Stefer

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Giampi5
00lunedì 1 ottobre 2007 00:45
Idea che poi è stata recuperata nel progetto (poi abortito causa smantellamento binario RM-Fiuggi [SM=x346222] ) di ferrovia-museo tra Pantano e S. Cesareo, sempre ovviamente a scartamento ridotto.
apptras
00lunedì 1 ottobre 2007 02:28


L'idea è teoricamente sempre realizzabile. Lo smantellamento del binario, infatti, non vuol dire che non esista più la concessione fino a San Cesareo. Si è semplicemente proceduto alla vendita per ferrovecchio di armamento e palificazione, la tratta ferroviaria Pantano-San Cesareo è sempre "temporaneamente sospesa" e non soppressa, e qualora l'ACIMET chieda e ottenga la concessione della tratta Laghetto-Colonna (cosa auspicabile), nessuno impedisce che si possa procedere alla ricostruzione di entrambe: il materiale d'armamento non manca, la palificazione si può recuperare in parte dalla tratta trasformata in pista ciclabile, in altra parte dagli impianti del parco veicoli di Centocelle in via di smantellamento. Ovviamente non è che sia una cosa facile da farsi cosi come la scrivo qui, ma basta andare a Colonna e vedere i risultati ad un anno e due mesi dall'inizio dei lavori per rendersi conto che sarebbero capaci di questo ed altro.
Poi viene sempre da chiedersi com'è che si sono ricordati proprio a pochi mesi dalla concessione all'ACIMET di smantellare gli impianti dopo 23 anni di abbandono... ma questa è un altra storia.

[SM=x346239]

Giampi5
00lunedì 1 ottobre 2007 09:20
Sì, ma sarebbe una spesa in più che si sarebbe potuta evitare [SM=x346221], come al solito gli amministratori (non Arena ovviamente!) lavorano scoordinati... Vedi doppio binario e nuova sede protetta a Piazza Vittorio: in un primo tempo, dopo lunghi lavori lo avevano raccordato con viale Manzoni montando solo lo scambio dell'allora unico binario che da Via E. Filiberto si immette a Principe Eugenio; solo successivamente si sono accorti che occorreva un triangolo completo, e ovviamente il raddoppio che mancava in quel tratto di raccordo (tra l'altro credo che durante la realizzazione della sede propria di Piazza Vittorio fosse già stato progettato il famoso Archeotram), e quindi di nuovo lavori, smonta i binari e rimetti... Cosa che si è rivelata peraltro non utile, ma addirittura necessaria, e lo abbiamo visto in questi ultimi anni (viaggio dell'8 da e per il deposito). E tanti altri esempi, tipo la ben nota vicenda della soppressione dell'1 nel 1960. Dall'altra parte di Roma, a Vigne Nuove e Togliatti, ci hanno invece pensato prima, ma tutto tace... sul fronte!
[SM=x346228]
Omar76
00martedì 2 ottobre 2007 22:12
Re:
Giampi5, 01/10/2007 9.20:

Sì, ma sarebbe una spesa in più che si sarebbe potuta evitare [SM=x346221], come al solito gli amministratori (non Arena ovviamente!) lavorano scoordinati... [SM=x346228]



No, aspetta, son 2 cose totalmente diverse, Tra Pantano e San Cesareo l'esercizio ormai è sospeso,il contratto di servizio non prevede quella tratta e pensare che ti tengono tutto lì perchè magari in futuro....Considera anche che dopo 20 anni che non c'è manutenzione non è che il binario stia così in buono stato...e che la catenaria se l'erano fregata già da anni...senza dimenticare la SSE di San Cesareo fuori uso...
Giampi5
00martedì 2 ottobre 2007 22:41
Eppure un treno - precisamente la 801 - sia pure per gravità o per spinta su un breve tratto di binario da 23 anni in disuso è riuscito a camminare [SM=x346228]
Vedi post dell'11 luglio.
apptras
00martedì 2 ottobre 2007 22:58


Appunto, è sospeso... Finché non interviene un Decreto Ministeriale di soppressione (come già è stato per la tratta San Cesareo-Alatri), il sedime rimane "proprietà" del concessionario, che può sia riattivare l'esercizio viaggiatori, sia concederlo in comodato d'uso per una ferrovia turistica.

