00 29/05/2009 11:53
Ecco il trenino rosso del Vesuvio

Da Ercolano al vulcano in 20 minuti
L’assessore Cascetta: «Il treno rosso simbolo di proficuo rapporto tra grande architettura, trasporti e sviluppo»




NAPOLI - Lo vedremo arrampi­carsi sui tornanti del Vesuvio, se tut­to andrà bene, fra tre anni, ma già da ora si può dire che quel «segno rosso» nella macchia mediterranea del vulcano scampata alla cementifi­cazione, diventerà uno straordina­rio elemento di suggestione. L’ex sterminatore sarà investito da una colata che non mette paura anzi por­ta allegria e turisti perchè si mate­rializzerà con le cinque cabine di un treno a cremagliera che colleghe­rà la sede della ex stazione Cook con la vetta del vulcano. Il sogno di John Mason Cook e di quanti sono consapevoli che solo interventi di simile spessore paesaggistico po­tranno trasformare il turismo in un formidabile volano di sviluppo fi­nalmente si realizza. Giovedì pomerig­gio a Villa Favorita il governatore Bassolino, l’assessore ai trasporti Cascetta e il sindaco di Ercolano Da­niele hanno annunciato i nomi dei vincitori del concorso internaziona­le bandito dall’Ente Autonomo Vol­turno che è l’holding regionale dei trasporti.

I centomila euro destinati al vincitore se li è aggiudicati il mar­chio Ricci&Spaini - una sigla roma­na molto accreditata anche a livello internazionale - che ha firmato il progetto «Il trenino rosso del Vesu­vio» che recupera e valorizza, con un impatto del tutto ecosostenibile, il tracciato della ex cremagliera Cook che per decenni ha collegato Pugliano con la storica funicolare chiusa nel 1944. Parole e musica di «Funiculì funiculà» con tavolate e tammurriate vesuviane. Cin­quant’anni dopo si schiudono nuo­ve prospettive che attrarranno, si spera, un turismo meno domestico e più internazionale. Il sogno diven­ta realizzabile grazie ad uno stanzia­mento di 63,7 milioni di euro. Metà della somma viene attinta attraver­so un cofinanziamento regionale; l’altra metà, cioè più di trenta milio­ni, sarà garantita dai privati attraver­so la procedura del project finan­cing. E’ una bella sfida, temeraria si potrà dire, ma la serenità che traspa­riva dall’annuncio della Regione la­scia ben sperare: qualche avance pri­vata, evidentemente, è già arrivata. Ed ora scendiamo più al detta­glio.

La progettazione definitiva si concluderà a dicembre e, subito do­po, verrà bandita un’altra gara per scegliere il concessionario al quale saranno affidate la progettazione definitiva, la costruzione e la gestio­ne dell'infrastruttura. Inizio dei la­vori giugno 2010 e a far data da quel giorno si calcoleranno i tre an­ni. La sigla vincente, mandataria del progetto, lavorerà in sinergia con «3Ti Progetti Italia srl», «Igeam srle» e «StudioEu Gbr». Al secondo posto, con un premio di sessantami­la euro, una sigla perugina, la Sin­tagma con sede a San Martino in Campo. Le cabine del treno saran­no tutte rosse e penetreranno all’in­terno dello straordinario patrimo­nio vesuviano del tutto sconosciu­to ai turisti a meno che non si tratti di arrampicatori provetti. Il treno rosso riporterà il Vulcano al centro della nuova «cartolina» di Napoli anche perchè entrerà nel parco del Vesuvio e, probabilmente, agirà da deterrente per gli attacchi dei co­struttori abusivi di abitazioni e di­scariche. Turismo ma non solo, dunque.

L’assessore Cascetta, d’al­tronde, è stato esplicito: «Il treno rosso è un altro passo avanti verso un corretto e proficuo rapporto tra grande architettura, trasporti e svi­luppo. E poi, consentitemelo, quel segno rosso che come un grumo di lapilli che non portano terrore ma allegria, è davvero incoraggiante». Le stazioni saranno cinque. Si parte dalla piattaforma Cook e dopo cin­que minuti (il tempio di percorren­za tra le stazioni sarà sempre lo stes­so) si arriva alla stazione Canteroni - dove ci sarà una grandissima area per il picnic -; terza fermata all’Os­servatorio, quarta a Tiron e arrivo alla stazione Due Vulcani. La lun­ghezza complessiva sarà di 3.725 metri con la quota più alta a 830 me­tri; il tracciato è composto dall’alter­nanza di rettifili e raccordi circolari.

Ogni stazione sarà dotata di scale e ascensore per i portatori di handi­cap. Il tempo totale del tragitto sarà di 22 minuti. A rendere tutto più bello ci saranno cellule fotovoltai­che integrate che di notte si illumi­neranno e restituiranno l’energia ac­cumulata durante il giorno. L'intervento più audace, e sugge­stivo, sarà però l’albergo che verrà costruito in una cava accanto alla stazione Cook nei pressi della qua­le verrà costruito il terminal per i bus turistici e un parcheggio. L’al­bergo avrà 89 stanze su tre livelli, ma anche una Spa e spazi esterni per 4000 metri quadrati. E’ tutto, ora non resta che dalle promesse si passi ai fatti.

Corriere del Mezzogiorno
Carlo Franco
29 maggio 2009

amo il trasporto collettivo, amo viaggiare in compagnia, la tecnica, amo le ferrovie