00 24/08/2011 01:40
Il valore del progetto
Sono lietissimo di avervi fatti incatzare!
Vuol dire che la Desio (e i suoi "rottami") interessano eccome, e magari abbiamo anche fatto chiarezza su un po' di cose che sono successe (es. la 101) e di cui si sentivano voci contrastanti.
Domani (è l'una e mezza, e ho sveglia alle sette...) ne riparliamo.
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Solo una considerazione notturna: che le aziende ci vedano come dei rompiballe, è chiaro a tutti, da sempre; almeno oggi non ci fermano più i carabinieri per due foto, come capitava dieci anni fa.
Però, credo di poter dire, la cosa più importante è sempre il PROGETTO: se si presenta un'idea seria di recupero, con gente che ha la testa sulle spalle, e si fa balenare un qualche vantaggio anche per l'azienda (es. di immagine), si hanno più probabilità. Magari continuano a dire di no, ma almeno te lo motiveranno, anche in via confidenziale.
Lo sbaglio che è stato fatto in passato (non mi riferisco a qualcuno in particolare, parlo in generale, tanto per chiarire subito) è stato forse il chiedere "vetture da salvare" senza nessuna garanzia o altra idea in proposito.
Penso al caso di ATTS, che conosco bene. Come mai ha portato a casa cospicui risultati? C'è fortuna, c'è ricettività dell'azienda, ci sono tranvieri appassionati, ecc. ecc., ma c'era soprattutto un PROGETTO: una linea tranviaria gestita con motrici storiche. Anzi: PRIMA si è pensato alla linea e POI ai tram che avrebbero potuto circolare, tanto che le romane (e moltissime altre vetture) sono arrivate molto tempo dopo la nascita dell'associazione.
Anzi: il progetto chiaro ha senz'altro spinto altri soggetti (aziende ma anche alcuni privati!) a donare volentieri le vetture, preferendo magari darle ad ATTS piuttosto che ad altre realtà che pure erano altrettanto meritorie.
A meno che non si pensi che qualcuno ha corrotto con fiumi di danaro i funzionari delle altre aziende per "fregare" i rottami ad altri...
Se ATTS avesse "semplicemente" chiesto dei tram da restaurare, o dei soldi per restaurarli, non avrebbe avuto un fico secco. Questo è stato il vero valore aggiunto e forse questa è la prima cosa da tenere presente quando si vuole salvare qualcosa.
Pensando anche alle altre iniziative di successo, seppure ben diverse da ATTS (penso a Ranco o a Colonna dei compianti Ogliari e Arena), si vede la stessa cosa: un PROGETTO complessivo, di cui i veicoli fanno parte.
Se si tratta semplicemente di restaurare un qualcosa, oltretutto chiedendo soldi all'azienda, e di lasciarlo su un binario, è purtroppo molto più difficile che l'azienda ci dia retta.
Se poi mi dite "ma ti sembra facile salvare un mezzo di una linea che sta per essere chiusa?" vi rispondo: no, avete perfettamente ragione.
[Modificato da Settantaquarantuno 24/08/2011 01:46]