Omar76
00martedì 2 ottobre 2007 23:18
Veramente il sedime è della regione ed il concessionario è MetRo SpA, titolare del contratto di servizio con la Regione Lazio. E al momento metRo SpA non ha soldi. Anzi, si ritrova con una linea che da un giorno all'altro gliela chiuderanno... [SM=x346222] [SM=x346222]
apptras
00mercoledì 3 ottobre 2007 00:18

Ovviamente non mi riferivo ai mille problemi burocratici che comporta il ritorno al servizio di ferrovie e rotabili, quelli ci sono, ma se si ha la volontà di arrivare a un risultato si affrontano e si superano. Il mio discorso era molto più generico, e si riferiva al fatto che le ferrotranvie... "inutili", magari già smantellate ma ancora non soppresse, rimangono sul groppone dei concessionari (con tutto ciò che comporta in termini di oneri economici ed umani), anche per decenni rispetto alla chiusura dei rispettivi esercizi (basta leggere recenti Ordini di Servizio di Met.Ro, che in questo periodo sta restituendo ai Comuni competenti per territorio le particelle catastali della diramazione San Cesareo-Frascati delle Vicinali, il cui esercizio fu forzatamente sospeso nel 1944 per danni di guerra e mai più riattivato).

Omar76, 02/10/2007 23.18:


Sai da quanto sarebbero già in giro la 772 e la 773? [SM=x346230]



E' vero, e ho spesso letto feroci critiche al GRAF al riguardo. La volontà di fare qualcosa di concreto non manca (io per primo mi farei in quattro per lavorarci), ma per arrivare ad un qualsiasi risultato pratico occorre superare un problema di molto superiore a tutti quelli che hai elencato, quello della forza lavoro. Non è infatti un problema di gestione dell'Associazione, come spesso ho visto scrivere da persone che hanno preferito abbandonarla, perché chiunque vada ad occupare le "poltrone" di Presidente, Segretario e Consigliere in luogo delle persone al momento in carica non farà certo comparire i soci attivi con lo schiocco delle dita. Finché la forza lavoro si riduce a pochissime persone, che nemmeno possono coordinare la propria disponibilità per i diversi impegni lavorativi e familiari, è ovvio che le povere automotrici (come anche il filobus, i locomotori, il carro merci ed altro materiale esistente non di proprietà del GRAF o di altra associazione), continueranno a deteriorarsi o prenderanno la via di altre città (come i tram ex STEFER di Grottarossa, come il 410 CaNSA oggi a Ovada, come un autobus ex Marzano al Museo Nazionale dei Trasporti). Occorrerebbe uno sforzo comune di tutti gli appassionati, ma anche ad arrivare a questo risultato (che si tradurrebbe di fatto in una sinergia tra Associazioni), resterebbe da risolvere il duplice problema di dove mettere il materiale destinato al restauro statico ed affrontare i mille problemi legati a quello che dovrebbe tornare a circolare (collaudi, burocrazia, etc), tenendo presente che la collaborazione delle aziende potrebbe non sempre essere attiva (come per la 907), ma ridursi al classico "voi rimetteteli in sesto, io li faccio circolare". Questo tenendo sempre presente che molte aziende non sarebbero nemmeno in grado di portare avanti dei restauri, dal momento che non hanno conservato nulla (o quasi), del passato, e dovrebbero comunque affidarsi agli appassionati per disegni tecnici, memoria, pezzi di ricambio, etc...

Giampi5, 02/10/2007 22.41 :


Eppure un treno - precisamente la 801 - sia pure per gravità o per spinta su un breve tratto di binario da 23 anni in disuso è riuscito a camminare
Vedi post dell'11 luglio.



