00 28/07/2004 09:36
Mergellina, 1948
Siamo ancora a Mergellina, nel 1948.



E' proprio estate, come testimonia questo bel sirenetto che trattiene il fiato per farsi bello davanti al suo piccolo pubblico ...



... o i bagnanti che giocano lieti in acque sicuramente più limpide di quelle odierne ...



... o i giovani scamiciati a passeggio.



Tira aria da domenica. C'è chi osserva il capanno delle imbarcazioni, magari controllando quanti soldi ha in tasca, prima di decidere se è possibile concedere una bella "varchiàta" alla famigliuola ...



... mentre c'è chi passeggia e basta - è una famiglia numerosa - e non si ferma neppure al chiosco dei taralli (che insegna avrà avuto la baracchetta? Esisteva già "Tarall Caver" ? Chissà.) ...



... altri, più benestanti, si possono permettere la consumazione al tavolino dello "chalet". Ma che avrà preso la signorina di spalle? La coppetta o lo spumone? Sicuramente "Chell' che costa 'e cchiù!"



Che triste, invece, questo signore vestito di tutto punto, in scuro. Le mani in tasca. Il capo un po' chino. Una ragazza dietro di lui; lo segue? lo insegue? Saranno fidanzati? Avranno litigato? O si tratta soltanto di due sconosciuti che l'obiettivo del fotografo di cartoline ha fissato assieme per l'eternità?



Questi due, invece, sono sicuramente sposati, o forse fidanzati. O magari, come si diceva una volta, avranno "una simpatia". Comunque vanno a passo veloce. Sicuro. Dietro di loro, un ragazzo un po' spavaldo sembra chiedere una sigaretta. Un signore con la coppola si gode il sole ...



... come questi altri perditempo, sul muretto.



Pure placida se ne sta la due assi, all'ombra dei pini che offre refrigerio alla vettura e ai passeggeri in attesa al capolinea.



Sarà questa la sua tabella? Si inerpicherà, questo tram, per le ripidezze di Salvator Rosa? Forse.



Intanto un padre che regge affettuosamente in braccio la figlioletta sembra dirigersi verso l'altra vettura in sosta ...



... una classica "Officine" quasi pronta a partire.



Che portamento il suo tranviere, con colletto rigido e cappello ...



... dignità d'altri tempi, quando non era uso andar sbracati, si potevano lasciare le porte aperte (tanto c'era ben poco da rubare) e il Vesuvio aveva ancora il pennacchio.