00 11/12/2004 22:07
Le donne ed il treno
Caro Alpacio, che bello avere nuovamente tue notizie, è un po' che non ci si scrive. Mi sa che noi due siamo gli unici in Italia a tentare di sedurre le femmine presso le stazioni ferroviarie (anche dismesse). Certo, quando ci si trovava ancora nel periodo iniziale ("celestiale", direi [SM=x346227] ) in cui tutto-ciò-che-piace-a-te-piace-anche-a-me le mie morose hanno sempre mascherato bene la loro commiserazione quando esclamavo, girando nelle zone rurali del Piemonte qualcosa tipo: "Mmmmmh, quello mi sembra un sedime ferroviario abbandonato!". Dopo qualche mese ottenevo solo sguardi perplessi e più avanti sberleffi. Ricordo ancora la mitica Monica, mia concittadina originaria della zona di Ceva (provincia CN), che commise l'errore di lasciarsi scappare che un suo prozio lavorava in ferrovia, presso la stazione di Bastia Mondovì (ex ferrovia Ceva-Bra, per la cronaca). Suppongo che anche lei ricordi bene il tutto, ogni volta che intravvede un binario ferroviario (me lo ha confessato recentemente...) ha un sussulto [SM=x346232]

Paolo A.