IMPIANTO A METANO SU FIAT 580 CTP!

Come si usa fare con le vecchie auto, la CTP ha evidentemente installato l'impianto a metano sull'Ueffeuno matricola 5760 da 12 metri. La macchina si presenta con la solita livrea arancio ministeriale ma con una banda inferiore blu e con tutte le iscrizioni del caso, oltre al grande logo CTP, apposti sui Cityclass serie 6000. A me sembra una importante novità, non so se esistono altri casi del genere in Italia, ma potrebbe essere la via verso la dismissione completa del gasolio! Purtroppo l'ho vista all'ultimo momento al corso Garibaldi oggi pomeriggio (ero sull'M7) e non ho fatto in tempo a tirare fuori la macchinetta. Ma mi ricapiterà. Nell'immagine che segue, la vettura quando ancora non era stata trasformata.

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Capperi che notizia.

Mica una notiziuccia!!!! Ma come hanno fatto? La domanda non è peregrina... mentre i nuovi bus a metano hanno un motore a ciclo otto, questo ha (o aveva) un motore diesel... delle due una: o gli hanno cambiato il motore, oppure come minimo gli hanno cambiato la testata con una progettata apposta per il funzionamento a metano!

[Modificato da Francesco E. 17/09/2005 0.39]

Forse mi sbaglio:Augusto hai parlato di un Effeuno matricola 5760 ma questi ultimi non sono i Fiat 471?Quello della foto mi sembra un Fiat 480 Turbocity.

Anche qui a Torino due 480 sono stati trasformati a metano.
Però, sembra che non ci abbiano messo eccessiva convinzione: i due veicoli impiegati sono abbastanza giù di carrozzeria, e con le bombole si perde il pentaposto posteriore. Cinque posti a sedere fanno sempre comodo.
L'impressione è che non ci credano troppo; in effetti la trasformazione a metano costa, e i veicoli di quindici anni sono già un (bel) po' esausti...
Ciao a tutti
7041

Diversi 471 hanno ricevuto l'impianto a metano. Esso è stato posizionato sul tetto, un po' come i 491.
Nella foto è curiosa la targa "TO86746T"... a Ravenna un mezzo della provincia di Torino? Sembra un vecchio mezzo di Asti o Alessandria...

La foto:
http://www.busbusnet.com/public/membri/AlessioPedretti/galleria/RAVENNA-atm/403-moro.JPG

Saluti,
Luca

Credo che il primo ad essere trasformato in tempi recenti (cioè dopo il periodo dell'autarchia) sia stato un 418 di Pisa.
Sulla targa Torino propendo per un'immatricolazione presso la torinese Iveco; probabilmente il mezzo è poi stato ceduto all'azienda di Ravenna.
Ciao
7041

Avevo in realtà già sentito parlare di bus convertiti a metano, non ho idea tecnicamente come sia possibile ma mi dicevano che sui grossi diesel di un autobus si può operare in tal senso.
Comunque c'è chi ha fatto anche di meglio: in Polonia, a Lublino, qualche anno fa comprarono alcuni autobus dalla azienda dei trasporti urbani di Vicenza e li trasformarono in...filobus.

...un 418 Cameri trasformato in filobus...!

Purtroppo dovrebbero essere fuori servizio; avevo visto una foto in cui uno dei 418, privato della testata anteriore e di quella posteriore, era stato utilizzato come corridoio di ingresso ad un qualche cosa.
Un'idea assurda? Almeno quanto prendere un mezzo già vecchio, assolutamente senza ricambi in loco e di trasformarlo in filobus, con tutti i filobus veri che sono stati alienati in Europa in questi anni...
Comunque molto carino a vedersi

Vedo che l'argomento via ha incuriosito, credo che l'osservazione di 7041 sia giusta riguardo la gran quantità di filobus disponibili in Europa.
E' anche vero che tantissimi di questi ora girano in diverse città della Romania e che, mi sembra ancora strano, comunque ora sarebbero disponibili degli ottimi Berliet di Marsiglia, i filobus di Lugano radiati nel 2002 e dal 2007 ahimè pure quelli di Innsbruck.


Ecco ancora un'altro 418 vicentino trasformato in filobus ma già radiato e con ancora i colori provenienti dall'Italia.

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ROBERTO AMORI: sarebbero disponibili degli ottimi Berliet di Marsiglia, i filobus di Lugano radiati nel 2002 e dal 2007 ahimè pure quelli di Innsbruck

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Pronta rettifica: alcuni di questi ottimi, ed in buonissime condizioni, filobus articolati di Innsbruck sono già stati comprati in Romania ed ora si trovano da qualche tempo in servizio su quelle reti filoviarie, altri li seguiranno mano a mano che il programma di defiloviarizzazione di Innsbruck procede.
Alla sinistra del filobus si vedono i binari del tram che invece sarà potenziato andando a coprire anche quella parte di città ora filoviaria.
Ovviamente a me dispiace molto ma da bravi austriaci avranno fatto bene i loro calcoli, conosco molto bene la rete filotranviaria di Innsbruck e mi dispiace, se non ci saranno ripensamenti, rimanga fra qualche anno orfana dei filobus.



Rimane comunque valido il discorso precedente: alcune moderne reti filoviarie hanno deciso per varie ragioni di chiudere e all'est europeo non vedono l'ora di approfittare di queste occasioni per comprare a poco prezzo mezzi validissimi. Mi chiedo e noi? Ci vergogniamo di comprare filobus usati da paesi che non sono neanche nel G8? Ci riteniamo così superiori? Penso a queste belle macchine che potrebbero rivitalizzare reti ormai in coma vigile tipo Cremona, Bari, Ancona, Chieti, Rimini...
Evidentemente è più ghiotto il subappaltino dell'appaltino dell'...

