00 29/01/2007 12:25
ancora su auto d'epoca & circolazione
La 500 è stata utilizzata, al di là del romanticismo, allo scopo di avere sensazioni simili ad un viaggio in moto... però con 4 ruote sotto ed un tetto sopra (che poi fu lo scopo che "in illo tempore" si prefissò nel '56 il grande Dante Giacosa quando progettò la vettura)... questo detto in sintesi.
Non mettevo in dubbio il fascino, soltanto il fatto di conciare male una 500... quanto a Giacosa credo più che altro che si sia prefisso di dare qualcosa in più di uno scooter (allora il mezzo privato più diffuso) a un prezzo non troppo diverso: negli anni Cinquanta si viaggiava su due ruote soprattutto per necessità.

Non esiste veicolo su ruote che non emetta questo particolato (a parte le biciclette)... per quanto insignificante anche i freni emettono polveri, il rotolamento degli pneumatici e, perché no, anche una slittata di ruota tranviaria (per rimanere nel nostro) proietta scaglie polverizzate di metallo (è un discorso un pò tirato ma scientificamente è proprio così).
D'accordissimo. Ma una slittata di ruota tranviaria emette certamente meno Pm10 dell'accelerata di un diesel regolato male. Qualsiasi mezzo di trasporto inquina, indirettamente o direttamente. La questione è quanto si inquina, e in questo senso una riduzione dell'utilizzo dei carburanti liquidi a favore di quelli gassosi e della trazione elettrica è una delle strade da percorrere.

...trasformano a gas anche le Fiat X1/9 (che hanno il motore centrale)... ho visto tre impianti, montati a regola d'arte, su altrettante vetture all'ultimo raduno al quale ho participato poco più di un anno fa... la cosa mi ha molto confortato!
Questo dimostra che la trasformazione è tecnicamente possibile per la quasi totalità delle auto. Certo che se in giro ci fossero meno catorci (non penso tanto alle Euro 0 quanto a tutti i veicoli dai 3 ai 15 anni che non hanno mai subito una revisione seria e vedono un'officina soltanto quando si rompono) non ci sarebbe bisogno di rovinare un'auto d'epoca con l'inpianto a gas per poterla usare.

perché mai un ENTE PRIVATO deve "proceduralmente" accertare una cosa la cui competanza, essendo atto pubblico, dovrebbe essere affidata ad organi della pubblica amministrazione? Sarebbe come se un lavoratore giunto alla pensione, per avere l'indennità mensile, si debba obbligatoriamente (e pagando) iscrivere alla UNIONE BOCCIOFILA ITALIANA!!!!!!
A me sta anche bene che sia un ente privato a emettere il documento e che il privato cittadino debba pagargli qualcosa. Del resto se il certificato di storicità lo emettesse la pubblica amministrazione certamente non sarebbe gratis. Quello che non ritengo giusto è che non ci sia concorrenza tra gli enti privati che offrono il servizio.

2°) un esproprio di diritto perché non potendo esercitare, per il motivo appena esposto, la piena proprietà sul bene regolarmente acquistato, la disposizione che crea tale impedimento va direttamente in contrasto con la Costituzione
(e c'è già qualche avvocato in giro per l'ambiente delle auto d'epoca che è sul sentiero di guerra... )
Io spero invece, nell'interesse di chi spende tempo e denaro per preservare un veicolo d'epoca, che qualche avvocato si faccia avanti per verificare la reale condizione di "veicolo di interesse storico e collezionistico" di tutte le auto iscritte nei registri storici, visto che esistono molti club di auto d'epoca i quali altro non sono che il metodo per far pagare bollo e assicurazione ridotti a veicoli di 20 anni e 1 giorno in pessime condizioni di manutenzione che andranno demoliti alla prima noia grossa.