TRAM DI TRIESTE

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trammue
00martedì 16 agosto 2016 20:35
non dico il blocco telefonico, che gia sarebbe un lusso, ma almeno il bastone pilota........
Stefagin76
00martedì 16 agosto 2016 20:58
Ma quante vetture ci sono in esercizio sulla trenovia di Opicina? Due? Tre? Fossero anche quattro (ma non credo) riuscire a fare un frontale credo sia da ascrivere al guinnes dei primati...

Stefano
lor366
00martedì 16 agosto 2016 21:21
Sono 6: 401-402-404-406-406-407; della 403 rimangono i carrelli in quanto incidentata più o meno nello stesso punto nel 1975. Poi i due tram antichi del 1902.
lor366
00martedì 16 agosto 2016 21:22
In servizio contemporaneamente sono 3, con frequenza 20'.
Yak79
00martedì 16 agosto 2016 22:34
[SM=g1885122]

Nei commenti all'articolo su Il Piccolo si dice che ve ne fosse un quarto, in corsa prova, a seguire a breve distanza quello in servizio da Opicina. Il tram ascendente ne avrebbe atteso regolarmente uno - quello in servizio - e poi sarebbe ripartito, dimenticando o ignorando la presenza dell'altro.

Ad ogni modo, la perdita (si spera non definitiva) di due motrici tranviarie a fronte di un parco rotabili decisamente ristretto e, negli ultimi tempi, non particolarmente affidabile rischia di mettere in crisi l'esercizio della linea: pare che in ordine di marcia siano rimasti giusto i tre veicoli indispensabili per garantire l'orario.
E' proprio vero che xe nato disgrasià, come recita la canzone ...

[SM=x1885108]
lor366
00mercoledì 17 agosto 2016 09:25
Sono 4 in ordine di marcia in quanto il 401 dovrebbe essere revisionato, basterebbero per l'esercizio ordinario. Negli utlimi tempi però andava tutto bene ed i tram erano affidabili e puntuali...
trammue
00mercoledì 17 agosto 2016 12:03
da un video ho potuto notare che alcuni punti di incrocio sono dotati di semaforino.... ma perchè non tutti?
il costo di tali dispositivi è irrisorio
sarebbe proprio il momento di pensarci seriamente
trammue
00mercoledì 17 agosto 2016 12:38
apatras1
00mercoledì 17 agosto 2016 15:15
incidente
I tram in servizio regolare sono sempre 3, con frequenza 20', Un incrocio avviene sulla funicolare, ed un altro sempre alla stazione di Conconello. Salvo i casi di ritardi e problemi, quando la centrale operativa via radio da disposizioni diverse, con incroci in altre stazioni.
Al mattino nei feriali non è raro un 4° tram in linea. Per prove alle vetture (come ieri), scuola guida o trasporti di materiali per servizio, tra Opicina e Vetta Scorcola.
Da Opicina il 4° tram parte qualche minuto dopo il regolare e di norma attende a Banne l'Incrocio (una stazione a monte rispetto a Conconello dove si incrocia il regolare). Ieri è partito alle 8.45, dopo il regolare delle 8.40.
Ieri il discendente non si è fermato a Banne e si è scontrato sul curvone privo di visibilità poco prima di entrare a Conconello. Il tram in salita aveva appena incrociato il regolare.
Qualche anno fa si è verificato un frontale nello stesso punto, ma a velocità più bassa. Quella volta il tram in salita non ha atteso l'incrocio regolare. Errore umano....
Certo che in tutta la linea, data la velocità massima di 35km/h, quello è forse l'unico punto dove si può rischiare un frontale, altrove la visibilità è sempre più lunga.
Dopo quell'incidente hanno installato dei semafori sul curvone, ma così come funzionano non servono. Sono sempre al rosso o sono spenti.
Certo è che in passato non sembra siano mai avvenuti dei frontali, eppure l'orario fino agli anni '60 prevedeva incroci sempre in posti diversi e non c'erano radio e avvisi. Nell'ora di punta del mattino si arrivava a 7 tram in linea regolari e frequenza 8 minuti. Occorre dire che a bordo c'era il bigliettaio e se il conducente dimenticava l'incrocio veniva subito aiutato.

