Tranvie intercomunali

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frabol
00venerdì 30 dicembre 2005 19:55
libri sulle tranvie intercomunali
Esiste un altro testo piuttosto interessante sul tema, credo ormai introvabile, uscito sul finire degli anni '60 e che io acquistai nel 1975 per la bella somma di 10.000 Lire il volume. Si tratta di "Scintille tra i monti" di Ogliari Sapi, due volumi dedicati alla storia dei trasporti pubblici in Piemonte e Valle d'Aosta. Questi due volumi fanno parte di un'opera monumentale (non so se completata) che doveva comprendere tutte le regioni italiane (molto interessante anche "Dall'omnibus alla metropolitana" che tratta della città di Milano).
Pur trattando anche di ferrovie a scartamento normale e ridotto, larghissimo spazio e immagini sono dedicate alle reti tranviarie urbane (Torino e Alessandria) ed extraurbane di tutte le province piemontesi: tutte le intercomunali torinesi, quelle che gravitavano su Cuneo (Cuneo Saluzzo - Cuneo Dronero - Cuneo Demonte - Cuneo Boves - Cuneo Paesana ), la Mondovì San Michele, la Pinerolo Perosa Argentina, le tranvie interurbane di Biella, l'Ivrea Santhià, le "Astesi Monferrine" (Asti San Damiano Canale, Asti Altavilla Casale, Casale Vercelli, Casale Alessandria), la Vercelli Trino, la Valenza Stazione, le Novaresi, e altre ancora ...
Tutto un mondo scomparso ormai da tanti decenni, e che molti non immaginano neppure che sia mai esisito ...
Un'opera tecnicamente non approfondita, però molto interessante.
linea13
00venerdì 30 dicembre 2005 20:40
Scintille fra i monti
Confermo quanto scritto da Frabol, per fortuna quell'opera è disponibile e consultabile presso la Biblioteca Civica di Torino, può anche essere presa in prestito, anche se alla Civica cambiano idea in proposito una volta la settimana, in media... Gli stessi autori hanno curato volumi sulle reti tranviarie comunali ed intercomunali, comprese le ferrovie, di tutte le regioni italiani. Molto interessante il volume "Signori in carrozza!" (o "Signori si parte!", chiedo venia ma non ricordo) sulle tranvie della Liguria, con splendide foto della rete Uite della Superba. Direi che hai fatto un discreto "colpaccio", caro Frabol, quei volumi sono davvero una chicca, complimenti!
1707
00sabato 31 dicembre 2005 00:35
Per Paolo Linea 13
Ciao Paolo. Ho letto il tuo post sul libro "Signori in carrozza" che parla delle tranvie genovesi. Sai se ce n'è in giro qualche copia?
Colgo l'occasione per augurarti Buon Anno e per rinnovare a te e a tutti gli amici di Mondotram l'invito a passare una domenica a Genova.
Ciao, Renzo
frabol
00sabato 31 dicembre 2005 10:09
Ogliari Sapi - Storia dei trasporti italiani
Forse può interessare qualcuno nele sue ricerche, la situazione della pubblicazione dell'opera al 1968 era:
LOMBARDIA
1. DALL'OMNIBUS ALLA METROPOLITANA (Milano)
2. QUANDO UNA GITA COSTAVA DUE SOLDI (Varese, Como)
3. ALBE E TRAMONTI DI PRORE E BINARI (Bergamo, Brescia, Sondrio)
4. STIFFELIUS E BERRETTO ROSSO (Pavia,Mantova, Cremona)
LIGURIA
5. SIGNORI IN VETTURA
TRENTINO ALTO ADIGE - VENETO -FRIULI VENEZIA GIULIA
6. SBUFFI DI FUMO (*)
7. SBUFFI DI FUMO (**)
PIEMONTE E VALLE D'AOSTA
8. SCINTILLE FRA I MONTI (*)
9. SCINTILLE FRA I MONTI (**)

