00 03/03/2007 16:25
A me sta cosa fa pensare che si ritorni alle fermate di quella prato della valle di metà anni 80 dove il 12 e l'8 stazionavano davanti palazzo strozzi esattamente dove oggi dovrebbe fermarsi il playmotram. Secondo altre genialate davanti il foro boario sorgerebbe una sorta di terminal di diverse linee quali il 3,11,13,16,18 e 22 tolto il 12 che non muterebbe cambiamenti ed il 24 che a prescindere dal playmotram non cambia il suo intinerario. E' invece auspicabile che come gia dissero diversi comitati di zona che la linea del centro voluta fortemente da mio padre quale progetto linea 1 cioè il diretto piazze dal 1988 passasse per pontecorvo e quindi per via cesarotti da 10 anni isolata dai mezzi a causa del cedimento del terreno (dicono) sul ponte omonimo.Il bussino elettrico prestatoci dalla amministrazione perugina sostitutivo delle linee al momento della costruzione delle monorotaie in zona riviere era stata una vera manna,ma l'aps sorda ai problemi cittadini ha eliminato al cambio di giunta una delle piu genuine idee degli ultimi 26 anni. In compenso ci troviamo con 10 linee sovrapposte su 2 assi cittadini in un mare di vuoto,l'autobus a padova di fatto non è pubblico come di fatto non lo sarà nemmeno il playmotram ad esclusivo appannaggio degli abitanti del centro (tranne me che a causa del ridicolo orario mi costringe a partire e tornare a casa col taxi),non aiuta nemmeno gli anziani tripedi se pensiamo al bastone,ne tantomeno chi abita in zone sfigate come città giardino che da quando è nata la tpl non ha mai visto un solo autobus o minibus passare di li avendo però una popolazione anziana di tutto rispetto,nemmeno l'11 è abbastanza efficace come non lo è il 24 che costringe chi abita a padova sud ad usare forzatamente l'auto. E questa è solo una punta di problemi che padova ha da circa 10 anni cioè da quando il cambio di cda ha favorito le poltrone e la speculazione politica oltre che personale. Di simile schifezza ne andrebbe tristemente famosa solo atm-mi o l'actm di modena in tempi tutto sommato circoscritti da metà anni 80 ad oggi.