00 03/11/2007 18:59
Raccordo San Paolo.
Il raccordo San Paolo aveva due origini. Una direttamente dallo scalo ferroviario San Paolo subito dopo il quadrivio Zappata, l'altro dalla parte di porta Susa sul rettilineo parallelo a Corso Inghilterra.
Partendo da corso rosselli e quindi dallo scalo San Paolo si staccavano due binari che salivano in curva e modesta pendenza verso il corso Rosselli, infilandosi per traverso tra i capannoni della Zust Ambrosetti (oggi credo Aiazzone Mobili) e lo spiazzo dove oggi credo vi sia un concessionario di auto all'aperto (CEDA). I due binari uscivano paralleleli e si immetevano parallelamente sul corso rosselli, ma uno dei due dopo aver orginato il troncone che si infilava nei capannoni verso Via Tolmino finiva contro un fine binario di cemento armato e trave di legno che sorreggeva i respingenti.
L'altro binario dava origine al lungo raccordo che attraversava mezzo quartiere e che serviva una lunga serie di industrie.
Regredendo verso il parco ruffini vi era subito uno scambio poco dopo l'incrocio con via san Paolo: da qui si diramava un binario che tagliava corso rosselli e piegava lateralmente dentro la fabbrica Lancia attraverso un cancello grigio. Curiosamente fuori da questo cancello vi era un pulsante del campanello di marca "CEMA" che altro non era che uno di quei pulsanti a fungo rosso che tutti conosciamo come "pulsante emergenza". Il binario infilatosi in Lancia, proseguiva al suo interno fino all'intersezione con lo slargo tra via San Paolo e Via Renier. Tagliava lo slargo San Paolo in due, originando un ulteriore scambio che dava origine ad un tronchetto di binario che finiva contro il marciapiede (!) di via Renier a fianco a quella casupola stretta e di un piano (forse esiste ancora).
Dallo scambio il "corretto tracciato" del binario proseguiva dentro l'enorme cancello della Lancia tra Via Isonzo e Via Caraglio, dalla quale vidi una sola volta uscire un vagone bisarca carico di Fulvia Coupè e Berlina 2C e GT oltretutto al traino di un camion fino in centro al piazzale asfaltato!
Tornando a corso Rosselli e proseguendo sempre in direzione Parco ruffini si attraversava il corso Trapani e subito dentro il percorso del Parco dentro viale Burdin ed in prossimità del semaforo su corso trapani originava un alto scambio: questa volta il binario tornava alla fabbrica (Gardino legnami, ma forse era Mautino o Gaudino o qualcosa di simile) tagliando il corso trapani e rientrando nel fabbricato ad angolo in Corso Rosselli e origninando all'interno del lungo cortile anche la diramazione che serviva il Deposito del Gas alle spalle del rivenditore di mareriale ferroso dietro corso Rosselli. (chi si ricorda il cisternone del gas che si vedeva da via San paolo?).
Regredendo dentro il parco ruffini e sempre su viale Burdin, il binario proseguiva fino sotto il cavalcaferrovia di via Guido Reni per infilarsi dentro la Caserma Montegrappa dalla quale una volta vidi uscire un locomotore con un carro sul quale era caricato un carro armato. Il cancello è ancora presente..
Segnalo infine che nel 1982 i treni si muovevano ancora su questi binari, ricordo una nuova fiammante D145 Arancione che spingeva un paio di carri carichi di tronchi dentro il magazzino Legnami.
Tornando a Corso Rosselli, il binario in direzione opposta costeggiava tutti capannoni (insieme al Gemello parallelo che era interno ai capannoni) e arrivava sul lato destro fino in piazza Marmolada. Qui faceva tre scambi: uno rientrava nel dopolavoro ferroviario, nel cancello che ancora esiste a fianco al trincerone del Quadrivio dove era ricoverata la 640 con due centoporte.(ma quel binario mai più lo vidi)
Il secondo dava origine al troncone del Materfer, dalla quale vidi uscire credo le prime carrozze tipo X, mentre l'ultimo piegava in Via Spalato e serviva le fonderie Fiat SPA, la cui torre a ciminiera è rimasta in piedi in via Osasco credo fino alla seconda metà degli anni '80.
Il binario "affettava" piazza Marmolada i due, e credo una prima riqualificazione della piazza portò a relegare il binario nella parte centrale della dentro un aiuola di forma più o meno circolare. (il filobus le girava intorno in direzione Piazza Bengasi). La riqualificazione del centro piazza fece sparire il raccordo di via Spalato, il cui scambio ed il troncone di binario si vedevano ancora partire ma sotto la terra dell'aiuola.
Il binario sempre in curva percorreva tutto corso Lione su sede "protetta" dal classico muretto di granito da marciapiede.. Proseguendo per corso Castel Fidardo inroducendosi e costeggiando le Officine Grandi Riparazioni delle FS. All'angolo con corso Einaudi vi era una doppia intersezione a 90 gradi con le circolari destra e sinistra del 16, ed in questo punto, dal lato OGR vi era un cancello e da qui partiva uno spezzone elettrificato a 3000V su cui venivano provati i locomotori (io vidi un 626). il binario nel suo interno credo che facesse più di una derivazione ma per mia sfortuna non ebbi mai modo di entrarvici.
Il binario dentro le OGR, passava dentro il portico che ancora esiste e che sporge (recintato da lamiere da cantiere) di fronte a Corso Stati Uniti. Se la memoria non mi inganna, ricordo che però i fabbricati sporgenti che sovrastavano il binario erano due, uno per ogni fabbricato parallelo dell' "H" delle OGR (se qualcuno si ricorda si faccia avanti).
Il binario dopo essere uscito a mezzo di cancello dalle OGR, passava per un tratto di circa 40 metri a finco delle carceri "Nuove", e tagliava corso Vittorio con ulteriore intersezione con le rotaie del 15. Da qui, varcato l'ultimo cancello scendeva a piano ferro della To-Mi costegginado un muraglione di mattoni e lasciandosi a destra il capolinea della "Canavesana" con le 668 rosso e crema, si congiungeva con i binari di stazione tramite due o tre scambi.

Ricordo come fosse stamane un locomotore da manovra diesel a bielle, spingere dei carri legname vuoti lungo corso Rosselli, e la cosa era molto laboriosa in quanto il treno tagliava dei corsi di non poco conto...

Salutoni. Zio JO [SM=x346232]