Collana "La sciarpa d'iride" - Edizione a cura degli autori
Ciao a tutti
Franco
linea13
00sabato 31 dicembre 2005 17:19
In carrozza, si parte o in vettura?
Ciao Renzo, ti posso assicurare che il volume "Signori in vettura" (non avevo davvero azzeccato il titolo [SM=x346233] ) è disponibile presso la Biblioteca Civica Centrale di Torino, via della Cittadella 5 (zona piazza Statuto). Credo sia una delle troppo poche opere sulla storia dei trasporti pubblici Liguri, vi sono molte foto dei tram di Imperia, San Remo, Savona, La Spezia (queste ultime due reti chiuse nell'immediato dopoguerra) ed ovviamente Genova. Gli autori non brillano per "affetto" verso i tram, ricordo, verso la fine del libro, la foto di una splendida "littorina" sul lungomare di Quinto con didascalia che recita, più o meno: "Le ormai antiquate vetture a carrelli tipo Genova corrono solo a Levante, presto sostituite dai moderni autobus". Dubito sia un'opera di facile reperibilità, io non ne ho mai visto una copia in vendita, se mi capitasse la prenderei al volo. Molto interessanti anche i due volumi del Piemonte, con foto piuttosto rare e mappe delle vecchie tranvie a vapore che percorrevano, come una fitta ragnatela, il Piemonte orientale. Accetto con grandissimo piacere la proposta di una domenica nella Superba, a caccia di vestigia tranviarie e con sosta obbligatoria in qualche trattoria di Prè (per me la zona più affascinante della tua città). Si potrebbe fare la prossima primavera, che ne dici? Buon anno a te ed ai tuoi familiari, Paolo
ricc404
00lunedì 2 gennaio 2006 13:44
La monumentale "Storia dei Trasporti italiani" è arrivata a circa 60 volumi, di cui gli ultimi dedicati anche alle nostre ex colonie. C'è l'elenco completo dell'opera su un volume delle edizioni Arcipelago (Si viaggia anche... così). Non ho ancora capito a quando risale l'ultima edizione, se è ancora disponibile e dove e, soprattutto, se sì a quanto ammonta il costo e se rateizzabile (considerando 40 euri a libro sono 2400 euroni [SM=x346244] ).
Saluti.
Settantaquarantuno
00mercoledì 4 gennaio 2006 14:18
Mozzarella in carrozza
Mi compiaccio sempre dei bei titoli nei libri dell'Ogliari (e Sapi).
Devo comunque dire che i trasporti liguri vantano oggi una ricchissima bibliografia trasportistica; è sicuramente la regione di cui si parla di più, perfino superando la Lombardia. Credo che qualunque vallata anche sconosciuta sopra Genova abbia il suo libercolo, generalmente ben scritto e molto approfondito.
A Linea13 consiglio anche "Scintille tra i fiori" (dal titolo Ogliariano ma che in realtà è di Serra-Gregoris) sulle linee di Sanremo e Imperia, tram compresi.
Io ho il libro dell'Ogliari sui trasporti pubblici di Milano, gentilmente prestato dall'amico MauroP. Devo però dire che, per quello che ho visto, sono libri molto incentrati sul passato remoto (a mio parere meno interessante) e che condensano gli ultimi trent'anni almeno in digressioni relativamente veloci.
Va però detto a loro discolpa che sono stati i precursori e che trenta o quaranta anni fa scrivere un libro sui trasporti pubblici era una fatica improba, molto più di oggi.
[SM=x346219]
7041
(Non commento, pur adorando gli autobus, la frase sulle vecchie littorine tipo Genova... Cagate, lasciatemelo dire)
sottostazione
00sabato 6 maggio 2006 20:10
Museo virtuale dei tram di Torino
Ciao, vorrei fare i miei più vivi complimenti a Paolo C. per la sezione del suo sito dedicata alle tranvie intercomunali di Torino, che è davvero ben fatta ed interessante. [SM=x346220] [SM=x346220] [SM=x346220]