Adesso vedremo cosa succede, tenuto conto anche dell'onda emotiva di Andria...

Speriamo installino dei semafori efficienti che segnalino davvero la tratta libera o impegnata.
Censin49
00mercoledì 17 agosto 2016 17:27
Noto la risonanza che l'incidente ha avuto su tutti i media nazionali (tv, radio, ecc.); il TG3 si è spinto fino a definire la tranvia "un residuo dell'età asburgica"! Sbaglierò, ma ho l'impressione che si voglia strumentalizzare l'accaduto, forse per mettere la parola fine al collegamento su ferro...
trammue
00mercoledì 17 agosto 2016 18:20
dopo il blocco telefonico, il blocco radiofonico.... una bella evoluzione....
battute a parte, è l'ulteriore dimostrazione che, anche sulle linee tranviarie extraurbane, appena un po' più veloci di quelle cittadine, non ci si può affidare soltanto "all'uomo", e quindi occorrono sistemi di blocco sia pur semplicissimi, ma che tuttavia garantiscono un buon grado di sicurezza
PS: le tranvie dei castelli romani già negli anni 20 disponevano di semplici impianti semaforici che regolavano gli incroci
oggi con l'elettronica si possono ottenere sistemi ancora più economici, e tuttavia più sicuri.... signori, diamoci da fare!!!
Giampi5
00mercoledì 17 agosto 2016 20:27
Ma ecco come una testata ha illustrato il tragico fatto :

[SM=x346228]
Tallero03
00giovedì 18 agosto 2016 14:43
TRIESTE ?
Sembra Milano. Nel capoluogo giuliano, quando esistevano le altre linee urbane, non hanno mai circolato simili motrici.
ricc404
00giovedì 18 agosto 2016 14:49
Veramente è Torino!
Censin49
00giovedì 18 agosto 2016 16:13
Navigando giornalmente su Youtube, ho notato che in molti paesi, ad es. Giappone, esistono un'infinità di linee tranviarie o di ferrovie "economiche" a semplice binario, che nessuno da quelle parti si sogna di dismettere solo per la pericolosità del binario unico....per non parlare dei passaggi a livello, praticamente uno ogni 50 metri, che evidentemente in quelle realtà non impensieriscono nessuno! Da noi, la "cura del ferro" è una bella espressione che i nostri politici si mettono in bocca per i loro gargarismi, salvo che i primi a non crederci sono proprio loro!
apatras1
00giovedì 18 agosto 2016 22:51
sistemi di controllo
Trammue, sante parole!
Siamo nel 2016 diamine, non esiste più una cultura diffusa per l'attenzione per cui è necessario adottare sistemi di sicurezza automatici, che limitino gli errori umani.
Siamo nell'era del computer, abituati a sbagliare tanto ci sono correttori e comunque rifare non è un problema...
Esistono oggi sistemi economici e sicuri. Anche con tecnologia satellitare e semplici software per cui non occorrono neanche circuiti di binario o semafori.

Se poi in Giappone tutto va liscio senza niente, bene, ma ricordate il modo di pensare e lavorare dei giapponesi......
liquidatore
00sabato 20 agosto 2016 16:56
a Ricc 404

Veramente è Torino!



onore a "il Fatto Quotidiano".................
laspadanellaroccia
00domenica 4 settembre 2016 17:44
Censin49, 17/08/2016 17.27:

Noto la risonanza che l'incidente ha avuto su tutti i media nazionali (tv, radio, ecc.); il TG3 si è spinto fino a definire la tranvia "un residuo dell'età asburgica"! Sbaglierò, ma ho l'impressione che si voglia strumentalizzare l'accaduto, forse per mettere la parola fine al collegamento su ferro...

ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/09/04/news/il-tram-di-opicina-frena-ancora-la-partenza-slitta-a-inizio-2017-1....
Tallero03
00lunedì 5 settembre 2016 13:52
ASBURGO
Non verrà soppresso. è storico, fa parte dell'identità di Trieste: senza esagerare, è la sintesi del fascino che promana dal meraviglioso capoluogo giuliano.
Gli Asburgo erano poi simbolo di efficienza amministrativa: giustamente si rimpiange l'impero austro-ungarico per l'equità del suo sistema fiscale (mai oppressivo) , per la sensibilità verso i bisogni della gente.
trammue
10lunedì 5 settembre 2016 15:00
mi sa proprio che alcune regioni del nord ci hanno rimesso a passare con l'italia..... almeno dal nostro punto di vista tranviario
liquidatore
00lunedì 5 settembre 2016 15:10
... reazionario .... [SM=x346219]

Ciao
apatras1
00lunedì 5 settembre 2016 22:11
ripristino tramvia
Ieri il quotidiano locale ha dedicato un articolo alla ripresa del tram, annunciando ciò che era evidente ai più: la riparazione dei tram incidentati durerà mesi, e inizierà solo dopo il dissequestro della autorità giudiziaria. Lavori artigianali ogni pezzo va fatto in casa. A suo tempo si era dichiarato 3 settimane......
Ricordo che oggi ci sono solo due veicoli atti al servizio, due inabili da revisionare e i due incidentati.
Poi non è affatto chiaro se il riavvio sarà condizionato anche da interventi strutturali per la sicurezza della circolazione.
Per cui si arriverà sicuri sicuri al 2017.
trammue
00martedì 6 settembre 2016 10:55
se, come ho letto tempo fa, nella precedente ristrutturazione hanno acquistato rotaie 60UNI (quelle del frecciarossa, per intenderci) e non hanno speso due centesimi per qualche semplice impianto semaforico, ci sarebbe proprio da gridare allo scandalo.... altro che asburgo!!!
Tallero03
00martedì 6 settembre 2016 12:14
OPICINA IN AUTOBUS
Dispiace anche ai turisti e alle persone (come me) che si recano a Trieste per passione.
Quindi per il 2016 ci si deve metter l'anima in pace e servirsi della linea automobilistica 2 barrato che parte da Piazza Oberdan o Via Milano (fronte Birreria Forst), se ricordo bene ?
tramway53
00mercoledì 7 settembre 2016 20:19
tramvia tradizionale o innovativa?
Ho saputo dello scontro fra i due tram solo dal Forum;i miei parenti di Trieste non me ne hanno fatto cenno,quindi posso dedurre che non tutti a Trieste siano particolarmente coinvolti "emotivamente" sulle sorti del "tram de Opcina".
Da appassionato ed emigrato, mi dispiace per lo stato in cui si trova la tramvia,ma penso che tale "schizofrenica" gestione dell'impianto (sostituite alcune tratte con rotaie 60 UI,chopper e inverter(?) su alcune motrici,sostituzione degli "spingitori", ma non controllo marcia tram SCMT o almeno blocco automatico a carrenti codificate,velocità limitata a 35 Km/h,marcia a vista,confidando nel ricordarsi dove avviene l'incrocio,"incrociando" le dita che non ci sia una corsa extra ecct)sia la mancata scelta sul destino stesso della tramvia.
Cioe,se deve essere solo una attrattiva locale tipo tramvia turistica,con eventuali tour operator, o mezzo di trasporto intercomunale.
Nel secondo caso,necessiterebbe di cospicui investimenti per renderla semi concorrenziale col servizio automobilistico; nel primo caso gli investimenti sarebbero minori,ma la passività economica sarebbe a carico del comune (tramite la partecipata azienda trasporti ).
Nella città dove abito (La Spezia) è stato riattivato il servizio filoviario,con l'acquisto dio 8 filobus Solaris trollino( soprannominati FROLLINO per la facilità con cui si guastano,anche per l'uso improprio della trazione in modalità diesel-generatore).
Ma in qwuesto caso c'era un cofinanziamento da parte della Comunità Europea,per l'incentivazione all'uso di tecnologie non inquinanti.
(Naturalmente sprechi e "foraggiamenti" non sono mancati).
Forse a Trieste converrebbe puntare sul "patrimonio industriale" o altre forme di protezione e finanziamento da parte della C.E. (il Parco delle Cinque Terre della costa spezzina ha richiamato finanziamenti e turismo!!!)
Forse però a Trieste manca nella classe politica la volontà di avere una mobilità urbana basata sul "ferro" e sull'"elettrico",basta vedere come hanno "fatto fuori" rapidamente la rete tranviaria e quella filoviaria.
Nel primo caso bastava comprare tram articolati (come aveva fatto Milano e Torino) e mettere le biglietterie automatiche per aumentare la redditività delle linee tramviarie;per la rete filoviaria,razionalizzare alcune linee(es "fondere la 19 e la 20,e portare il capolinea alla Stazione Centrale;la 1 e la 10 in un unico capolinea alla Stazione Centrale;comprare filobus via via più moderni,dotati di servosterzo e marcia autonoma ecct).
Mi rendo conto che questa può sembrare una discussione "filosofica-teologica" specialmente se l'"opinione pubblica " non è sensibile o sensibilizzata,e la classe politica è sorda.
Però l'esperienza di alcune città (Napoli,Torino,Milano,Paerma,Lecce,Roma,Bari)che hanno reintrodotto o potenziato il trasporro elettrico e?o su ferro o in metropolitana)fanno vedere che "potere è volere".
andrea dts
00domenica 11 settembre 2016 11:32
A parte alcune considerazioni pienamente condivisibli, noto che sui sistemi di sicurezza le idee sono un po' confuse: si parla di SCMT e BA a correnti codificate probabilmente senza avere la minima idea di come funzionano tali sistemi. Infatti questi non sono assolutamente progettati per linee tranviarie, e del resto non c'è nessuna tranvia del mondo che li usa. Sulla stragrande maggioranza delle linee ferroviarie turistiche o tranvie non esiste alcun sistema di sicurezza, e gli incroci sono regolati da semplici segnali luminosi simili a quelli esistenti sulla Trieste-Opicina. La bassa velocità di esercizio infatti rende superflua ogni altra attrezzatura. Anche le limitatissime conseguenze per i passeggeri dell'urto avvenuto il 16 agosto dimostrano che pure in caso di incidente (che ovviamente non doveva assolutamente verificarsi) i rischi per gli occupanti sono limitati (pure nell'analogo episodio avvenuto nel 2000 nessuno dei 18 feriti ha riportato fratture).









