocca venne assemblata dalla De Simon (leggasi desimòn) ad Osoppo (UD) la stessa che ha costruito su licenza i Translohr. Essendo poco potente il motore venne modificato all'impianto elettrico,di distribuzione e di carburazione tanto da dover applicare degli sfoghi laterali posteriori. Il coperchio era per facilitare le regolazioni motoristiche. Da qui gli strattoni pazzeschi in accelerazione.. il motore dei fiat 420 vennero "uploadati" ai 470,trasmissione esclusa.Infatti il rumorino tipico degli Inbus era rimasto invariato. L'A05 della foto aveva il classico motore Fiat 8200.13, con cambio Voith Diwa D851.2. Cioè quello del Fiat 420 per l'appunto.

Sempre dalle foto di Giovanni Kaiblinger una foto che ben definisce gli INBUS nel piazzale della stazione come la ricordiamo. Verde e bella. Non col cemento osceno di oggi. Dovremmo essere nel 1991:ACAP 281

Si nota pure la targhetta Desimon sotto la sigla del modello apposta in maniera posticcia da un Fiat 418 carrozzato dalla stessa casa udinese e diffuso in Veneto e Friuli in maniera massiccia. Eccolo dopo almeno 4 anni (presumo nel 1995)

Qui dovremmo essere sempre nel 1995 anno in cui vennero sperimentate le prime pubblicità integrali per i mezzi pubblici il cui primo,un CAM Busotto fu la matricola 701 con la reclame di un noto ed amatissimo negozio di articoli sportivi oggi scomparso. Pure il giornale di questa pubblicità oggi non esiste più.
ACAP 280
E questa la seconda orribile pubblicità che venne tolta per consunzione più che per scadenza dei termini. Pubblcizzava un centro residenziale mai costruito.
ACAP 282

Così facendo e ringraziando Giovanni come sempre si riunisce tutto il gruppo degli INBUS patavini matricole 279-280-281-282. Negli ultimi tempi ovvero fino al 2001 dei 4 ne rimase solo uno la matricola 280 per giunta pesantemente revampizzato esternamente ma con ancora gli interni rigorosamente originali vista la poca usura per motivi sopraddetti. La linea nera del muso tipico degli inbus sparì per una poco convenzionale copertura nera dei fanali. Il 280 di fatti è il vero primo INBUS costruito della sua storia alla pari di uno Breda di Milano ed uno della Sofer di Pozzuoli le cui modifiche riguardavano unicamente la fanaleria posteriore.
[Modificato da Cori x 04/07/2012 21:40]