Nella galleria fotografica dedicata alla Torino-Rivoli [SM=x346227] , mi ha colpito particolarmente un' immagine in cui si nota la presenza del bifilare.
Qualcuno di voi sa per quanto tempo duro' questa fase di "interregno" della tranvia e del filobus? Anche il filobus faceva servizio viaggiatori o si trattava di una fase di pre esercizio?
[SM=x346219]

[Modificato da sottostazione 06/05/2006 20.19]

MauroP
00domenica 7 maggio 2006 11:32
Torino-Rivoli
Ciao Paolo, credo che il periodo di convivenza tra treno e filobus sia stato abbastanza breve, direi non + di qualche mese. Il servizio filoviario fu inaugurato il 13 Novembre 1955 e la tranvia continuò a funzionare solo come servizio merci utilizzando il raccordo FS di Collegno (c'è una bella foto sul libro delle tranvie intercomunali dove si vedono i due mezzi). Nel 1956 fu inaugurata la nuova stazione dei filobus di Torino, ed entro la fine dell'anno i binari erano stati già rimossi e la sede tranviaria asfaltata. Nel 1957 fu realizzata anche la nuova stazione filoviaria a Rivoli.

Nell'immagine da te linkata il trenino porta ancora i passeggeri, quindi il filobus era senz'altro ancora in fase di collaudo.

[Modificato da MauroP 07/05/2006 11.36]

Daniele2595
00domenica 7 maggio 2006 11:44
Ciao a tutti! [SM=x346219]
Quindi, la filovia di Rivoli ha funzionato a bifilare singolo, nel periodo compreso tra la soppressione del servizio passeggeri sulla tranvia e il completamento del raddoppio della sede di corso Francia sulla sede tranviaria?

Daniele
Paoloc
00lunedì 8 maggio 2006 09:00
Re: Museo virtuale dei tram di Torino

Scritto da: sottostazione 06/05/2006 20.10
Ciao, vorrei fare i miei più vivi complimenti a Paolo C. per la sezione del suo sito dedicata alle tranvie intercomunali di Torino, che è davvero ben fatta ed interessante.



Grazie! Spero di riuscire a ampliare ancora la sezione con nuove foto e notizie.

[Modificato da Paoloc 08/05/2006 9.00]

MauroP
00domenica 14 maggio 2006 21:54
Torino - Rivoli

Scritto da: Daniele2595 07/05/2006 11.44
Quindi, la filovia di Rivoli ha funzionato a bifilare singolo, nel periodo compreso tra la soppressione del servizio passeggeri sulla tranvia e il completamento del raddoppio della sede di corso Francia sulla sede tranviaria?



No, dalla foto sul libro che ho citato si vede il doppio bifilare, sebbene corso Francia fosse ad unica carreggiata. Senz'altro con l'allargamento della strada sarà stata effettuata qualche modifica, ma non ho informazioni dettagliate in merito. Ciao!
pivedeoro
00venerdì 29 settembre 2006 12:04
Tram a Trofarello
Ciao Paoloc, complimenti per il sito.
Ho fotografato quello che rimane della sopraelevata a Trofarello, più precisamente nell'intersezione tra la SS29 e la ferrovia(nei pressi della Carrefour). Lo metto qui di seguito in comparazione con la foto che ho trovato sul tuo sito. Saluti a tutti.
Di foto ne ho fatto un pò. Se ti servono per il sito sono a tua disposizione. La mia mail la trovi su www.italia61.it sezione monorotaia.





MauroP
00venerdì 6 ottobre 2006 23:06
Sopraelevata di Trofarello
Caspita, fa un certo effetto vedere al giorno d'oggi vestigia delle tranvie intercomunali! Non ho ben capito però, xché la linea si portasse così in alto rispetto al piano stradale. [SM=x346235]
Daniele2595
00venerdì 6 ottobre 2006 23:38
Sopra il ponte la SATTI crepa, sotto il ponte la SATTI campa!
La linea saliva su questo ponte per scavalcare la ferrovia Trofarello-Chieri delle FS, evitando così una intersezione a raso penalizzante per entrambi gli impianti; considera pure che la Trofarello-Chieri era elettrificata a corrente alternata trifase 3600 V con linea aerea bifilare, mentre la tranvia SATTI di Poirino era elettrificata a corrente continua 600 V con linea aerea monofilare.