L'801 che scende per gravità sui binari di Colonna (ha toccato i 22 Km orari su binari che scricchiolavano paurosamente), è un immagine simbolo di quanto le difficoltà si possono superare...




Omar76
00mercoledì 3 ottobre 2007 00:51
Ho troncato il mio pippone da paura perchè veramente troppo lungo!
Il problema della 772 e della 773 è semplicemente che manca una IF disposta ad immatricolarle. Di Giacomo ha risolto il problema perchè i rotabili Netunia Sud sono immatricolati presso LFI. Per le due automotrici non è manco secondo me cattiva volontà di questo o quello. Semplicemente adesso il mezzo oltre ad essere imamtricolato presso una IF necessità dell'Ok del CESIFER...una bella barca di soldi...e il dover ogni volta chiedere ad RFI la traccia oraria. Nel nodo di Roma capisci bene che la DCM piuttosto che darti la traccia oraria per i due rotabili te ce piazza sotto na carica de tritolo (oppure ti chiede un bel bonfico..considera che solo per spostarla da Smistamento per un giro di mezzora su Frascati RFI vuole, per il disturbo, € 107,81 di pedaggio. Solo andata. Quindi, se Trenitalia si muove a compassione e ti fa il pieno gratis, se trovi una coppia di macchinisti che per passione rinunciano al giorno di riposo e ti portano il treno ecc ecc con circa 250 euro te la cavi. Da pagare ad RFI. Se il pieno di gasolio te lo fanno pagare ecco che le spese salgono...Se pensi che a suo tempo trenitalia voleva circa 3000 euro per far girare una ALn 668 tra AVellino e Rocchetta...sulla linea più sfigata d'Italia...
Poi sul discorso che in Italia niente è più definitivo del provvisorio...sulla Castelvetrano - Ribera ci stanno ancora i binari...Sulla Fiuggi in realtà c'è stato tutto una divisione al momento della separazione MetRo - CoTraL. A quest'ultimo son andati diversi FV...cmq...vabbè...sulla Fiuggi han fatto lavori in prossimità della chiusura...Zagarolo CIttà gli avevano rifatto pure l'impianto elettrico a norma (a propo, sembra sia stata occupata dai rumeni&co..era prevedibile)I Decreti di soppressione...in realtà le normative sulle concesse son cambiate con le leggi Bassanini, ora è tutto in mano alle regioni. E credo che le procedure di alienazione son molto più rapide.Poi, sai bene che i binari li smontano per recuperare il ferro...il sedime viene alienato se ci stanno interessi dietro...vedi gli appetiti di molti su Centocelle....
apptras
00mercoledì 3 ottobre 2007 00:56


Non è che te dispiacerebbe scrivere le definizioni per intero ??? [SM=x346232] Non ce mastico con tutte le sigle [SM=x346226]

