00 20/10/2004 18:10
I TEMPI CHE FURONO
Ricordo con piacere i tempi della mia infanzia in cui percorrevo chilometri e chilometri col tram per andare da Via Venaria a Corso Re Umberto per andare da Susanna Egri, quando facevo danza...
Le attese serali al buio e al freddo mi facevano venire voglia di stare al calduccio a casa, ma quando il tram, dopo venti minuti di attesa, finalmente arrivava, mi coinvolgeva con il suo calore e il suo respiro....
Respiro??? Sì, avete letto bene, esattamente RESPIRO...respiro di quello che fu il .... (provate a indovinare il numero del tram!) negli anno 80....il ....ve lo ricordate il vecchio tram numero ... (oh, avete capito, vero, di quale tram sto parlando?). D'inverno, quando si fermava ai semafori e attendeva che le macchine liberassero la strada e i vetri si appannavano, donava un calore quasi umano all'interno di esso...e poi...accadeva che respirasse, sì, perché dopo diversi minuti di attesa emetteva un rumore simile ad un profondo respiro... SHHHHHH SHHHHHHH SHHHHH e allora rimanevo affascinata da ciò....
e io, che all'epoca ero una bambina, osservavo le pubblicità affisse all'interno del tram, per esempio " MAICO, PER NON AVERE PROBLEMI DI SORDITA'"...:Sm13:
E le mie piccole dita scrivevano sui vetri appannati....
ahhhh...che bei ricordi....
Ora vado a prendere il 60...a presto....

Anhaise


[SM=x346235]