Qualche anno fa, quando la Trofarello-Chieri venne affidata da FS in gestione a SATTI (non ancora confluita in GTT), ci furono alcune persone che commentarono: "Prima la SATTI passava sopra il ponte, ora ci passa sotto!!!" [SM=x346236]
[SM=x346219]
Daniele
Lucajuventino
00sabato 7 ottobre 2006 23:22

Ho fotografato quello che rimane della sopraelevata a Trofarello, più precisamente nell'intersezione tra la SS29 e la ferrovia(nei pressi della Carrefour).



La SS29 è percorsa dalle linee 45 e 45/ dirette a Santena. Se si ha occasione è possibile fotografarle insieme alle vestigia della sopraelevata (sopraelevata che, ignoranza mia, non sapevo appartenesse alla tranvia extraurbana! Pensavo ad un vecchio sovrappasso pedonale... [SM=x346247] )

Luca
MauroP
00domenica 8 ottobre 2006 20:02
Ponte misterioso
Grazie a Daniele x la sollecita e precisa risposta! [SM=x346219]

Se capitasse ai giorni nostri insorgerebbe senz'altro qualche comitato disturbato dal ponte di cemento, e si studierebbero dunque costose alternative quali l'interramento della tranvia o della ferrovia, o meglio di entrambe su 2 strati differenti... [SM=x346239]
sottostazione
00martedì 9 ottobre 2007 12:36
Rivoli - Gorlowka: un tram veramente intercomunale!
Ecco una piccola curiosità tratta dalla biografia del generale Mario Gariboldi:

"(...)L’Italia dal giugno 1940 è già in guerra e con l’approntamento della Divisione per essere inviata sul fronte russo, gli viene assegnato l’incarico di ufficiale comandante di plotone addetto ai collegamenti con il comando reggimento, ed il 20 luglio 1942 dalla stazione di Rivoli Torinese parte con la tradotta. Dopo dieci giorni di viaggio, il 31 luglio arriva a Gorlowka nel bacino del Donez(...)."

Non sapevo che durante la guerra fossero state effettuate delle tradotte militari sulla Torino-Rivoli!

[SM=x346219]

Paolo556
00martedì 9 ottobre 2007 13:19
Tradotta da Rivoli
Ciao Sottostazione
La citazione si presta ad una duplice lettura.

La prima, la più probabile, in cui chi scrive vede il Gariboldi che parte da Rivoli sul carrozzone della tranvia e non si preoccupa di indagare se cambierà treno durante il percorso, quindi per lui il Gariboldi, essendo militare, i militari viaggiano solo sulle tradotte, parte con la tradotta da Rivoli e arriva in Russia.

La seconda, teorica ma possibile, vede il Gariboldi che parte su un apposito treno che percorre la tranvia fino a Collegno, si immette sul raccordo con le FS e prosegue da Collegno verso Torino Porta Susa, Milano e oltre. In questo caso però il Gariboldi avrebbe dovuto viaggiare su un carro merci, cosa improbabile, in quanto sulla Torino-Rivoli potevano circolare carri FS ma non mi risulta carrozze, ancorchè di quelle più leggere e a due assi. In questa seconda ipotesi si sarebbe dovuto prevedere un apposito treno da Rivoli (erano così tanti i rivolesi in partenza ?)e un treno in attesa alla stazioncina di Collegno (che impegno!).
Invece mi sembra plausibile il normale viaggio in tram fino a Torino e poi la partenza a bordo di una tradotta, cioè un treno di carrozze 100 porte e coeve, da Porta Nuova, o Porta Susa, verso Milano.