Omar76
00mercoledì 3 ottobre 2007 02:06
Il CESIFER è l'organismo di RFI che certifica i rotabili e ne autorizza la circolazione. La DCM è la Direzione Compartimentale Movimento. L'Italia, per RFI, è divisa in 15 compartimenti: Torino,Milano,Verona,Venezia,Trieste,Genova,Bologna,Firenze,Roma,Ancona,Napoli, Bari,Reggio Calabria, Palermo e Cagliari. Ognuno dei quali sovrintende la gestione di gruppi di linee (in generale...poi le suddivisioni son taaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaante)
Il Pedaggio lo stabilisce RFI...ma...attenzione!!Ogni IF, ovvero Impresa Ferroviaria, per poter circolare sui binari RFI deve avere un certificato di sicurezza che è una specie di licenza a circolare su delle tratte (Trenitalia può fare come gli pare...ovviamente son della stessa banda)quindi mettiamo che il GRAF immatricola la 773 con MetRo SpA e MeTro SpA non ha il certificato di sicurezzza per operare sulla Carpinone - Sulmona. Bene, il GRAF non potrà mai organizzare un treno speciale Roma - Roccaraso, perchè l'azienda, ma anche il mezzo, non è autorizzato a circolare su quella tratta, e magari neanche il Personale di MAcchina. Superabile?Si...MetRo può chiedere delle corse prova al CESFIER per farsi autorizzare a circolare anche su quella linea. Sò soldi. Qualcuno li deve cacciare. In teoria i mezzi possono anche essere immatricolati solo con MetRo...però dalla rete sociale non esci (a parte che uscire dalla Lido ed attraversare Via Matteucci in ora di punta ti serve la scorta di 12 cecchini appostati sui palazzi)
Sulle ex concesse in teoria il discorso è più semplice. Nella misura in cui però MetRo o chi per lei decide di riaprire per fatti suoi la linea fino a Fiuggi (sbav sbav sbaaaaaaaaaav)A quel punto,ad esempio, hai al 434 bella,precisa, tirata a lucido,ti metti d'accordo con MetRo e gli dici "noi abbiamo questo magnifico pezzo della vostra storia. Facciamo un bel accordo/protocollo d'intesa per farlo circolare?" A quel punto accade come la 907.Il mezzo viene collaudato per conto di MetRo e circola perchè fa aprte del parco rotabili MetRo. Poi, quello che c'è scritto nella convenzione tra voi e MetRo non interessa al ministero.Quello diventa un contratto tra voi, ci può pure essere scritto che avete diritto a 8 treni speciali l'anno totalmente gratis. É ininfluente. Ovvio che dover inventare da zero tutto...un bel casino [SM=x346228]
Sono stato lungo e logorroico...
apptras
00mercoledì 3 ottobre 2007 03:12


Bastava il significato delle sigle [SM=x346249]

Omar76
00mercoledì 3 ottobre 2007 09:47
La sintesi non è il mio forte [SM=x346241]
pdad
00giovedì 4 ottobre 2007 16:14
La 820 in Largo Alessi

Omar76
00giovedì 4 ottobre 2007 20:42
Leggete un pò!

METRO C: CESMOT, "OK A CABINA DI REGIA PER IMPEDIRE CHIUSURA ROMA-PANTANO"


"Appoggiamo con forza e promuoviamo anche da parte nostra la proposta
del consigliere regionale Erder Mazzocchi per la realizzazione di una
cabina di regia che controlli e regoli le fasi della chiusura della
ferrovia regionale Roma-Pantano per i lavori di trasformazione nella
linea C della metropolitana".

Lo dichiara il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti,
commentando la proposta del consigliere regionale di An Erder
Mazzocchi per promuovere una cabina di regia che coinvolga Comune di
Roma, Regione Lazio, Metropolitana di Roma, RomaMetropolitane,
MetroCspa, tutte le associazioni e gli utenti in merito gli interventi
per la linea C.

"La chiusura indiscriminata della Roma-Pantano nella tratta terminale
tra Torrenova e il capolinea terminale di Pantano - prosegue il CeSMoT
- rischierebbe di avere conseguenze tragiche non solo per la mobilità
dell'VIII municipio, ma di tutto il quadrante est di Roma che gravita
per i propri spostamenti sulla via Casilina. Istituzioni e società
devono compiere un profondo atto di coscienza e esaminare a fondo gli
interventi previsti, operando se necessario una chiusura della linea a
regressione partendo da Pantano, lasciando di volta in volta attivo un
solo binario fino a giungere nei prossimi anni alla congiunzione con
la costruenda linea C con minori disagi per gli oltre 35000 pendolari
romani che utilizzano l'attuale ferrovia".

"E' importante agire subito - aggiunge il CeSMoT - in questa fase di
ridefinizione del futuro della linea, perchè anche gli utenti possano
far sentire la loro voce, le loro proposte e le loro osservazioni di
utilizzatori quotidiani. Per questo motivo intendiamo operare
maggiormente sul territorio in sinergia con i comitati dei pendolari
che operano lungo la linea della Casilina".

