00 01/04/2013 11:20
El tram de Verona.
D’accordo,certamente hai ragione, ma se vuoi fare dei confronti più nel dettaglio sulla meccanica dei mezzi l’unica foto che ti permette di osservare il sottocassa è quella che ho postato all’inizio, dove non sono presenti le paretine antinfortunistiche. Infatti ho dedotto che il mezzo più moderno riportasse più o meno la stessa meccanica del prototipo originario, con le trasformazioni e adeguamenti degli anni 40’ e oltre.
Essendo io però un modellista, e avendo dichiarato che non mi intendo delle questioni tecnologiche inerenti alle varie apparecchiature presenti nei vari esemplari storici o moderni, io mi riferisco esclusivamente agli aspetti estetici quando riproduco un modello in scala. Per questo vedo chiaramente tra i due modelli la stessa matrice Siemens nel disegno del profilo e mi sento confortato dalla scelta di riprodurre quell’esemplare, non avendo a disposizione i disegni originali. Infatti nessuno ha pensato, all’indomani della radiazione definitiva delle motrici veronesi, di preservare un campione del tram. Esisteranno da qualche parte i disegni del prototipo, forse negli archivi della Siemens stessa, ma come regolarsi altrimenti? Tutto ciò la dice lunga sulla scarsa lungimiranza delle amministrazioni veronesi dell’epoca (e anche dopo) e anche della popolazione che hanno ultimamente rifiutato il ripristino di un mezzo estremamente funzionale ed ecologico nei tempi moderni. Vedi infatti che ancora oggi non si vede l’inizio dei lavori per la filovia, che dovrebbe risolvere i tanti problemi del traffico.
Insomma, rimane senza risposta la mia domanda sulla trasformazione avvenuta negli anni 40’ della cassa della motrice originaria, mentre non trovo dati più approfonditi in nessun documento in mio possesso. Comunque le due foto postate più in alto danno l’idea precisa di come fosse stata concepita la tranvia veronese.
L’esemplare più moderno di Maiorca ha certamente diverse modifiche alle vistose apparecchiature elettriche, come sull’imperiale (specialmente il trolley) e del carro. Se una motrice come questa è giunta fino ai giorni nostri in una forma così prestante, deve aver avuto sicuramente tutti gli aggiornamenti del caso, ma non può nascondere la linea originaria definita dal costruttore Siemens.
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