Da Ercolano al vulcano in 20 minuti
L’assessore Cascetta: «Il treno rosso simbolo di proficuo rapporto tra grande architettura, trasporti e sviluppo»
NAPOLI - Lo vedremo arrampicarsi sui tornanti del Vesuvio, se tutto andrà bene, fra tre anni, ma già da ora si può dire che quel «segno rosso» nella macchia mediterranea del vulcano scampata alla cementificazione, diventerà uno straordinario elemento di suggestione. L’ex sterminatore sarà investito da una colata che non mette paura anzi porta allegria e turisti perchè si materializzerà con le cinque cabine di un treno a cremagliera che collegherà la sede della ex stazione Cook con la vetta del vulcano. Il sogno di John Mason Cook e di quanti sono consapevoli che solo interventi di simile spessore paesaggistico potranno trasformare il turismo in un formidabile volano di sviluppo finalmente si realizza. Giovedì pomeriggio a Villa Favorita il governatore Bassolino, l’assessore ai trasporti Cascetta e il sindaco di Ercolano Daniele hanno annunciato i nomi dei vincitori del concorso internazionale bandito dall’Ente Autonomo Volturno che è l’holding regionale dei trasporti.
I centomila euro destinati al vincitore se li è aggiudicati il marchio Ricci&Spaini - una sigla romana molto accreditata anche a livello internazionale - che ha firmato il progetto «Il trenino rosso del Vesuvio» che recupera e valorizza, con un impatto del tutto ecosostenibile, il tracciato della ex cremagliera Cook che per decenni ha collegato Pugliano con la storica funicolare chiusa nel 1944. Parole e musica di «Funiculì funiculà» con tavolate e tammurriate vesuviane. Cinquant’anni dopo si schiudono nuove prospettive che attrarranno, si spera, un turismo meno domestico e più internazionale. Il sogno diventa realizzabile grazie ad uno stanziamento di 63,7 milioni di euro. Metà della somma viene attinta attraverso un cofinanziamento regionale; l’altra metà, cioè più di trenta milioni, sarà garantita dai privati attraverso la procedura del project financing. E’ una bella sfida, temeraria si potrà dire, ma la serenità che traspariva dall’annuncio della Regione lascia ben sperare: qualche avance privata, evidentemente, è già arrivata. Ed ora scendiamo più al dettaglio.
La progettazione definitiva si concluderà a dicembre e, subito dopo, verrà bandita un’altra gara per scegliere il concessionario al quale saranno affidate la progettazione definitiva, la costruzione e la gestione dell'infrastruttura. Inizio dei lavori giugno 2010 e a far data da quel giorno si calcoleranno i tre anni. La sigla vincente, mandataria del progetto, lavorerà in sinergia con «3Ti Progetti Italia srl», «Igeam srle» e «StudioEu Gbr». Al secondo posto, con un premio di sessantamila euro, una sigla perugina, la Sintagma con sede a San Martino in Campo. Le cabine del treno saranno tutte rosse e penetreranno all’interno dello straordinario patrimonio vesuviano del tutto sconosciuto ai turisti a meno che non si tratti di arrampicatori provetti. Il treno rosso riporterà il Vulcano al centro della nuova «cartolina» di Napoli anche perchè entrerà nel parco del Vesuvio e, probabilmente, agirà da deterrente per gli attacchi dei costruttori abusivi di abitazioni e discariche. Turismo ma non solo, dunque.
L’assessore Cascetta, d’altronde, è stato esplicito: «Il treno rosso è un altro passo avanti verso un corretto e proficuo rapporto tra grande architettura, trasporti e sviluppo. E poi, consentitemelo, quel segno rosso che come un grumo di lapilli che non portano terrore ma allegria, è davvero incoraggiante». Le stazioni saranno cinque. Si parte dalla piattaforma Cook e dopo cinque minuti (il tempio di percorrenza tra le stazioni sarà sempre lo stesso) si arriva alla stazione Canteroni - dove ci sarà una grandissima area per il picnic -; terza fermata all’Osservatorio, quarta a Tiron e arrivo alla stazione Due Vulcani. La lunghezza complessiva sarà di 3.725 metri con la quota più alta a 830 metri; il tracciato è composto dall’alternanza di rettifili e raccordi circolari.
Ogni stazione sarà dotata di scale e ascensore per i portatori di handicap. Il tempo totale del tragitto sarà di 22 minuti. A rendere tutto più bello ci saranno cellule fotovoltaiche integrate che di notte si illumineranno e restituiranno l’energia accumulata durante il giorno. L'intervento più audace, e suggestivo, sarà però l’albergo che verrà costruito in una cava accanto alla stazione Cook nei pressi della quale verrà costruito il terminal per i bus turistici e un parcheggio. L’albergo avrà 89 stanze su tre livelli, ma anche una Spa e spazi esterni per 4000 metri quadrati. E’ tutto, ora non resta che dalle promesse si passi ai fatti.
Corriere del Mezzogiorno
Carlo Franco
29 maggio 2009
amo il trasporto collettivo, amo viaggiare in compagnia, la tecnica, amo le ferrovie