"Chiudere anticipatamente da Torrenova a Pantano - commenta a margine
David Nicodemi del Comitato promotore Roma Pantano - rischia di
portare al collasso la via Casilina aumentando il traffico e
l'inquinamento. Ci uniamo al CeSMoT, con il quale condividiamo intenti
e passione, e siamo pronti a scendere in piazza per tutelare gli
interessi dei cittadini del quadrante est della città per
sensibilizzare le istituzioni affinchè si rendano conto delle
potenzialità e della funzionalità della tratta che hanno intenzione di
chiudere".
yng
00venerdì 5 ottobre 2007 10:39
Re:
apptras, 03/10/2007 0.18:


...prenderanno la via di altre città (come i tram ex STEFER di Grottarossa...



Cioè? [SM=x346234]
Omar76
00venerdì 5 ottobre 2007 11:29
Re: Re:
yng, 05/10/2007 10.39:



Cioè? [SM=x346234]




Probabilmente che finalmente è stato deciso il recupero dei tram che attualmente sono butatti in condizioni più o meno bruttine a Grottarossa, all'interno della rimessa Trambus. Il brutto è che a suo tempo,x fare pulizia, han buttato via tutti i pantografi che erano stati smontati e messi accanto ai mezzi (infatti se vedi la 70 non ha il pantografo originale)
La 401 ad occhio mi sembra quella mezzo in condizioni peggiori...speriamo cmq che almeno una MRS resti a Roma [e riemssa ins ervizio... [SM=x346239] se non ricordo male dovrebbero avere solo il rubinetto del freno differente rispetto alle MRS ATAC..]

niczano
00venerdì 5 ottobre 2007 11:50
Io sinceramente non ho mai condiviso questa faccenda di mandare i nostri tram in altre città. Sembra quasi che Roma non sia in grado di conservare il suo patrimonio storico. E non capisco neppure perchè un romano per vedere una MRS debba andare fino a Torino. E' anche vero però che è sempre meglio vederla là che arrugginire a Grottarossa, tral'altro rischiando di essere "sabotata" dallo stesso personale del deposito.
bah
nic
Omar76
00venerdì 5 ottobre 2007 13:23
Alla fine è sempre il discorso del male minore. Se ATAC o chi per loro non può/vuole conservare un mezzo meglio che sia dato a chi è in grado. fermo restando che una MRS STEFER sui binari romani starebbe da favola
yng
00venerdì 5 ottobre 2007 13:41
Torino?

Veramente?
apptras
00venerdì 5 ottobre 2007 15:41


Omar76, 05/10/2007 13.23:

Alla fine è sempre il discorso del male minore. Se ATAC o chi per loro non può/vuole conservare un mezzo meglio che sia dato a chi è in grado. fermo restando che una MRS STEFER sui binari romani starebbe da favola



Burocrazia non permette... Materiale non abilitato alla circolazione sulla rete urbana. preferisco pensare che sia una calunnia invece che una vera risposta, tantopiù che a parte i servizi più o meno provvisori, che si svolgevano su itinerari in comune fissi, una Urbinati nel 1979 arrivò fino all'anello di P.le Ostiense e tornò indietro a S. Croce senza alcun problema di sorta (salvo le conseguenze disciplinari per i tranvieri).
Cmq si, è vero... la 401 ed altre due vetture prendono la via di Torino, grazie all'Associazione Torinese Tram Storici che intende rimetterle in circolazione per il 2011...

niczano, 05/10/2007 13.23:

Io sinceramente non ho mai condiviso questa faccenda di mandare i nostri tram in altre città.



Se l'alternativa è vederli deperire ...