In queste poche parole c'è la spiegazione di tutto: sono logiche (diciamo, direbbe D'Alema...) industriali, politiche e di convenienze varie.

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Scritto da: Augusto1 22/09/2005 9.58
(diciamo, direbbe D'Alema...)

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Ti correggo: D'Alema direbbe "disciamo"...
Saluto caramente il politico coi baffi e mi aggiungo alla vostra lamentela, pensando a quanti mezzi in ottime condizioni vengano quotidianamente radiati.
Mentre i bus riescono a trovare acquirenti (tanto per dirne una, su eBay in questo momento c'è un Inbus U210 o S210 -non ricordo- in vendita...) il resto no.
Penso alle nostre vetture tranviarie serie 3000, tutte demolite in condizioni apparentemente molto buone. Possibile che in tutti i Paesi dell'est europeo non servissero? O che Cremona debba buttare via i suoi filobus? Idem con Sanremo, che ha demolito filobus Portesi 12m di dieci anni già da qualche anno, e poi ha proseguito con gli altri Portesi da 10,5 m? E Salerno, in quindici anni non è riuscita a vendere i suoi Socimi nuovi di zecca a nessuno?
Mi stupisce che in Polonia non si siano informati su queste "offerte" e che nessuno li abbia richiesti. Anche perché i 418 "all'asta", ovviamente, hanno richiesto spese di trasformazione ingenti e sono poi durati molto poco. Colpisce tra l'altro, vedendo l'ultima foto postata da Roberto, come anche lì demoliscano filobus relativamente recenti (se sono tali; in realtà non vedo le aste, ma potrebbero essere state recuperate e poi vedo i castelletti sul tetto)
Mah. Mi spiace dover pensare al subappaltino, anche perché nasconde sempre qualcosa di poco pulito...
7041

Pensa che i Volvo Mauri del 1982 di Cremona furono posti in vendita nel 2003 a 300 (trecento!) euro IVA esclusa. L'Inbus U210, in vendita su ebay, di cui parli è questo della foto, proveniente da Olgiate Comasco ed assolutamente identico a quelli napoletani. Il prezzo di partenza è 1700,00 euro (prezzo di riserva non raggiunto), ma nella presentazione della pagina e-bay c'è scritto 1800,00. Che il venditore abbia inavvertitamente svelato (anche se c'è poca differenza e probabilmente non è così) il prezzo a cui intende darlo via realmente? A vederlo sembra avere gli ammortizzatori scarichi (è un pò "seduto") non avendo centralina elettronica (come, ad esempio, sta sui Breda M240 che "si alzano" una volta in moto).

Sui Volvo Mauri di Cremona non mi pronuncio, sennò divento volgare. A Rimini avrebbero fatto schifo, visto che devono cannibalizzare per ricambi quelli (identici) in servizio? Magari il problema economico era il pagamento dell'Iva...
Peggio ancora è il fatto che Cremona abbia pure due Breda pressoché nuovi; possibile che neanche quelli trovino acquirenti?
Quanto all'Inbus (che dalla provenienza -Olgiate Comasco- penso c'entri con il rivenditore Basco) mi stupisce un po' l'originalità, diciamo così, del canale di vendita. Come se uno si comprasse un autobus per fare servizio senza neanche vederlo... a meno che non sia diretto proprio agli appassionati. Sono curioso di sapere come va a finire.
(comunque se hai 900 euro da parte si può fare a metà... )

Se si prendesse l'iniziativa di acquistarlo non mi dispiacerebbe. Da mesi parlo dei 6 (nel frattempo sono diventati 4, due li ha presi il GRAF di Roma) tram di Napoli che l'ANM ha messo in vendita (uno di essi si potrebbe ottenere con molto meno di 1800 euro, il problema è il costo del trasporto, visto che il posto dove metterlo ci sarebbe pure). L'AIAT al momento non ha soldi, o quasi. I frequentatori del forum sarebbero disposti a tassarsi?

Se posso darvi un consiglio, dall'alto della mia esperienza (ho già posseduto autobus, storia lunga) vi suggerisco, brevemente, di:
a) mettervi d'accordo PER ISCRITTO sul chi, come e dove
b) idem per le spese
c) chiarire che i mezzi sono di tutti
d) partire (o fermarvici direttamente) con UN mezzo. Siccome l'appetito vien mangiando, talvolta ci si ingozza e poi viene mal di stomaco
e) tenere il mezzo in un posto che sia geograficamente vicino a tutti, perché altrimenti vi stufate in breve tempo
f) fare attenzione alla sicurezza (in termini di lavorazioni sicure -eventuale restauro- e di assicurazione)
g) non "fate numero" imbarcando nel progetto persone con cui non andate troppo d'accordo soltanto per dividere le spese, perché poi capitano casini
Ciao e in bocca al lupo
7041
P.S. io sul serio prenderei mezzo Inbus, se non fosse che ho già un'auto (presa proprio quando ho deciso di non tenere più i bus) che mi esaurisce il denaro e che siamo molto distanti

Come gia' scrissi tempo fa nell'apposita sezione, i filobus sono ancora tutti presenti in Deposito, nonostante -per ora- un'improbabile ripresa del servizio.

Stamattina ad Arzano ho incontrato il Fiat 580 CTP 5760. Purtroppo mi ha beccato un'altra volta senza macchina fotografica, ma ho avuto modo di vedere che si tratta di un bus bimodale. Sul ricasco del tetto, infatti, campeggia la scritta "BUS DUAL FUEL GASOLIO-GAS NATURALE".