Sarebbe una cosa interessante se poi si trovassero altri documenti o citazioni di treni diretti Rivoli-FS.

Grazie a Sottostazione per la segnalazione.
Ciao a tutti
sottostazione
00martedì 9 ottobre 2007 14:10
Tradotta da Rivoli
Ciao Paolo,
le tue considerazioni sono davvero interessanti.
A sostegno della seconda ipotesi ed in risposta alla tua domanda:

" si sarebbe dovuto prevedere un apposito treno da Rivoli (erano così tanti i rivolesi in partenza ?)"

dico che a Rivoli erano (e sono tutt'ora) presenti due caserme, attualmente gestite dal I reggimento di manovra degli Alpini. Siccome il Gariboldi comandava un'unità di collegamento di stanza a Rivoli, non è improbabile che almeno il materiale sia stato inviato dalla Caserma Ceccaroni a Collegno tramite il raccordo FS (anche considerando la penuria di carburante e pneumatici: è il 1942, e l'Italia è in ginocchio). E visto che un simile trasporto richiede una scorta armata....

Ma questa mia ipotesi ha un punto debole: Non mi risulta, infatti, che le due caserme fossero raccordate alla tranvia, e sono piuttosto lontane da Piazza Martiri.


Ciao
[SM=x346219]
Paolo556
00martedì 9 ottobre 2007 15:51
Tradotta da Rivoli
[SM=x346225]
La storia si fa sempre più interessante....

Immaginiamo quindi che Gariboldi non sia partito da solo: armi, cucina, animali, casermaggio e scorta con una o più tradotte merci fino a Collegno (il locomotore era unico e non tirava più di due o tre carri per volta); ufficiali, sottufficiali e truppa in tram, chi a Collegno, chi a Torino.

Può essere quindi che qualche carro merci abbia fatto il viaggio da Rivoli alla Russia.

Ciao a tutti
sottostazione
00martedì 9 ottobre 2007 23:36
se fosse cosi', sarebbe senz'altro un aspetto interessante della storia di questa linea.
Probabilmente negli archivi della caserma c'è la risposta a questa domanda. Pero' piu' ci penso piu' mi rendo conto che, dal punto di vista della logistica, la tua prima chiave di lettura sembra essere la piu' verosimile: perchè complicarsi la vita inviando il materiale da Rivoli ( e da li sulla rete FS) quando, facendo tre Km di strada in piu, si poteva caricare direttamente non a Collegno, ma alla stazione di Alpignano (molto vicina alle Caserme in questione)?

Mi domando se gli archivi storici delle caserme siano di facile accesso. Visto che la data della partenza c'è, non penso sarebbe difficile trovare informazioni sulla spedizione.

[SM=x346219]
Censin49
00domenica 3 ottobre 2010 17:23
La vicenda delle tranvie intercomunali torinesi evidenzia la miopia della classe politica torinese degli anni 50 (vedi il sindaco Amedeo Peyron e la sua giunta e il consiglio che per dieci anni lo sostenne).
All'inizio degli anni 50, tali tranvie mostravano tutti i loro limiti come velocità, capacità di trasporto persone, interferenze con gli altri mezzi stradali. Problemi analoghi in altri paesi (Francia, Spagna, ecc.) vennero risolti trasformando le ormai obsolete tranvie stradali in vere e proprie ferrovie secondarie, o metropolitane suburbane, pressochè interamente in sede propria o interrate. Da noi, e in particolare a Torino, la soluzione bruta fu la soppressione "sic et simpliciter" delle tranvie e la loro sostituzione con servizi automobilistici. E' vero che all'inizio il servizio migliorò, per la maggior velocità dei bus, su strade ancora pressochè sgombre; ma da fine anni 50-inizio anni 60 in poi, con il boom della motorizzazione privata, traffico, caos e ingorghi aumentarono esponenzialmente. Risultato: in altre città, specie estere, il pendolarismo è abbastanza agevole con metro e trenini, mentre da noi è un vero inferno! A qualcuno, però, evidentemente quest'inferno fa comodo!
crab2k1
00venerdì 10 dicembre 2010 19:57
Ho visto che siete interessati ai volumi "scintille fra i monti".
Se vi può far piacere, ho messo un annuncio di vendita nel mercatino.
Saluti.
Censin49
00martedì 3 maggio 2011 21:14
La "ferrovia economica" Torino - Rivoli


