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Ancora sul
Certamente, le fermate della filovia corrispondevano, grosso modo, a quelle della tramvia che il nostro "rosso" aveva soppiantato, per cui erano molto più distanziate tra loro che attualmente, anche perché il costo del biglietto era “a tratta” e non fisso come sulla rete ATM. Per esempio, io che abitavo in via Salbertrand (cioè all'altezza della Tesoriera) potevo salire sul rosso in piazza Rivoli o, in alternativa, alla fermata "Pozzo Strada" situata tra via Exilles e strada Lionetto (al posto dell'attuale mega-condominio c'era la fabbrica Tonolli, quando aspettavo il filobus mi divertivo a guardare le gigantesche gru che scaricavano i camion, all'interno). C'erano alcune fermate con pensilina in cemento, p.e. in piazza Massaua e angolo via Rieti. La mia cartolina pubblicata da Nicola non mostra l'angolo con quest’ultima via ma bensì, più avanti, quello con via Macedonia di Collegno. Le fermate erano sulla banchina del controviale, come adesso, le aste erano inclinatissime, quando il veicolo accostava: una volta, a Cascine Vica, un camion che sorpassò il nostro rosso le sganciò! Gli abbonamenti avevano una curiosissima custodia in lamierino (giuro), la tessera era piccola e rettangolare e dava diritto all’accesso dalla porta anteriore, che era più piccola (tre antine anziché quattro). Sulla sbarra che chiudeva il posto guida c’era un perentorio “esibire la tessera al guidatore”. Cos’altro posso dirvi? Mi basta chiudere gli occhi per risentire il rumore ritmico dell’avviamento, il sibilo dei freni ad aria compressa, il ronzio dei compressori (come quelli dei vecchi tram), il sibilo delle porte alla chiusura, il “buzz buzz” della macchinetta sputabiglietti manovrata dal fattorino… Non capirò MAI il motivo della soppressione di quella linea filoviaria, lo giuro. Confortevole, silenziosa e non inquinante. Mah.
A proposito di filovie urbane, allego lo scan di un dettaglio di un’altra mia cartolina che mostra piazza Sabotino negli anni ’60. Vi si vede bene l’anello bifilare del capolinea (di allora) del 53, inoltre si nota curiosamente (in alto) un pezzo di bifilare smantellato sul corso Peschiera. Sullo sfondo una 2700 spunta da via Monginevro. Paolo
p.s. chiedo venia al nostro Nicola se faccio sempre casini cogli allegati. Lascio a lui il compito di rimediare alle mie cappelle [SM=x346225]



[NOTA: Ma quanto bella era la Torino degli anni 60? E le 2700? Un Nicola pieno di nostalgia [SM=x346222] ]

[Modificato da Nicola M. 01/03/2004 19.19]


Paolo A.