00 29/12/2021 13:05
Senza dubbio le strade strette e pendenti avranno influito sulla scelta di eliminare la rete tranviaria, ma fino ad un certo punto.
Nel dopoguerra si avviò un processo che prevedeva l'eliminazione dei tram, si può dire un pò in tutte le città italiane che avevano una rete più o meno estesa, e questo a favore dei filobus prima ed dell'autobus poi, mezzi che oltre ad essere per quel tempo all'avanguardia, offrivano un minor costo sulle manutenzioni per le aziende che li avevano e quindi economicamente più sostenibili, rispetto ad un mezzo che, anche nell'opinione della gente stava diventando obsoleto ed antiquato.
Il processo di eliminazione dei tram a Genova iniziò proprio con la riduzione dei servizi dal centro cittadino tra il 1949 ed il 1955/56 dove fu gradatamente levato inizialmente dalla Circonvallazione a monte, alla quale si accedeva proprio attraverso strade "ripide" come Corso Ugo Bassi e la Galleria elicoidale di Sant'Ugo (chiusa poi al servizio) o la Via Assarotti (dove tutto ebbe inizio...).
Poi la rete verrà levata dall'asse centrale "Principe-Zecca-Gallerie-Brignole" ed in Corso Buenos Aires, sino alla eliminazione dell'altro asse centrale lungo la Galleria Colombo che permetteva di giungere a De Ferrari sostituendo gradatamente questi servizi con "nuovi filobus" o "nuovi autobus celeri" che portavano da tutte le parti, magari con un solo biglietto.
A metà anni '50, si aveva comunque ancora una rete tranviaria di tutto rispetto con i collegamenti sulle direttrici principali a Ponente (Voltri), Val Polcevera (Pontedecimo) anche attraverso la galleria di Certosa, Val Bisagno (Prato) e Levante (Nervi) che resisterà ancora un altro buon decennio.
Se si fosse avuto un pò più di lungimiranza, magari si poteva mantenere se non tutta, magari qualche linea ancora in servizio, ristrutturandola e con il tempo rendendola anche più sostenibile (tutte cose che al giorno d'oggi quando si fanno progetti sono messe come principali punti di attenzione di perseguire).
Ma i tempi di allora non erano giusti; rete e mezzi ormai erano un peso per le aziende, e chi non poteva (o voleva) più mantenerseli preferiva "innovarsi" con tanti autobus moderni di buona fama e cacciar via dei tram come le "900" con già quasi trent'anni di servizio, ma ancora ottime dal punto di vista estetico, e valide (dai ricordi di chi le ha viste o ci aveva viaggiato all'epoca).
A Genova si pensò così.... peccato!