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Censin49
00martedì 3 maggio 2011 21:31
La foto sopra, scattata nei primissimi anni del secolo scorso, ritrae la partenza di una gara ciclistica di dilettanti dalla Barriera di Francia (attuale piazza Bernini).
E'interessante perchè mostra in secondo piano, in transito al momento dello scatto, il treno della primitiva "ferrovia economica" a scartamento ridotto Torino - Rivoli, inaugurata nel 1871 e rimasta in funzione sino al 1910.
La linea aveva un particolare davvero all'avanguardia sui tempi: il primo tratto dalla stazione capolinea in piazza Statuto era in galleria (primi 500 mt) e successivamente in trincea sin quasi alla Barriera di Francia, onde evitare ogni intralcio al traffico urbano!
Dopo varie traversie finanziarie, con fallimenti, nel 1909, i comuni interessati dalla linea (Torino, Rivoli, Collegno, Grugliasco) e la Provincia di Torino costituirono il Consorzio Torino - Rivoli (CTR, poi CTREA), che provvide a trasformare la ferrovia economica in tranvia elettrica a scartamento normale, purtroppo colmando improvvidamente tunnel e trincea iniziali e portando il piano dei binari a livello stradale, inaugurata nel 1914.
Quarant'anni dopo, il Consorzio soppresse la tranvia, trasformandola in filovia Torino - Rivoli con diramazioni per Collegno e Grugliasco; nel 1980 arrivò lo scioglimento del Consorzio, il passaggio di uomini e mezzi all'ATM e la soppressione anche della filovia, trasformata in linea di autobus 36. Amen!
Censin49
00mercoledì 4 maggio 2011 20:16
Stazione di Leumann - unica sopravvissuta


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Censin49
00mercoledì 4 maggio 2011 20:25
La foto sopra mostra la stazione di Leumann, unica sopravvissuta di tutte le stazioni della ferrovia economica, poi tranvia, Torino - Rivoli. Nata pochi anni dopo la ferrovia economica, alla costruzione di un complesso tessile dell'industriale svizzero Leumann (da cui prese il nome la borgata cresciuta attorno allo stabilimento, come pure la stazioncina), nello stesso stile di altre costruzioni del complesso. Dopo lo smantellamento dei binari, nel 1956, venne comunque utilizzata come fermata del filobus che aveva sostituito la tranvia. Attualmente non ha più alcuna funzione pratica; restaurata dal comune di Collegno, in cui si trova, viene usata a scopo culturale e per mostre.
Non si salvarono purtroppo le due stazioni capolinea, di Torino (un edificio monumentale in stile medievale-moresco) e di Rivoli; la stazione di Cascine Vica rimase in piedi sino a una ventina di anni fa, poi venne pure abbattuta per costruire un condominio.
Censin49
00lunedì 9 maggio 2011 20:42
La stazione capolinea di Torino


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Censin49
00lunedì 9 maggio 2011 20:50
In questa foto d'epoca (l'assenza di auto e l'abbigliamento delle persone ritratte la fanno datare a fine 800 - inizio 900) vediamo la stazione di piazza Statuto della ferrovia economica, e poi tranvia, per Rivoli.
Come si vede, era una stazione monumentale, il cui aspetto bene chiudeva la prospettiva di piazza Statuto e bene si armonizzava con lo stile liberty del quartiere circostante.
Purtroppo, con la soppressione della tranvia nel 1956, se ne decise l'abbattimento (una speculazione edilizia che al CTREA dovette fruttare un bel gruzzoletto!) per erigere questo abominevole torracchione


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