trammue
00lunedì 12 settembre 2016 08:25
allora pensiamo ai danni materiali...... appunto, un semplice sistema semaforico del tipo anni 20 della stefer sarebbe costato pochissimo e avrebbe evitato la spesa di ripristino delle vetture incidentate
detto sistema si basava su slitte montate sul filo aereo che al passaggio del trolley prenotavano il verde e quindi l'accesso alla tratta a binario unico, bloccando sul rosso il semaforo dal lato opposto fino a quando il pantografo, all'uscita della tratta, passava su una seconda slitta liberando la tratta
sistema semplice, che oggi potrebbe essere completato da un contapantografi per permettere anche a più vetture consecutive di impegnare la tratta
anche le slitte oggi possono essere rimpiazzate da altri tipi di sensori, ma la semplicità, l'economia e l'efficacia rimarrebbero invariate
liquidatore
00lunedì 12 settembre 2016 08:51
@ trammue
Tipo il sistema automatico di scambi e segnali della Marklin, comandato appunto dai rotabili, prima che subentrasse la digitalizzazione.
laspadanellaroccia
00giovedì 27 ottobre 2016 20:50
Il tram in versione Lego, l'autore: «Oltre 600 pezzi, progetto rivisto cinque volte»
www.triesteprima.it/cronaca/Lego-tram-27-ottobre-2016.html
andrea dts
00mercoledì 2 novembre 2016 14:54


Questo invece non è di Lego, è costato due anni di intenso lavoro ed è la più completa opera mai realizzata sulla storia del tram di Opicina. Il volume composto da 252 pagine contiene 700 tra disegni, foto e cartoline in buona parte inedite.
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