00 24/12/2018 10:39
Tram, a sorpresa anche la linea 2 per Don Bosco
BOLZANO. Il tram raddoppia. Perché è emerso quel passaggio decisivo che sta alla base dei sorrisi con cui Palazzo Widmann e Municipio hanno accolto la proposta del consorzio d'impresa Ratp (Régie autonome des transports parisiens). E non riguarda (soltanto) il fatto che i privati si accollerebbero gran parte dei costi di costruzione per poi gestire l'infrastruttura per 20 anni, ma questo capitolo: le linee saranno due. Della "1" sappiamo: va dal centro a Ponte Adige passando per la zona ospedaliera. Ma è la "2" la sorpresa. Soprattutto nel percorso proposto. Che è questo: il tram potrà transitare per via Roma, via Dalmazia, zona Europa e via Resia. Ricongiungendosi poi con la linea 1 verso i confini della città. «È la soluzione ai nostri problemi», hanno detto in Comune. La ragione è presto detta: il tram sarebbe stato un grande contributo in termini di mobilità sostenibile a fronte della massa di pendolari che avrebbero potuto accedervi ma con un'unica linea gran parte della città e dei suoi abitanti (il 60% dei bolzanini vive nei quartieri sud) ne sarebbe stata esclusa. «In futuro si potrà prevedere una seconda linea - era stato detto in sede di presentazione del primo progetto - ma per ora ci fermiamo a una». Invece il consorzio italo-francese ha sorpreso tutti presentandosi con un dossier giuridico-tecnico in cui, anche attraverso un filmato a realtà amplificata, viene attuato il sogno: due linee che tengono insieme tutta la città. I costi? Naturalmente sono saliti. Ma non nella misura in cui l'avrebbero fatto con un semplice raddoppio. In sostanza: tra deviazioni della linea 1 rispetto al progetto originario, risparmi nella gestione, sinergie nell'uso dei mezzi, accesso facilitato nel mercato dei materiali e, soprattutto, il concorso nei costi di costruzione secondo lo schema di ppp (partenariato pubblico-privato) Comune e Provincia si troverebbero a spendere, per due linee, meno della cifra che avevano programmato per una soltanto (i famosi 120 milioni). Provincia e Comune si sono già attivate per chiamare i tecnici che dovranno fare parte della conferenza dei servizi. Che è l'organo tecnico-politico a composizione paritetica che dovrà stabilire la sussistenza di un "interesse pubblico" nella proposta di partenariato con i privati. Secondo le norme che regolano la materia, l'ente pubblico ha novanta giorni di tempo per rispondere al progetto presentatogli dall'azienda proponente.

E in municipio vogliono che a marzo la risposta a Ratp arrivi. Questa accelerazione si spiega solo con un motivo: il progetto del tram così come è emerso dagli incontri con le due giunte, è giudicato di grande interesse. E tutti hanno molta fretta di andare al dunque. Sono molteplici gli elementi che hanno condotto a questa situazione di fatto. Uno è la vasta esperienza del consorzio di impresa nel campo della viabilità tranviaria. Ratp, sotto vari loghi aziendali, ha curato le linee tram parigine, ultimamente quelle di Firenze e di numerose altre città d'Europa. Finora sta gestendo oltre 240 chilometri di binari tranviari urbani. Poi la sua capacità ai accedere ai produttori dei mezzi rotabili. Molte linee hanno in dotazione i tram più innovativi. In altre è in atto un vasto ricambio dei mezzi. Inutile dire che queste continue acquisizioni significano la possibilità di avere gli stessi tram a costi inferiori, perché acquistati in gran numero, rispetto al fatto che l'ordine venisse da un singolo Comune e dai suoi funzionari. In conclusione. La proposta era già partita bene ma quello che sembra aver sciolgo le ultime riserve è il capitolo che riguarda il percorso, inatteso, piazza Adriano-via Roma-via Dalmazia-via Resia. Con tutte le conseguenze in termini di sostegno alla mobilità e all'auspicabile ridimensionamento del traffico privato che questa soluzione comporterebbe.

Ricordiamo intanto che lo scorso ottobre è stato sottoscritto l'accordo di programma tra Palazzo Widmann, Municipio SASA e STA (Strutture trasporto Alto Adige).

A proposito di STA va detto che sono stati stanziati 1,2 milioni per partire con la progettazione. Come noto, la linea 1 collegherà la stazione di Bolzano con quella di Ponte Adige, attraversando la città con un percorso di 7 km (e 17 fermate) che passerà per corso Libertà, viale Druso e l’ospedale. A cui adesso si aggiunge probabilmente anche la 2. (p.c.)
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