Stazione ipermoderna di Foster sì, anche se scavando meno in profondità nel suolo. Ma cosa cambia con la «Foster light»? Dove saranno i cantieri, dove si parcheggerà o potrà prenderà il taxi? Come raggiungere la stazione di Santa Maria Novella? In attesa del verdetto definitivo, in calendario tra una settimana, quando gli enti locali dovranno dire sì o no al nuovo progetto di Fs, proviamo a spiegare cosa cambierà. Ad iniziare da due certezze: non ci sarà il grande camerone sotterraneo in cemento armato che intercettava la falda e la stazione sarà spostata verso viale Belfiore, così da avvicinarsi alla stazione di Michelucci. Lo studio di Foster è un colosso da 600 persone e il partner costruttivo Arup ha esperienze in molti campi, stazioni comprese, per cui l’impresa di varare un nuovo progetto in corsa, e di convincere il sindaco Renzi, non sembra utopia. Anche perché all’area interessata dall’intervento è di 900 metri, il doppio della lunghezza della stazione, e quindi riposizionare la «Foster light» è possibile.
IL VECCHIO - La stazione ideata da Sir Norman Foster, vincitore nel 2003 del concorso internazionale bandito da Fs, è caratterizzata dalla grande copertura in acciaio e vetro, ma è molto di più. Sul suo sito Foster scrive: «Guidato da un profondo rispetto per l’architettura di questa magnifica città e dalla ricerca della semplificazione nel movimento dei passeggeri, la stazione è contemporaneamente una celebrazione dell’esperienza di entrare a Firenze e un tentativo di ridurre la complessità del viaggio moderno». Situata nell’area degli ex Macelli, la stazione è lunga 454 metri, larga 52, alta 18, con una parte sotterranea profonda oltre 25 metri. Il «camerone » in cemento armato intercetta la falda e per ridurre i rischi è stato pensato un sistema di sifoni e pompe che porti l’acqua da monte a valle della stazione, mentre l’alveo del Mugnone è stato allargato così da sopportare alluvioni come quella del 1966. Proprio a 25 sotto il suolo (la profondità dei due tunnel che contengono i binari dell’Alta Velocità) è situata la banchina di arrivo dei viaggiatori. Tra la piattaforma di arrivo ed il livello stradale, due piani di negozi, collegati con ascensori e tapis-roulant inclinati con una grande terrazza a livello della strada che offre la vista sui treni in arrivo e partenza. Sopra la grande tettoia arcuata in acciaio inox e vetri, pensata per sfruttare la luce naturale sul modello di quella realizzata a Canary Wharf a Londra. La copertura è un segno forte di contemporaneità, visibile da lontano, e permette di ricavare una piazza dove sistemare biglietterie, agenzie di viaggio, negozi e ristoranti. Muri e pareti dei piani sotterranei, tentando di richiamare il romanico fiorentino, saranno coperti anche di marmi verdi e bianchi. Gli ingressi si trovano su via Circondaria, dove sono previsti anche parcheggi nell’ex Centrale del Latte ed aree verdi, e su viale Redi. Nel viale, nell’angolo dove la strada gira e si allontana dal Mugnone, sarà ricavata una piazza sopraelevata per la fermata della linea 2, con il tram che «salirà» dal viale con due rampe (mentre altre due saranno riservate alle auto) con un costo a carico di Fs di 12 milioni di euro. Su viale Redi è previsto il terminal delle autolinee, con 23 posti per pullman e un parcheggio per 600 posti auto, su sette piani, tre interrati e quattro fuori terra. I taxi si potranno prendere sia lato Redi-Belfiore, sia lato Circondaria e per chi arriva in scooter è previsto un parcheggio accanto a quello a sette piani. Il baronetto Foster ha pensato anche a due accessi solamente pedonali, sui lati sud e nord della stazione, all’uso di tecnologie di risparmio energetico, alla segnaletica e ai flussi di passeggeri (nelle ore di punta ci saranno 24 treni), al numero, alla capienza e alla velocità degli ascensori ed alla cantierizzazione. Costo previsto dell’opera 250 milioni, tempi di realizzazione 5 anni, con consegna nel 2015.
IL NUOVO - Niente gigantesca «scatola » sotterranea in cemento armato, ma solamente un piano sotterraneo (quindi si andrà in profondità per una decina di metri), collegato con i tunnel dei treni con ascensori e pozzi verticali, e la tettoia in acciaio con la sottostante piazza. La stazione, sempre lunga 454 metri, del resto i Frecciarossa sono lunghi 400 metri, sarà spostata verso viale Belfiore, rimanendo in zona ferroviaria ma allontanandosi dal Mugnone e avvicinandosi a Santa Maria Novella. Nei disegni che i tecnici di Fs hanno mostrato a Regione, Provincia e Comune, resta l’ingresso verso via Circondaria e l’altro è su viale Belfiore, dove è già prevista da Palazzo Vecchio la nascita di una nuova piazza, con la tramvia che passa sopra e le corsie per le auto sotto. Per collegare le due stazioni è previsto un tapis-roulant per tutti i circa 770 metri (torna così un’idea che era nel progetto del 1995 e poi era stata accantonata per l’indisponibilità del binario 1 di Santa Maria Novella, quello accanto a via Alamanni), che potrebbe essere coperto con una struttura che riprenda la grande copertura di Foster. La stazione leggera, con un solo piano sottoterra invece di oltre 25 metri di profondità, inciderà molto meno sulla falda e potrebbe richiedere meno anni di lavori con un risparmio sui 250 milioni di euro che nessuno può, o vuole, ad oggi quantificare. Altro vantaggio del progetto «Foster light», secondo quanto emerso dalla riunione di ieri, la non necessità di una nuova valutazione di impatto ambientale e il ritorno alla «centralità» di Santa Maria Novella, ma anche l’estrema vicinanza con il polo espositivo della Fortezza che avrà in pratica la stazione Av a poche decine di metri. Da definire il capitolo dei parcheggi, dei posti taxi, del terminal bus e tutta l’organizzazione attorno alla stazione, anche se l’area interessata è vicina a quella «vecchia» ed è sempre delle ferrovie. Dovrà essere ripensato anche l’uso dell’area più vicina a via Circondaria (e che è di proprietà Fs) che non sarà occupata dalla stazione, capitolo questo che non entrerà probabilmente nel progetto esaminato tra pochi giorni. Per sfruttare la vicinanza con la Fortezza, infine, potrebbe essere predisposto un accesso da viale Strozzi.
(Da "Il Corriere Fiorentino" di oggi)
corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2009/11-dicembre-2009/tav-ecco-nuova-stazione-tetto-vetro-senza-negozi-16021401853...