Omar76
00venerdì 5 ottobre 2007 16:23
Dunque:una MRS Stefer effettivamente ha fatto delle prove su rete ATAC in quanto ATAC era vagamente interessata a prendersele (come scrive anche Formigari). Se non ricordo male venne insediata na specie di commissione composta da 3 tranvieri (vado a memoria) che fecero una relazione finale al termine delle prove. Due su tre bocciarono l'MRS Stefer giudicandola inadatta al servizio urbano o cmq inadatta a circolare su rete ATAC.
In realtà se non ricordo male l'unica differenza è nel rubinetto del freno....Però, se 2 mezzi vanno a Torino e potranno essere riemssi in esercizio...perchè a Roma no? Forse sarebbe il caso di iniziare a far notare queste anomalie...Vabbè che al momento ATAC ha ben altri capperi a cui pensare, con le 92 ferme che non si sa dove madnarle vista la crisi di Colleferro....La 401...buono...a Roma ne restano 2 se non erro, una di MetRo l'altra dell'AMIT
apptras
00venerdì 5 ottobre 2007 17:05


I tram ATAC hanno fatto a più riprese servizio sulle linee della STEFER, le vetture di quest'ultima hanno circolato sulla rete ATAC o per errore (l'episodio della Urbinati poc'anzi citato), o per corse di prova, come la famosa MRS senza numero e sigla che vide Formigari a P.za Verbano (le 300, o almeno le prime due, furono verniciate dalla fabbrica nel biverde previsto per i mezzi urbani), e la bolognese che fece le corse di prova lungo i viali Regina Margherita, Regina Elena, Liegi), in previsione di un acquisizione di questo materiale da parte dell'ATAC assieme a MRS e Stanga alla chiusura dei residui tronchi della ex rete dei Castelli.

La differenza tra MRS STEFER e ATAC risiede anche nell'equipaggiamento elettrico (TIBB le prime, CGE le seconde), comunque tutte le speculazioni che si sono fatte al riguardo sono quasi del tutto prive di fondamento: all'ATAC interessavano i telai e i carrelli dei tram STEFER, sui quali ricostruire casse completamente nuove come si fece per le Stanga (demolite fino ai telai per ricostruire una cassa praticamente identica o quasi, mantenendo l'equipaggiamento elettrico originale TIBB/STEFER più potente di quello in uso all'ATAC), quindi tutto quanto riguarda l'azionamento del rubinetto del freno, la visuale ed altri particolari c'entrano poco. L'acquisizione del parco STEFER si limitò nel 1988 alle sole Stanga a mio avviso non perché fossero identiche a quelle ATAC, bensì perché la ricostruzione (causa problemi della Viberti), fu materialmente effettuata dalla SOCIMI, la stessa azienda che si apprestava a costruire le nuove vetture che si prevedeva di acquistare per la costruenda linea della Via Flaminia (il 225, oggi 2).
Questa vicenda del mancato acquisto ha comunque un suo lato positivo: la prospettiva di cedere i rotabili della STEFER/Castelli all'ATAC ne impose la conservazione nel vecchio deposito dell'Alberone e ne ha permesso il recupero a scopo museale e rievocativo, dapprima da parte dell'AMIT e quindi anche dalla stessa azienda A.CO.TRA.L. Senza questa prospettiva le vetture sarebbero state demolite in breve tempo per consentire il mai avvenuto trasferimento del mercato di via Gino Capponi nell'area del deposito.


Giampi5
00venerdì 5 ottobre 2007 17:32
La Urbinati a Ostiense nel 1979
"Hanno rubato un tram" versione romana [SM=x346231][SM=x346231][SM=x346231] .
Il museo che oggi sorge là è assai commemorativo dell'episodio [SM=x346236] .

