Non voglio parlare per conto di ATTS, di cui sono un semplice socio, per quanto abbia "donato" (volentieri) alla causa centinaia di ore di lavoro.
Parlo quindi da privato appassionato: ritengo immorale che un'azienda di trasporto pubblico consideri i veicoli storici come rottami e poi chieda somme alte per darli ad appassionati che li vogliono conservare e/o restaurare.
Fuori dai denti: chi vuole lucrare sulla vendita di un tram ormai inutilizzabile o inutilizzato, se lo può tenere.
Non vedo perché privati o associazioni senza fini di lucro si debbano svenare per dare diecimila euro ad un'azienda che ha sette/ottomila dipendenti e finanziamenti miliardari.
Peraltro ATTS, pur bella e generosa, non ha né lo spazio né il denaro per prendere, ricoverare, manutenere e financo restaurare tutto ciò che vorremmo.
E oltretutto, pur essendo io un fanatico delle interurbane, capisco che, dovendo scegliere, si preferisca salvare materiale urbano rispetto a materiale che a Torino (o in qualunque città) sarebbe sostanzialmente inservibile.
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Piuttosto mi chiedo: ma voi sapete se ATM sarebbe disposta a vendere/affidare all'esterno il materiale più pregiato? Mi stupisce che a Milano, dove ci saranno millantamila appassionati, super-smanettoni da forum e trentennali associazioni, non si possa fare una "colletta" o che so io per salvare i veicoli: se il prezzo è sensato, però.
Lasciando perdere ATTS, che è un'altra cosa, a Roma si è fatto così, il nostro bus Fiat 413 bipiano è stato salvato così, ecc. ecc.
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Comunque, mi spiego meglio: non parlavo di sensibilizzare la cittadinanza sul destino delle motrici (non frega niente di questa roba, alla cittadinanza medesima) ma parlavo della linea in sé.
Ossia: va spiegato che se si mette un bus al posto del tram questo resta incolonnato, va spiegato che un tram può assorbire molta più domanda di trasporto, ecc. ecc. ecc.
[Modificato da Settantaquarantuno 23/08/2011 16:56]