00 08/03/2021 00:10
Buonasera a Tutti/E.
@ Filobus2011, ho lavorato per 20 anni all'Alfa Romeo di Arese, e pur essendo corretta la definizione di Giornata delle Donne, essa non era mai utilizzata.
Sulle decine di cartelli affissi nelle bacheche sindacali sparse nell'immensa fabbrica, e stampati in "CDF" (su lucido e carta apposita), c'era sempre la dizione in occasione della "Festa", Assemblea Retribuita di 1 o 1,5 ore, con indicazione della sede (il Salone del Consiglio di Fabbrica), con il relativo programma di Discussione, le personalità che partecipavano, ecc..
Il tutto terminava immancabilmente con la distribuzione della mimosa alle Lavoratrici, e spesso di libri, e materiale vario.
Naturalmente un ruolo era svolto anche dai delegati confederali maschietti che non essendo "buzzurri", almeno si occupavano della stampa e affissione della stragrande maggioranza dei manifesti, trattandosi comunque di un lavoro abbastanza pesante (misuravano almeno 1 metro e 1/2 in altezza e 1 di larghezza),e poi la fabbrica si sviluppava su oltre 1 milione di mq coperti (su un totale di 2 milioni complessivi).
Per dare solo un'idea il Capannone 6 (abbigliamento e montaggio) dove arrivavano le scocche dalla verniciatura, e uscivano le Alfette; Giuliette; Giulie; GTV; Spider; 75; 164; ecc, era lungo 960 metri, e largo ben 240!
Inoltre un'artista del Centro Stile aveva realizzato un bellissimo disegno femminile che veniva sempre riportato sui manifesti per renderli veramente belli da vedere (oltre ovviamente ai contenuti che spiegavano l'iniziativa).
Alla fine della fiera la Giornata o Festa dev'essere un momento di riflessione e ragionamento collettivo, con una buona dose di "empatia" anche da parte dei maschietti, nei confronti "dell'altra metà del cielo".
Saluti a Tutti/E.