Guarda caso databile a quell'anno è anche l'episodio, ma questo forse più "legale", di una MRS che una notte percorse i binari di Via Cavour e S. Maria Maggiore, allora inattivi da 7 anni (iniziativa Graf). O no?
[SM=x346228]
apptras
00venerdì 5 ottobre 2007 17:42


Il fatto andò pressappoco così: a Santa Croce non funzionò lo scambio per svoltare verso via Nola, quindi la Urbinati (la 406 se non ricordo male), bloccò tutto il traffico, sia ATAC che STEFER, visto che, a quanto pare, o non avevano il paletto, o lo scambio era proprio bloccato. Ora, fosse stato un tram ATAC se sarebbe paralizzato pure il paradiso ma nessuno si sarebbe mosso se non veniva l'ispettore, se non si chiamava il centro controllo movimento, se non se scrivevano mille moduli, se non c'erano tutti i tram de Roma fermi, etc. La STEFER è stata sempre un azienda dai modi più ... rozzi, le cose se risolvevano alla volemose bene (se guastava un tram? Quello successivo cacciava tutti i passeggeri e spingeva la vettura ferma al deposito [SM=x346232] [SM=x346232] [SM=x346232] ), così tranviere e fattorino pensarono: "annamo avanti, se se girano quelli dell'ATAC se gireremo pure noi". E proseguirono cosi per via Carlo Felice, peraltro senza neanche conoscere la rete ATAC, quali scambi funzionavano, quali tratti erano percorribili, e fu così che arrivarono fino a Porta San Paolo seguendo un 30 barrato, dal momento che i due scambi di via Fontana e di Via dei Normanni non erano utilizzabili.

Ve la immaginate la foto di una Urbinati a Porta San Paolo???


apptras
00venerdì 5 ottobre 2007 17:43
Re: La Urbinati a Ostiense nel 1979
Giampi5, 05/10/2007 17.32:

"Hanno rubato un tram" versione romana [SM=x346231][SM=x346231][SM=x346231] .
Il museo che oggi sorge là è assai commemorativo dell'episodio [SM=x346236] .

Guarda caso databile a quell'anno è anche l'episodio, ma questo forse più "legale", di una MRS che una notte percorse i binari di Via Cavour e S. Maria Maggiore, allora inattivi da 7 anni (iniziativa Graf). O no?
[SM=x346228]



Ho diverse immagini di quell'evento (poi ne posto qualcuna), c'erano anche soci GRAF, ma non so molto di quell'iniziativa...




Roberto Amori
00venerdì 5 ottobre 2007 18:51
Una 2005 inglese...
Era appunto la MRS 2005 che nel 1979 venne affittata dal GRAF per conto di una visita della LIGHT RAILWAY TRANSPORT LEAGUE.
Sapevo dell'evento ma purtroppo non riuscii ad essere presente, in seguito mi vennero date delle fotografie ma questa che pubblico qui sotto venne scattata da uno degli inglesi presenti:



La MRS 2005 è ripresa di fianco alla Basilica di S.Maria Maggiore lungo quei binari un tempo trafficatissimi ma che nel 1979 non erano più utilizzati da 7 anni... Come spesso accadeva in quegli anni, lunghissimi tronchi abbandonati erano comunque sempre collegati alla rete e, ipoteticamente, percorribili. Si vociferava che di tanto in tanto le smerigliatrici andassero a circolarci ma chissà se è vero... la 2005 comunque per raggiungere via Merulana rimase un bel po' bloccata dinnanzi al vecchio scambio che comunque, in deviata, era ancora percorso dai tram Stefer per raggiungere il capolinea alla casa del passeggero. De Grisantis mi raccontò che avevano dato precise disposizioni, all'atto del noleggio, per compiere questa bella rimpatriata sui vecchi binari dismessi e che in tal senso avevano avuto dall'ATAC mille garanzie di collaborazione. Invece lo scambio era del tutto bloccato e le rotaie abbastanza sporche... con la leva in dotazione riuscirono, con molta fatica, infine a girare l'ago e permettere così il passaggio del tram.
Ricordo che nel 1977\8 a due, tre anni dalla soppressione della circolare a Porta Capena c'era lo scambio per Via dei Cerchi e da lì tutta la tratta era perfettamente percorribile fino a Piazza Risorgimento... anche qui raccontano che qualche smerigliatrice sia andata sul Lungotevere di notte... L'unica cosa inconsueta che vidi io fu una notte, nel 1979 a chiusura da oltre un anno della linea per Capannelle un tram dei Castelli tutto illuminato che trainava un carro merci a sponde basse sull'Appia verso il capolinea delle Capannelle .
Omar76
00venerdì 5 ottobre 2007 20:51
Da quanto so (e me sembra lo scrivono sia Formigari che De Grisantis su Strade Ferrate) la tratta per Capannelle rimase formalmente attiva per recuperare i rottami ferrosi derivanti dalla demolizione del materiale accantonato lì. Per un certo periodo di tempo il carro fu trainato dal carro scala in quanto all'altezza di Tor Fiscale cadde la linea aerea (secondo me se la fregarono come fecero a Laghetto). I tram a spanne son rimasti dentro all'Alberone fino al 1992/93, sono stati immortalati anche da Fellini in un film (Roma) che se ne fa carrellare uno per fare delle riprese. La storia del mercato invece è una storia infinita. Se ne parla più o meno da 20 anni. Di certo c'è la necessità di spostare i banchi da in mezzo alla strada, anche per questioni igieniche, ma ignoro quali problemi abbiano avuto...Che il tetto delle rimesse fosse pericolante era cosa abbastanza nota o ovvia (dopo anni di mancata manutenzione), c'è anche chi dice che quando hand emolito i capannoni siano saltati fuori diversi pezzi di ricambio di tram che erano stati dimenticati dentro le officine, ma forse è una leggenda, come quella del fantomatico archivio fatto murare dall'ing Curci nelle cantine
apptras
00sabato 6 ottobre 2007 04:20


