Partirei dalla rotatoria di Viale Sant'Avendrace (quella che fu la storica porta d'ingresso alla città), proseguirei per viale Trento, corso Vittorio Emanuele (con relativa unificazione del binario per alcuni metri e relativo semaforo per la coincidenza: causa restringimento carreggiata), piazza Yenne, via Manno, via Garibaldi, piazza Garibaldi. Le auto in tal modo transiterebbero solo in via Mameli e viale Trieste Se proprio non si vuol far passare il tram in via Manno-via Garibaldi, un'ottima alternativa sarebbe il Largo (è un peccato lasciarlo senza binari) , via Roma, via XX Settembre, via Sonnino, Piazza Garibaldi .
Una moderna 'tramvia protetta' di tal genere risolverebbe non pochi problemi di mobilità e ridarebbe linfa vitale al commercio agonizzante: e poi (perché no? Anche se, onestamente, non c'è in Italia la stessa sensibilità dei tedeschi) un servizio di trasporto merci su rotaia nelle prime ore del mattino.
Se l'ecologia si armonizzasse con la valorizzazione dei vecchi edifici e con un assetto urbanistico ottimale (garantito da una sorveglianza ininterrotta contro vandali ed edilizia selvaggia) sarebbe uno spaccato di città ideale vero e proprio.
Non dimentichiamo che in quella zona esiste la necropoli fenicio-punica (di valore immenso per l'area mediterranea) purtroppo in stato di perenne degrado. Oltre naturalmente ad importanti testimonianze d'epoca romana (Villa di Tigellio, Orto Botanico, Anfiteatro ecc.).
Magari un tram dalle forme più aggraziate rispetto al design attuale prevalente la cui estetica mal si concilia con l'arredo urbano. E poi, cosa che già avevo proposto nel forum, recuperare e renderlo funzionante il vecchio arrugginito 318 per farne una vettura storica per scopi didattici e culturali. Mi rendo conto che è solo un sogno: la realtà italiana di oggi, non permette nessuna concreta crescita civile anche in tal senso.
[Modificato da Tallero03 10/05/2017 15:15]