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Nostalgie, realtà attuali, mentalità sbagliate

Scritto da: Daniele2595 09/05/2006 20.36
"Se mai il metrò arriverà a Caselle, cosa che mi auspico, certamente sostituirà e non affiancherà la FTC, che potrà avere come capolinea proprio caselle, con intescambio con la metro." (EmilTorino)

Questo dal punto di vista della logica.
Come appassionato, invece, mi importa assai più della Torino-Ceres (che conosco sin da bambino e alla quale sono molto legato -Paolo Amati, fatti sentire anche tu, che ne hai di cose da dire a riguardo!-) che non di questa ipotetica seconda linea di metro, che oltretutto deve ancora essere seriamente definita nel percorso.
Daniele



Fatemi capire, ragazzi. Emil propone di attestare a Caselle la linea storica FTC proveniente da Ceres, collegando contestualmente, tramite un prolungamento della (per il momento ipotetica) linea 2 di metro, la cittadina sede del nostro (sfigato) aeroporto al centro di Torino? Così su due piedi l'idea non mi sembra malaccio, avere un collegamento frequente e comodo con l'aeroporto (e non solo, visto il bacino di utenza della zona Venaria-Borgaro) forse contribuirebbe persino al rilancio dell'aerostazione torinese: un conto è sapere vagamente che esiste una ipotetica ferrovia che ci porta all'aereo (ho l'impressione che il 95% di chi vola si rechi a Caselle in auto o autobus...), un altro è sapere che puoi salire sulla metro a Porta Nuova (o Porta Susa, Massaua, Orbassano) e scendere, con la tua immancabile valigia a rotelle, alla stazione "Caselle Airport". Sono d'accordo con Daniele sulle questioni affettive che ci legano alla gloriosa FTC, potrei anche aggiungere (credo di averlo già scritto, in passato) però che prima dei lavori di ammodernamento quella linea era degna di un Paese del Sud-Est asiatico, con rotabili sgangherati, armamento ai limiti della decenza (e della sicurezza, le oscillazioni erano paurose, per non parlare dei fischi, cigolii etc.) e tempi di percorrenza biblici. Io confesso che non mi aspettavo (lo dico -anzi lo scrivo- a bassa voce, non si sa mai...) la riapertura della linea sino a Ceres, con un pizzico di sano realismo mi chiedo infatti quanta gente viaggerà sui treni oltre Germagnano (anzi mi verrebbe da dire oltre Ciriè) a parte forse gli studenti e qualche raro pendolare. Spero di sbagliarmi, ma credo che una certa visione "romantica" delle ferrovie sia ormai inevitabilmente tramontata: io ero bambino negli anni '60, allora era concepibile pensare di trovare la famigliola che andava "in villeggiatura" a Ceres con il "trenino" (così lo chiamavamo) della "Ciriè-Lanzo", purtroppo oggi queste cose non si fanno più, fanno fede soltanto i biglietti (od abbonamenti) venduti. Io ho una collega originaria di Cantoira, che ha scelto, con il marito, di lasciare Torino e tornare al "paesello natio", a sentire lei la riapertura della linea fino a Ceres è una assurdità, indovinate con quale mezzo lei si reca in ufficio:
a) automobile;
b) autobus;
c) treno.
Come? Avete risposto "a", vero? Ecco, tutto il problema nasce dalla mentalità, sarà dura, a mio parere, riconquistare gli utenti (pardon "clienti") per convincerli a lasciare le auto a casa. Un caro saluto a tutti.

Paolo A.