I pezzi di ricambio saltano fuori anche ora (vedi le lampadine STEFER funzionanti montate sulla 70)... La demolizione dei tram ex STEFER fu effettuata in deposito nel 1992 (ci sono due foto dei fratelli Blasi, mi pare su "I Treni"), quelli preservati furono trasferiti nel 1995 a Grottarossa (la notizia fu anche riportatata dai giornali): in quel periodo l'A.CO.TRA.L. non sapeva bene ancora che farci con quelle vetture, tanto che nel 1994 le offrirono alle Circoscrizioni (oggi Municipi): l'unica che rispose fu la mia ( [SM=x346232] ), ed anzi andai col Presidente all'Alberone, dove concludemmo un accordo di massima per trasferire una MRS, che l'azienda avrebbe restaurato a sue spese, nel giardino di P.za Antonio Meucci (dove la circoscrizione avrebbe montato dei binari e una recinzione anti vandali), ma poi l'azienda ci ripensò, i tram furono portati a Grottarossa e non se ne fece più niente.

La tratta Termini-Capannelle fu solo sospesa all'esercizio viaggiatori, un po' perché serviva ancora raggiungere il vecchio capolinea dell'Ippodromo, un po' perché trattandosi (burocraticamente parlando), di tronchi urbani di tranvie ancora formalmente extraurbane la soppressione (che spettava alla Regione Lazio), doveva comprendere entrambe le tratte, e non solo una delle due, poiché (e ne fanno fede gli Ordini di Servizio dell'A.CO.TRA.L. dal 1976 al 1980), facevano ancora parte del cosiddetto "Esercizio Tramvie dei Castelli Romani". E del resto le tranvie extraurbane dei Castelli (l'ultima a chiudere fu la Capannelle-Genzano il 3 gennaio 1965), sono state soppresse definitivamente solo nel... 1978: prima di tale anno erano solo temporaneamente sospese all'esercizio in attesa di decisioni. Nonostante ciò dal 1978 al 1980 la Termini-Cinecittà fu ancora indicata negli OdS con la dizione "Esercizio Tramvie dei Castelli Romani" (compreso l'ultimo, che dava le disposizioni per l'esercizio ridotto dal 1 al 15 febbraio 1980).


Omar76
00sabato 6 ottobre 2007 13:21
Tanto è vero che i lavori di completo smantellamento di tutti i resti li han potuti fare a scadenza formale della concessione [SM=x346239]
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